Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dopo l’addio di big del calibro di Axa, Allianz, Munich Re, Zurich e Hannover Re, ieri altre tre compagnie, secondo quanto riportato da Reuters, hanno detto addio al gruppo. Si tratta delle giapponesi Tokio Marine e Ms&Ad e della spagnola Catalana Occidente. Non certo tra i più noti player a livello mondiale, anche se ora i membri rimanenti, tra cu i Generali, Aviva e Crédit Agricole Assurances, potrebbero trovarsi in difficoltà nel tenere in piedi un’associazione che tra fine marzo e oggi ha visto il numero dei membri passare da 30 a 17.
Oltre un italiano su due è d’accordo con l’idea di fermare immediatamente i sistemi di intelligenza artificiale fino a che non si dimostrino più affidabili e sicuri e finché non si siano sviluppati protocolli di sicurezza, direzione e sorveglianza. Ben il 54% del campione tra i 20 e i 45 anni (il 38% under 30, mentre il restante 62% tra i 31 e i 45 anni, tutti di istruzione medio-alta) ha concordato con l’ipotesi di mettere in pausa lo sviluppo dell’AI generativa nell’esclusiva indagine condotta da Ipsos per Class Editori. Per il 32% di chi ha risposto non è una cosa necessaria, mentre il 14% del campione non esprime un’opinione. Secondo l’indagine Ipsos, gli italiani ritengono sia necessario un incremento delle tutele nell’ambito della privacy (58%) e alla garanzia di fact checking e di censura delle fake news (51%), mentre solo in seconda battuta il campione ritiene necessaria trasparenza sulle fonti (36%), sui diritti di produzione (35%) e sul massimizzare le possibilità di risposta (28%).

Eurovita, il ministero del made in Italy monitora la situazione, fino al 30 giugno la sospensione dei riscatti delle polizze. Massimo Bitonci sottosegretario del made in Italy prova a rassicurare i parlamentari rispondendo a un question time presentato da Guerino Testa, FdI, sulla situazione della compagnia assicurativa. Secondo il dato riportato dal deputato di FdI sono 400 mila i clienti della società con venti miliardi di risparmi compresi fondi pensione e fondi previdenziali in attesa di capire il destino. Il ministero, ha concluso Bitonci, è volto alla ricerca di soluzioni con minor disagio e piena salvaguardia dei diritti degli assicurati e la stabilità del mercato assicurativo.
Rincarano i premi Inail. È dell’8,1% la rivalutazione degli importi dei limiti di retribuzione sui cui calcolare i premi dell’anno in corso, con il minimale giornaliero che passa da 49,91 euro (anno 2022) a 53,95 euro (48,98 euro negli anni 2020 e 2021). Lo spiega l’Inail nella circolare 21/2023 in cui, con il placet del ministero del lavoro, fornisce il riepilogo dei limiti, minimo e massimo, validi anche per la liquidazione delle prestazioni dell’anno corrente.
Avvocati in «retromarcia», complice (verosimilmente) il reclutamento di professionisti nella Pubblica amministrazione, che sta avvenendo nel quadro del Pnrr: dal 1° gennaio al 31 marzo, infatti, ci sono stati 2.336 provvedimenti di cancellazione dalla Cassa forense, cui se ne aggiungono 293 recentemente deliberati, portando gli associati a circa 237.000, dai 240.000 del 2022. E, sebbene bisognerà attendere la fine dell’anno per avere un quadro preciso sull’andamento della platea, tenendo conto delle nuove iscrizioni di legali (che potrebbero, dunque, far risalire il numero complessivo), il fenomeno di quanti scelgono di abbandonare l’attività autonoma induce a riflettere (anche) sulle occasioni che deriverebbero dall’implementazione di altri percorsi lavorativi, giacché «l’ambito di espansione risiede prevalentemente nell’area stragiudiziale e nella consulenza» alla clientela.

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«È difficile individuare dei colpevoli di fronte a un fenomeno così eccezionale». Il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, ha deciso di non aprire alcun fascicolo sull’alluvione. Una posizione prudente che lo distingue dai suoi colleghi di Ravenna e Forlì, dove sono state avviate indagini generali per disastro colposo e specifiche sui singoli casi di decesso che ipotizzano l’omicidio colposo, tutte per il momento contro ignoti.

Le banche italiane chiedono al Governo di anticipare un pezzo della riforma fiscale. In un documento approvato ieri dal Consiglio dell’associazione e che in serata è stato portato a Palazzo Chigi si legge che, visti i tempi lunghi di attuazione della delega, converrebbe «attivare fin da subito i provvedimenti fiscali e le semplificazioni che più direttamente influenzano l’operato delle imprese col chiaro obiettivo di stimolarne la crescita». I banchieri italiani hanno presentato anche la proposta di riforma della tassazione dei rendimenti delle attività finanziarie che, quindi, «dovrebbe essere caratterizzata da una intonazione incentivante allo sviluppo. La tassazione, infatti, è un fattore che incide in maniera profonda sull’allocazione del risparmio e sulle scelte di investimento. Occorrono sforzi per attrarre (senza obbligare) strutturalmente nell’economia l’elevata liquidità accumulata in questi anni grazie ai risparmi degli italiani e, al contempo, per incentivare l’afflusso di capitali esteri». La proposta di palazzo Altieri è quindi «quella di prevedere una tassazione inferiore per il risparmio investito nel medio/lungo periodo rispetto ad operazioni speculative di breve o brevissimo termine».
È un lungo autunno produttivo quello che caratterizza il settore automotive in Italia, con volumi che, al netto del biennio 2017-2018, sono rimasti sotto la soglia del milione di autoveicoli – autovetture e commerciali leggeri – considerata fisiologica per tenere in piedi la filiera italiana. L’anno scorso le auto prodotte in Italia sono state meno di mezzo milione (473mila), fino a vent’anni fa erano tre volte tanto, con un dimezzamento dei volumi nell’ultimo decennio. Il trend quest’anno sembra in leggero miglioramento, con il primo trimestre che ha chiuso a quota 142.413 unità contro le 115mila auto prodotte l’anno scorso. Ma la questione resta pesante.