Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Ogni grande azienda e a maggior ragione una grande public company come sono le Assicurazioni Generali ha una linea di successione interna. Chi è il designato nella compagnia triestina? Secondo quanto riferiscono alcune fonti interne a MF-Milano Finanza, il primo in linea di successione è Jean-Laurent Granier, il ceo di Generali France e vice presidente di Generali Spain. Transalpino come Philippe Donnet, 57 anni, Granier è diventato capo della Francia nel 2017, subentrando a Eric Lombard dopo una lunghissima carriera in Axa dov’è entrato nel lontano 1997.
Il nuovo piano industriale al 2026 di Mediobanca sarà passato al setaccio da Delfin e Caltagirone a partire dal wealth management. Sembra ormai archiviata la fase che aveva portato al duro scontro su Generali. Tra gli scenari possibili spunta quello di una grande intesa, a cominciare dalla lista per il rinnovo del board della banca. Ma il faro è ancora puntato sulla governance di Generali. Mediobanca promette 3,7 miliardi ai soci. Gli analisti: un titolo che rende il 14%. Nagel: la quota in Generali garanzia di stabilità, ma potremmo vendere. Caltagirone sale al 9,9% di Mediobanca. Ecco tutte le partite aperte dell’imprenditore romano
Dopo un processo di gestazione durato tre anni la Retail Investment Strategy (Ris) si è finalmente tradotta in una proposta della Commissione europea di riforma organica della normativa di riferimento per la tutela dell’investitore al dettaglio. Finora l’attenzione è stata polarizzata dal dibattito sulla possibile introduzione del divieto di incentivi (inducement). La Commissione nella formulazione della proposta finale ha rinunciato a questa soluzione perché ritenuta potenzialmente troppo drastica, preferendo un approccio riformatore più ampio e controbilanciato, riservandosi una valutazione a tre anni dall’entrata in vigore del nuovo regime. L’intervento si fonda su quattro colonne. La prima è la trasparenza informativa. Viene introdotta un’informativa preventiva sui prodotti rischiosi, prevedendo un processo di definizione di tali prodotti e una standardizzazione dell’informativa. Si interviene poi sia sull’esistente informativa su costi e inducements sia ex ante che ex post, aumentando il numero e la qualità delle informazioni, ma soprattutto dando una notevole spinta verso la standardizzazione dei modelli. Viene poi previsto un regime delle Marketing Communications con l’obbligo per gli intermediari di approvare una policy interna.
Inserire tra i principi della delega fiscale l’incentivazione a medio-lungo termine del risparmio. Lo chiede la Lega con un emendamento alla riforma del fisco in discussione alla Camera. Il Carroccio chiede anche di prevedere una possibile abolizione o una rimodulazione della Tobin Tax, ossia della tassazione sulle transazioni finanziarie introdotta dal governo Monti, e di far cadere il divieto ad avere più di un piano di risparmio. Altri possibili correttivi riguardano la soppressione del superbollo, la deducibilità dei fondi di previdenza complementare, la riduzione delle ritenute d’acconto per i lavoratori autonomi.
L’alluvione in Emilia Romagna ha messo in ginocchio anche il settore agroalimentare, un’eccellenza italiana che esporta in tutta Europa, in Cina e in Arabia, e vale 1,2 miliardi di euro. Le acque dei fiumi hanno inondato i terreni della Fruit Valley, gioiello che si estende per metà Regione: parte da Modena, famosa per le ciliegie, passa da Ferrara e Bologna, rinomate per pere e mele, e arriva fino a Rimini, la città degli ortaggi. Ma il cuore pulsante della Fruit Valley è Ravenna, in Romagna, dove si concentra la produzione di pesche, susine, albicocche, kiwi e cachi, mentre la provincia di Forlì-Cesena aggiunge le fragole. Tutta frutta estiva, che quest’anno potrebbe scomparire dalla tavola degli italiani dopo che l’alluvione ha colpito il 42% della superficie agricola utilizzata della Regione. Le aziende agroalimentari coinvolte, invece, sono quasi 21 mila.
Con 45 miliardi di euro, Morgan Stanley Investment Management (Im) è tra le maggiori società di gestione sul mercato italiano per masse tra quelle che non hanno una propria rete di distribuzione. Più grandi sono soltanto Jp Morgan Asset Management con 46,2 miliardi e Blackrock che però tra i suoi 91,7 miliardi ha anche una buona fetta di Etf passivi. Oggi sul fronte degli istituzionali «abbiamo un focus sugli investimenti illiquidi per le assicurazioni che fa leva sull’esperienza di Morgan Stanley Investment Management al di fuori dall’Europa», aggiunge Vettore. D’altra parte proprio le compagnie assicurative sono state tra le prime ad affacciarsi agli illiquidi, si pensi alle esposizioni che da sempre detengono negli immobili. «Una propensione all’investimento negli illiquidi», dice Vettore, «che deriva probabilmente dal fatto che le assicurazioni hanno orizzonti temporali congrui», oltre a patrimoni molto ingenti. E ciò a differenza dei fondi pensione negoziali che invece rappresentano un settore ancora giovane in Italia, seppure comunque in crescita, e stanno iniziando a diversificare ora negli alternativi.
Assume particolare valenza il percorso di investimento e il controllo dei rischi dei fondi pensione, ancora più in frangenti di accentuato livello di inflazione. Quali sono gli elementi di maggiore criticità e come gestire le difficoltà? MF Milano Finanza ne ha parlato con Rosa Cocozza, professore di Economia degli intermediari finanziari nell’Università di Napoli Federico II ed esponente del cda delle società del Mef per lo sviluppo dei fondi pensione, Mefop
La polizza celebra un compleanno importante per Alleanza Assicurazioni e presenta una struttura semplice. E’ un prodotto di investimento assicurativo a premio unico, a vita intera e con capitale collegato ad una gestione separata.
Comuni nel mirino del Garante della privacy. Sono in corso indagini a tutto campo per la verifica dell’obbligo di comunicare all’Authority i dati del Responsabile della protezione dei dati (Dpo). Ne ha dato notizia la newsletter del Garante del 26 maggio 2023 n. 503, la quale riferisce anche che sono già pendenti alcuni procedimenti per l’applicazione delle sanzioni per le relative violazioni.Nel comunicato di ieri il Garante informa di avere avviato un’indagine nei confronti di grandi enti locali per verificare il rispetto dell’obbligo, previsto dal regolamento UE 2016/679 (Gdpr), di comunicazione dei dati di contatto del Responsabile della protezione dei dati.
Il comune paga i danni da movida. Deve infatti essere diligente nel gestire i suoi beni, compresa la pubblica via. E dunque può essere condannato a risarcire la lesione dei diritti alla salute, alla vita familiare e alla proprietà privata subìta dai residenti che non riescono a dormire per gli schiamazzi notturni, oltre che a riportare le immissioni acustiche nocive entro la soglia della tollerabilità. A imporlo è il principio del “neminem laedere”, non violare i diritti altrui: la domanda dei cittadini, infatti, non investe scelte o atti autoritativi dell’amministrazione, ma un’attività soggetta al canone ex articolo 2043 Cc che sta alla base della responsabilità extracontrattuale. Così la Cassazione nella sentenza 14209/23, pubblicata il 23 maggio dalla terza sezione civile.
I risparmi degli italiani sempre più in fuga all’estero: tra conti correnti, attività finanziarie e beni di varia natura come immobili ed oggetti preziosi, sono oltre 200 i miliardi detenuti oltre confine dai contribuenti nel 2021. In continua crescita il trend delle attività oltreconfine: 9 miliardi di euro in più rispetto al 2020 (che a sua volta aveva segnato un +27 miliardi sul 2019). In prima fila come “possessori” delle attività finanziarie e dei beni (immobili, opere e altro) vi sono i lavoratori dipendenti, seguiti poi da pensionati e “proprietari di fabbricati”. Degli oltre 200 miliardi di euro parcheggiati oltre confine, la parte più rilevante è costituita dalle attività finanziarie il cui ammontare è di 123 miliardi di euro: partecipazioni al capitale o al patrimonio di soggetti residenti o non residenti, obbligazioni italiane o estere e i titoli similari, titoli pubblici italiani e i titoli equiparati emessi in Italia o all’estero, titoli non rappresentativi di merce e certificati di massa (comprese le quote di Oicr), valute estere, contratti di natura finanziaria stipulati con controparti non residenti, tra cui, finanziamenti, riporti, pronti contro termine e prestito titoli, nonché polizze vita e di capitalizzazione stipulate con compagnie di assicurazione estere.
Sono 228.617 i genovesi che vivono in un’area a rischio alluvione, poco meno del 40% della popolazione. Di questi, 48.546 abitano in una zona a pericolosità elevata, la fascia rossa dei piani di bacino, dov’è probabile che si verifichi almeno un’inondazione nell’arco di 50 anni. È la situazione certificata dall’ultimo rapporto dell’Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia sulla base dei dati forniti dalle Autorità di bacino distrettuali.
Abbas Soudad, ingegnere originario della Siria e in Italia dal 1966 è uno dei tanti che hanno avuto la casa allagata e invasa dal fango. Ma è anche tra i pochi italiani che l’hanno assicurata contro gli eventi naturali. E che con tutta probabilità non riceveranno niente dalle loro compagnie, perché queste polizze non coprono i cosiddetti “eventi catastrofali”, come appunto l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Dalle agenzie sempre la stessa risposta: «Ci dispiace, ma la sua polizza non copre eventi come questo». «Fanno differenza tra eventi naturali ed eventi catastrofali e in questo modo rimango senza niente — racconta — Due anni fa c’è stato un incendio e non ho ricevuto nulla, allora ho aumentato il premio per stare più sicuro.
Un equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. E un’azienda che adotti comportamenti responsabili sul posto di lavoro. Sono le maggiori aspirazioni degli italiani che cercano uno stile di vita più sostenibile. È quanto emerge dalla ricerca di Deloitte «Il Cittadino Consapevole: comportamenti virtuosi in azienda per raggiungere un successo sostenibile», report dell’osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione. Una tendenza che si è acuita dopo la pandemia e che vede i lavoratori (soprattutto giovani) aspirare a un modello agile e flessibile senza rinunciare a un trattamento economico adeguato.
L’Emilia Romagna è la seconda regione produttrice di ortofrutta in Italia e l’alluvione ha messo ko 80mila ettari di terreni coltivati, pari al 42% dell’intera superficie agricola regionale. Secondo i calcoli, la specie che risulta più colpita in assoluto è la vite, con circa 27mila ettari. Seguono pesche e nettarine con 7.500 ettari alluvionati, che corrispondono a oltre il 90% della produzione di tutta la regione, che a sua volta produce il 20% di tutte le pesche nazionali. Anche 4.500 ettari di albicocche sono stati sommersi, pari ancora una volta la 90% della produzione regionale e al 30% di quella nazionale. Secondo le stime della Regione, la perdita della produzione agricola supera 1,5 miliardi di euro.
La consulenza del futuro sarà pagata direttamente, senza retrocessioni? Nell’immediato no, perché la Commissione Ue, come già annunciato da Plus24 nelle settimane scorse, ha rinunciato a muovere questa pedina nel presentare la Retail investment strategy. Il problema però di un mercato che non sempre si muove nell’interesse dell’investitore, per la commissione resta. E se per il momento eliminare gli inducement sarebbe “disruptive”, la Commissione però, come annunciato dalla commissaria Mairead McGuinnes, si aspetta risposte concrete dell’industria. Intanto da una ricerca di Kearney, con Swg, emerge che il 64% degli intervistati dichiara di avvalersi di un professionista per decidere dei propri risparmi e quasi il 90% percepisce la consulenza come un vero e proprio servizio. Il punto dolente arriva però quando si scopre che solo il 31% risulta essere a conoscenza del fatto che la consulenza sia a pagamento. Però poi emerge che quasi il 60% del campione si dimostra interessato al pagamento della consulenza a commissione esplicita, senza costi aggiuntivi rispetto ad oggi o con prezzi modulari in base al servizio.
Il Governo ha stanziato un nutrito pacchetto di due miliardi di euro tra una tantum per autonomi, stanziamenti per Cig e altro. Stop anche ai mutui e alle tasse. Ma molti degli alluvionati che hanno perso tutto e che potrebbero dover ricorrere ai risparmi accantonati in una vita per ricostruirsi un tetto sulla testa non potranno farlo. Almeno non nell’immediato. È il caso dei clienti di Eurovita, la compagnia ora in amministrazione straordinaria, i cui clienti non potranno richiedere il riscatto della polizza in quanto c’è un divieto fino al prossimo 30 giugno, termine che potrebbe, tra l’altro, anche essere prorogato di uno o forse due mesi. Insomma per ora pare che non ci sia nessun provvedimento ad hoc per eliminare questo divieto per i clienti delle zone alluvionate nè da parte del commissario Alessandro Santoliquido nè da parte di Ivass. Del resto probabilmente non sarebbe neppure possibile disporre un provvedimento simile che violerebbe la legge che regola l’amministrazione straordinaria (Decreto legislativo 270/99).