Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Arrivano le pagelle delle polizze vita finanziarie, strumenti sempre più presenti nei portafogli degli investitori italiani. La società specializzata Fida ha lanciato il primo rating sui prodotti assicurativi, un osservatorio basato su un database che comprende gli oltre 2.700 prodotti venduti in Italia, tra quelli in collocamento e quelli attivi non più collocabili (il 62,5% sono multiramo, il 19,2% ramo III, il 17,5% ramo I e lo 0,8% ramo V). Coinvolge 42 società, tra quelle con sede legale o secondaria in Italia. La piattaforma è stata presentata al Salone del Risparmio 2023 di Assogestioni. I pilastri del rating sono tre: opzioni assicurative offerte (peso del 25%), strumenti sottostanti (25%) e i costi (50%). Mettendo insieme questo tris di variabili si arriva al punteggio complessivo, calcolato da 1, il più basso, a 5, il più alto. I punteggi derivano da uno score calcolato sui singoli prodotti in base alla combinazione dei parametri, di qui la presenza di un piazzamento anche all’interno del rating (la posizione indicata nelle tabelle). Il voto delle polizze, spiega la società, nasce con l’obiettivo di mettere in relazione le opportunità dei prodotti e i costi che questi comportano. Questo permette di determinare, all’interno di un universo di riferimento, gli strumenti che offrono più tutele o facoltà.
Sarà ChatGpt il consulente finanziario del futuro? ClassCnbc ha messo questa domanda al centro del suo convegno al Salone del Risparmio. L’intelligenza artificiale di OpenAI è stata sottoposta al test di certificazione professionale Esg di Efpa. Il risultato è stata una secca bocciatura, il punteggio è stato di 15/30, sotto la sufficienza. «Erano venti domande semplici, e ChatGpt ha dimostrato tutti i suoi limiti. Ha sbagliato metà di quelle di ragionamento, ma, stranamente, anche una risposta di knowledge, oltre a quella più importante di application», ha commentato Ferruccio Riva, vicepresidente di Anasf, che ha corretto in tempo reale il compito svolto da ChatGpt. Qualcuno forse tirerà sospiro di sollievo, ma, come ha detto Warren Buffett in questi giorni, «l’IA non si può dis-inventare, e diventerà sempre più potente». Meglio dunque conoscere da vicino capacità e limiti dei nuovi modelli.
Il settore assicurativo privato non ha mai la capacità finanziaria necessaria per coprire tutti i danni causati dalle calamità naturali e deve rivolgersi comunque al mercato riassicurativo o a quello dei capitali (emissione di cat-bond). Questi mercati, tuttavia, sono sempre meno liquidi (anche a fronte della crescente frequenza degli eventi calamitosi) e pertanto il settore pubblico (i singoli Stati) finisce per doversi comunque accollare i rischi delle calamità quantomeno oltre una certa soglia. C’è da dire a riguardo che non esiste un sistema migliore in assoluto per coprire i rischi da catastrofi naturali; ogni situazione va vista nella sua singolarità, calandola nel proprio assetto istituzionale ed economico e nelle proprie tradizioni purtuttavia i migliori esempi internazionali fanno ritenere che proprio un sistema misto pubblico/privato possa garantire i risultati più apprezzabili.
La grande inflazione degli ultimi mesi spaventa anche i giovani, tanto che è la prima preoccupazione degli under 40 di tutto il mondo. Secondo l’ultima edizione della Deloitte Global GenZ and Millennial Survey, sondaggio condotto in 22 Paesi, il costo della vita è il principale timore per quasi la metà dei Millennial in Italia (46%) e per il 38% della Generazione Z, più della della media globale (42% dei Millennial e 35% della GenZ). L’impennata dei prezzi dell’ultimo anno è un elemento che desta più timori di tutti probabilmente perché le persone di queste due classi di età non hanno mia vissuto gli effetti dell’inflazione a differenza dei loro padri, o nonni, i Baby Boomers, ovvero i nati tra il 1946 e 1964. Il termine Generazione Z si riferisce ai nati tra il 1997 e il 2012, mentre i Millennial tra il 1980 e il 1996. L’anno in cui in Italia si è raggiunto il massimo valore medio dell’inflazione è stato il 1980 con il 21,2%. Ma c’è un’altra differenza sulle tendenze al risparmio e investimento delle nuove generazioni, evidenziata da Teseo al Salone del Risparmio 2023: se i Baby Boomers mettevano da parte i guadagni per comprarsi l’auto o fare un mutuo, i Millennial e la Generazione Z li usano per acquisti a breve termine.
Oggi in Italia i fondi pensione sono una frazione del risparmio gestito, il 6-8%. In altri Paesi si supera il 50%. Cosa manca? «Abbiamo un sistema molto valido che ha dato risultati importanti agli aderenti. Ha senso puntarci? Sì, perché abbiamo uno Stato povero e famiglie più ricche», risponde Ugo Loser, ad di Arca Fondi sgr, intervenuto in uno dei focus del Salone del Risparmio 2023 organizzato da Assogestioni. «E oggi per sostenere l’economia i fondi pensione possono essere uno strumento in grado di fare la differenza, come ad esempio è successo in Olanda». Il tema è legato all’evoluzione sociale in atto. «Stiamo attraversando la più grande transizione demografica di tutti i tempi e non è un male. Prima del 1965 l’aspettativa di vita era 65 anni, ora 85. L’invecchiamento è un’opportunità, guardando alle esperienze virtuose di altri Paesi», evidenzia Alberto Brambilla, presidente centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. Ma al contempo è cambiata la struttura della famiglia: «Un terzo è mononucleare. Insomma, è l’epoca della silver economy e lo Stato non può sostenerla, tanto più col patto di stabilità e l’inflazione», aggiunge Brambilla.
Le condizioni critiche in Emilia Romagna causate dall’ondata di maltempo non lasciano indifferenti le grandi realtà della finanza. Da Intesa a Unicredit passando per Credem, Banco Bpm, Mps, Bnl, Generali e Allianz: i big della finanza mettono in campo plafond e agevolazioni per i territori colpiti. Allianz ha messo in campo una task force per trattare in via prioritaria le denunce legate alla catastrofe naturale, mentre Generali ha previsto un piano di iniziative che comprende, in base alla tipologia, sospensioni delle polizze, rinvii o dilazioni dei pagamenti.
L’intelligenza artificiale (Ai) fa il suo debutto nel settore assicurativo, utilizzata per gestire un sinistro auto e pagare in tempo reale l’assicurato che ha subito il danno. Basta fare una foto e rispondere a una serie di domande del sistema per ricevere una rapida proposta di pagamento. Hanno iniziato a farlo, quattro mesi fa, in Genertel, la compagnia del gruppo Generali pronta a sperimentare in prima linea l’innovazione. Oggi sono oltre il 35% le pratiche aperte direttamente da App smartphone e oltre 50 quelle pagate istantaneamente dove è l’intelligenza artificiale a calcolare in tempo reale il valore del danno e provvedere al pagamento.
«Nel 2022 ci siamo salutati con la consapevolezza delle incertezze che ci aspettavano. Da lì sono iniziati momenti di forte volatilità che, tra crisi bancarie e inflazione persistente, proseguono ancora oggi». Così Carlo Trabattoni, presidente di Assogestioni, ha aperto l’edizione 2023 del Salone del Risparmio. Un’ammissione implicita che nella nuova era dei mercati, iniziata con lo scoppio della guerra in Ucraina, sta succedendo qualcosa di insolito: non c’è più una chiara visibilità sul futuro. Non tutto ovviamente è negativo: il Ftse Mib, ad esempio, da inizio 2023 ha guadagnato più del 15%, risultando sotto solo al Nikkei e al Nasdaq tra i mercati sviluppati. E ora? Dove arriverà il carovita? Quale sarà il rendimento del Btp decennale? E il Ftse Mib? Soprattutto, come costruire il proprio portafoglio in un’epoca di incertezza endemica, vincendo al contempo la facile seduzione di titoli di Stato a basso rischio, buona resa e comodi benefici fiscali? In occasione della rassegna milanese MF-Milano Finanza ha chiesto il parere di 40 gestori di portafoglio.
Si è aperta la successione ad Andrea Enria, presidente del Supervisory Board della Vigilanza della Bce, il cui mandato scade con la fine dell’anno in corso. Le candidature alla successione dovranno essere presentate entro il prossimo 23 giugno. In prima posizione sarebbe la tedesca Claudia Buch, vice presidente della Bundesbank, ma vi sarebbero fin qui pure altre candidature ( di appartenenza spagnola e irlandese). Con la fine dell’incarico di Enria, nelle Autorità europee in senso lato, in materia di banche e finanza, non vi sarebbe più alcun italiano, come segnalano i vertici di Eba (banche), Esma (mercati), Eiopa ( assicurazioni) e, in prospettiva, appunto la Vigilanza unica. Un inadeguato sostegno alla candidatura di Carmine Di Noia anche da parte del Governo Draghi, una candidatura espressa all’unanimità all’interno dell’Esma, fece, a suo tempo, fallire l’assegnazione della carica apicale all’ex commissario Consob che, invece, sembrava scontata. Altre cariche sono in scadenza nella Comunità con la fine del 2023, innanzitutto quella di presidente della Bei. Che farà il Governo italiano?
Il sistema previdenziale italiano è alla ricerca costante di un equilibrio tra sostenibilità finanziaria e adeguatezza delle prestazioni soprattutto per effetto della applicazione integrale del metodo di calcolo contributivo. In attesa di scoprire cosa accadrà nel prossimo futuro diviene importante per un giovane, al di là di eventuali supporti normativi, cominciare il prima possibile a costruire un percorso di integrazione pensionistica aderendo alla previdenza complementare. Interessante a tal proposito una recente ricerca Previndai (Quanto costa la serenità) che sottolinea come, un trentenne che entri oggi nel mondo del lavoro con uno stipendio tutto sommato modesto (circa 25 mila euro l’anno) potrà avere a disposizione un gruzzolo previdenziale di ben 120 mila euro in più alla fine del percorso lavorativo, se deciderà di investire oltre al tfr anche un piccolo contributo a suo carico, per un costo di 12.600 euro complessivi in 40 anni di vita lavorativa: 26 euro al mese.
La nuova polizza di Zurich fa leva sulle numerose opzionalità, sull’articolazione e la gradualità del motore finanziario
Omicidio colposo. Se lo sportivo muore in allenamento, è condannato il medico che gli ha rilasciato il certificato di idoneità all’attività agonistica. Si configura la condotta imprudente, imperita e negligente a carico del sanitario che davanti all’elettrocardiogramma sospetto non approfondisce la condizione del paziente, disponendo esami strumentali più specifici: il decesso, insomma, si sarebbe potuto evitare se la vittima avesse smesso di praticare l’attività agonistica. Così la Cassazione nella sentenza 20943/23.
Le regole per il pagamento di un equo compenso, «proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale», diventano operative oggi, 20 maggio: la legge 49/2023, frutto dell’unificazione di testi depositati dalla leader di FdI e presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del deputato della Lega Jacopo Morrone, a poco più di un mese dall’approvazione definitiva alla Camera (il 12 aprile) entra, infatti, in vigore. Malgrado ciò, fervono già idee e tentativi per rammendare la «tela» del provvedimento sulla giusta remunerazione del segmento dell’occupazione autonoma, composto da soggetti iscritti a Ordini e Collegi e riuniti in associazioni, assicurati alle Casse di previdenza private e tenuti a versare contributi alla Gestione separata dell’Inps, per rendere le tutele più efficaci. E per colmare qualche lacuna.
Anche Allianz in campo. La compagnia assicurativa tedesca, rinnovando pieno sostegno con azioni immediate a supporto dei clienti e degli agenti delle zone dell’Emilia-Romagna coinvolte, ha confermato ed esteso il protocollo per le catastrofi naturali. Le agenzie Allianz e Allianz Viva e le persone di Allianz sul territorio si sono attivate per offrire ai clienti il sostegno necessario dalle prime ore dell’emergenza e sono a disposizione dei loro clienti.
In seguito alla calamità che ha colpito l’Emilia-Romagna, Romagna e, in particolare, il territorio delle provincie di Bologna, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Reggio Emilia e di Rimini, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) ha dato indicazione alle compagnie sulle misure da adottare per aiutare gli assicurati residenti nelle zone alluvionate. In particolare, si legge in una nota, di prorogare il termine di comporto, ossia il prolungamento della scadenza del contratto di assicurazione; mantenere in vigore la garanzia assicurativa anche in caso di ritardo nel pagamento; sospendere il recupero dei crediti ed evitare di eccepire prescrizioni e decadenze maturate dopo l’alluvione.
insurtech tedesca, si è assicurata una linea di credito da 55 milioni di dollari (51 mln euro) da JPMorgan e Barclays, oltre a un secondo closing di Serie D dello stesso importo da parte degli investitori esistenti e di nuovi, tra cui Squarepoint.
insurtech italiana nata per proteggere artigiani, imprenditori e professionisti, è stata scelta da Facile.it partner per sviluppare il segmento delle pmi.
Parte la cessione da parte del gruppo Generali di Tua Assicurazioni, la compagnia ereditata da Cattolica, che opera nel ramo danni con una rete di agenti plurimandatari. Secondo indiscrezioni, i «teaser», cioè la documentazione con i dati sensibili dell’azienda, verranno infatti distribuiti in questi giorni dai due advisor finanziari prescelti per curare la cessione, cioè Mediobanca e Rothschild. Invitati a valutare il dossier sono gran parte delle compagnie assicurative straniere e tricolori e i gruppi strategici attivi sul mercato italiano. In lizza, almeno in questa fase iniziale di monotoraggio, sono secondo i rumors gruppi come i tedeschi di Allianz e l’altra multinazionale Talanx, la spagnola Mapfre, le francesi Axa, Covea e Groupama, l’elvetica Zurich Insurance Group e l’altra svizzera Helvetia, per continuare con il big inglese Admiral, la belga Ageas e le italiane Prima e Reale Mutua, ma anche Bene Assicurazioni, partecipata da Italmobiliare.
Un conto pesante. Che è lievitato per il prezzo molto caro pagato alla pandemia in termini di ammortizzatori e sostegni vari e che è destinato a non alleggerirsi nei prossimi 2-3 anni sui quali rimarranno impressi i segni delle ricadute della corsa dell’inflazione. È quello del sistema di Welfare, al netto della sanità. La crescita della spesa per pensioni e assistenza stimata tra il 2019, ultimo anno pre-Covid, e il 2025 è di quasi 100 miliardi: per la precisione 99,067 miliardi in soli sei anni nei quali le uscite complessive dovrebbero salire da 361,2 miliardi a 460,27 miliardi.
- Misure dall’Ania per gli assicurati
L’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania) ha definito le misure da adottare per aiutare gli assicurati residenti nelle zone alluvionate: proroga del termine di comporto; mantenimento della garanzia assicurativa anche in caso di ritardo nel pagamento; sospensione del recupero dei crediti.
Non solo inducement. Per il 24 maggio (mercoledì della settimana prossima) è prevista la presentazione della proposta della Commissione con il pacchetto di interventi per rendere il mercato dei capitali nella Ue più a misura del piccolo risparmiatore. Come già annunciato da Plus24 nelle scorse settimane non sarà sostanzialmente intaccato il meccanismo della retribuzione dei consulenti finanziari, in pratica non si arriverà alla proibizione dei pagamenti alle reti di distribuzione da parte delle case prodotto. Ma ciò non toglie che il pacchetto avrà comunque un impatto consistente nel mondo del risparmio e anche in particolare sulla consulenza. Un elemento importante per i risparmiatori sarà l’equiparazione della distribuzione assicurativa a quella dei prodotti finanziari, elevando notevolmente le tutele della clientela. Su molti aspetti di tutela del cliente la Mifid era infatti già attestata a livelli più avanzati che la Idd, ora si arriverà a un campo di gioco livellato per i prodotti di investimento finanziari e quelli assicurativi. Anche sugli inducement per esempio i requisiti fissati dalla Idd erano meno stringenti.
L’allungamento della vita è un’ottima notizia per tutti noi, tuttavia c’è anche il rovescio della medaglia da considerare. Se non si è muniti di un buon corredo genetico, o se si è stati poco virtuosi in gioventù, le cronicità spesso hanno la meglio e il rischio di diventare non più autosufficienti è alto. Uno status che, proprio grazie alle cure mediche, può durare molto a lungo. Le medicine ci conservano ma non riescono a tappare tutte le falle di un organismo che invecchia. E così il numero di chi ha bisogno di aiuto nello svolgimento degli atti di vita quotidiana aumenta vertiginosamente: secondo stime “prudenziali” dell’ultimo Osservatorio Long term care di Cergas Sda Bocconi (giunto alla quinta edizione) il numero degli “over 65” non autosufficienti (ossia con gravi limitazioni motorie, sensoriali e cognitive) passerà dagli oltre 3,9 milioni del 2020 a 4,4 milioni del 2030, cifra che salirà a 5,4 milioni nel 2050.
L’invecchiamento della popolazione, oltre al sistema pensionistico, metterà alla prova il sistema di tutela. Da qui al 2050 la popolazione attiva che supporta, aiuta ed è vicina sia economicamente sia praticamente i senior” (chi ha più di 65 anni) si ridurrà drasticamente. «Nel 2050 in Italia ci saranno circa sette senior ogni 10 adulti tra i 20 e i 65 anni, contro i quattro di oggi – sottolinea Antonio Serrapica associate partner Kearney Italia. – Questo si tradurrà in un problema di capacità di gestione e genererà pressione principalmente su tre fronti: sul sistema pubblico e privato di assistenza e supporto per i soggetti più fragili (come l’assistenza domiciliare), sulla capacità di servizio dedicata alle esigenze specifiche della popolazione senior (dalla salute alla socialità) ma anche sulle strutture famigliari (sempre più mono-filiari) sulle cui spalle graverà sempre di più la gestione dei senior (soprattutto se parzialmente autosufficienti) a fronte di un ruolo dello stato sempre più sotto pressione».
Nicola Palmarini – direttore del Nica (National Innovation Centre for ageing) – intervenuto al Salone del Risparmio di Milano, ha fornito alcune cifre: l’aspettativa di vita in salute è aumentata a 71,9 anni, che entro il 2030 il potere di spesa globale della popolazione over 60 sarà di 22.000 miliardi di dollari e che genererà almeno la metà dei consumi globali urbani. Sono spese trasversali a moltissimi settori, perché anche gli over 75 non si sentono vecchi e hanno tempo libero. Dunque, comprano beni e servizi relativi a viaggi, animali, abbigliamento, alimenti salutari, abbonamenti in palestra ecc. Non soltanto servizi sanitari. La sanità contribuisce solo per l’11% alla salute. Il grosso (36%) lo fanno i comportamenti e la genetica. Per la prima volta nella storia convivono cinque generazioni di consumatori, dai Baby boomers agli Alpha. Le prime, in particolare, saranno i motori della crescita mondiale e della domanda delle aziende oggetto di investimento dei gestori.
«Tecnicamente si chiama piramide per le età. In Italia, rispetto alla Francia, per fare solo un esempio, la piramide è lunga e stretta, mentre oltralpe la base è più allargata». Si riferisce alla distribuzione di frequenza dell’età media della popolazione italiana, Tiziana Tafaro, presidente del Consiglio nazionale degli attuari. «Per noi questo rappresenta un problema sistemico, esattamente come il mutamento climatico. Il nostro lavoro è quello di tentare di trovare soluzioni a dieci, vent’anni, trent’anni, analizzando il dato in chiave prospettica». Non semplice. Che l’Italia (e non da oggi) abbia un problema demografico è palese: lo dicono i dati di Eurostat che collocano l’Italia al 18esimo posto in Europa come trend discendente nella popolazione. Al centro ovviamente un tasso di natalità che è inversamente proporzionale all’invecchiamento progressivo della popolazione. Ciò che si riscontra però è una ritrovata vitalità di un’intera generazione di uomini e donne che un tempo sarebbero stati iscritti d’ufficio alla categoria “anziani” e che, in realtà, per stili di vita, aspirazioni, scelte di consumo e opzioni di investimento, anziani non sono affatto. Merito di un sistema sanitario che tiene e di una ricerca farmaceutica che rende sempre più risolvibili patologie che un tempo erano considerate inesorabilmente invalidanti.
La polizza unit linked Portfolio Life Bonus di Unicredit Allianz Vita SpA prevede il versamento di un premio unico, senza costi di caricamento. Le prestazioni sono espresse in quote di fondi interni detenuti dal contraente e collegati al prodotto e non è presente alcuna garanzia del capitale investito. In caso di decesso dell’assicurato, la società si impegna a corrispondere ai beneficiari un importo pari al controvalore delle quote attribuite al contratto con una maggiorazione decrescente in funzione dell’età dell’assicurato. È inoltre prevista una maggiorazione della prestazione assicurata – bonus – pari all’1% del premio versato, comunque non superiore a 50mila euro. La polizza prevede dei costi correnti che variano da 0,9% a 2,7% su base annua. Sono inoltre previsti costi per l’esercizio di varie opzioni.