Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Dato che i fenomeni meteorologici estremi sono destinati a diventare sempre più frequenti, come conseguenza del cambiamento climatico in atto, l’impatto risulterà significativo per le attività economiche e per le famiglie. In particolare, ad essere colpito sarà il patrimonio immobiliare che rappresenta una delle principali componenti della ricchezza delle famiglie italiane. Ecco perché Bankitalia ha pubblicato il Paper occasionale «l’impatto del rischio di alluvione sulla ricchezza immobiliare in Italia», curato da Michele Loberto e Matteo Spuri. Dal quale emerge che la perdita potenziale inflitta ogni anno al patrimonio immobiliare italiano dalle alluvioni è di tre miliardi di euro, considerando solo le abitazioni al piano terra, che sarebbero le più colpite. Per arrivare a questo numero, il ragionamento degli esperti di Via Nazionale è partito dal valore delle abitazioni potenzialmente esposte ad alluvioni lungo lo Stivale che sfiora i mille miliardi di euro, ossia quasi un quarto della ricchezza abitativa tricolore complessiva. Una quota che scende al 12,8% (quasi 550 milioni a rischio) e al 4,7% (oltre 200 milioni) prendendo in considerazione, rispettivamente, gli scenari di probabilità media e alta che si verifichi un evento calamitoso.
A marzo il prezzo delle polizze Rc Auto è aumentato del 3,6%, arrivando a un valore medio di 321 euro (310 euro a marzo 2022) a contratto. Per la prima volta a certificare l’aumento delle tariffe è stata l’Ania, l’associazione delle assicurazioni, che ha censito le condizioni di prezzo dei contratti giunti a rinnovo a marzo scorso. Il trend al rialzo ha quindi preso avvio, anche se ben dietro l’aumento dei prezzi rilevato da Istat che nell’ultimo anno è stato dell’8,2%. L’ultima rilevazione RcAuto di dicembre 2022 di Ania era stata ancora una frenata, seppur minima, da 322 euro (-0,7%).
Revo insurance lancia un’offerta pubblica di acquisto (opa) volontaria su azioni proprie ma l’operazione non è finalizzata alla revoca dalla negoziazione su Euronext STAR Milan. Oggetto dell’operazione sono un massimo di 700.000 azioni ordinarie, al prezzo di 9,25 euro per azione, che corrispondo ad una quota dell’2,84% del capitale e rappresentano un controvalore massimo di 6.475.000 euro. Il corrispettivo incorpora un premio del 10,1% rispetto al prezzo di Borsa del 12 maggio (8,40 euro), ultimo giorno di scambi prima dell’opa.
Zurich Insurance Group ha nominato Paolo Ribotta nuovo chief executive officer (ceo) di Zurich France. Il manager è entrato ieri nel gruppo ed è destinato ad assumere il ruolo di branch manager di Zurich Insurance plc (ZIP) per la Francia. Nel frattempo, Neil Freshwater, ceo di Zurich Insurance plc, continuerà ad agire come responsabile ad interim del business ZIP per la Francia.
Indicatori specifici anche per l’utilizzo anomalo di trust, di fiduciarie, di polizze assicurative ramo vita e di cripto-asset. Sono contenuti nel provvedimento pubblicato il 12 maggio 2023 dall’Unità di Informazione Finanziaria con il quale vengono definiti i nuovi indicatori di anomalia in materia di antiriciclaggio; il provvedimento entrerà in vigore l’1 gennaio 2024 e andrà a sostituire tutti i precedenti provvedimenti emanati dalla Banca d’Italia, dal Ministero della Giustizia e dal Ministero dell’Interno. Gli indicatori di anomalia sono trentaquattro e ciascuno è poi articolato in sub-indici che costituiscono esemplificazioni dell’indicatore di riferimento. Il provvedimento è rivolto agli intermediari bancari e finanziari (ivi inclusi i consulenti finanziari), agli altri operatori finanziari (mediatori creditizi e agenti in attività finanziaria), ai professionisti (commercialisti, avvocati, notai,), agli operatori non finanziari (trust company, operatori in oro, case d’asta, operatori in cripto-asset) e ai prestatori di servizi di gioco. L’UIF chiede ai destinatari di selezionare gli indicatori rilevanti alla luce della concreta attività da loro svolta.
Phishing: la banca risponde della clonazione della carta anche se il legittimo titolare non ha dimostrato di aver tenuto le credenziali riservate. Insomma, spetta all’istituto provare la riconducibilità del pagamento al legittimo titolare. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 13204 del 15 maggio 2023, ha accolto il ricorso del cliente che si era visto clonare la carta e nonostante avesse rottamato il computer.
Via libera all’incentivo per il posticipo del prepensionamento a favore dei dipendenti, pubblici e privati. Chi, avendo i requisiti, rinuncia alla “pensione anticipata flessibile”, cd quota 103, può intascare, in aumento dello stipendio, la trattenuta contributiva operata dal datore di lavoro in busta paga. L’incentivo, previsto dalla legge bilancio 2023, è disciplinato dal decreto 21 marzo 2023, apparso in GU n. 110/2023. Tra l’altro, il decreto stabilisce che l’incentivo, pari in genere al 9,19% della retribuzione, va ridotto del cd “cuneo” che già abbatte del 3-2% fino a giugno e del 7-6% da luglio le trattenute dei lavoratori.
Apre questa mattina, negli spazi di Allianz Mico a Milano (Ala Sud, entrata da Viale Eginardo) la tredicesima edizione del Salone del Risparmio. Due i temi centrali: educazione finanziaria e «recruiting». Carlo Trabattoni è il presidente di Assogestioni, la società organizzatrice. «Il titolo del Salone vuole proiettarci in avanti, oltre lo scenario di crisi che non vogliamo sminuire: siamo ben consci delle difficoltà che tutti stiamo vivendo in questi momenti. Il 2022 è stato caratterizzato dall’esplosione del conflitto in Ucraina. Oggi, quello che nessuno si aspettava era una crescita così violenta dell’inflazione, una sorpresa per tutti, un fattore che dovremo avere la capacità di gestire ancora per tutto il 2023 e che si accompagnerà ad un analogo percorso dei tassi di interesse. Questo scenario impone un’estrema cautela, sia per il risparmiatore che per gli operatori di mercato».
Dopo il clamore di Chatgpt e la conferma dell’imminente regolamentazione Ue dell’intelligenza artificiale, recenti interventi normativi hanno definitivamente suggellato, se ce ne fosse stato bisogno, la centralità della tecnologia digitale e la necessità, da una parte, di non alzare una saracinesca nei confronti dell’innovazione e, dall’altra parte, di un attento esercizio di valutazione e ponderazione dei possibili rischi. Basti pensare, a titolo esemplificativo, innanzitutto, al nuovo codice degli appalti dettato dal Dlgs 36/2023, che prevede in modo massivo la digitalizzazione delle gare e l’uso dell’intelligenza artificiale (e delle tecnologie dei registri distribuiti) anche per le analisi delle offerte, per passare alla digitalizzazione degli strumenti finanziari (Dl 25 del 17 marzo 2023) anche per le Spa e le Srl.
Il carattere abusivo di una clausola contrattuale deve essere accertato, anche d’ufficio, dal giudice nazionale e questo anche quando il diritto interno fornisce al consumatore la possibilità di agire in giudizio per far valere i propri diritti e blocca l’azione se l’opposizione è tardiva. È vero che il diritto Ue non armonizza le procedure nazionali sull’accertamento dell’abusività delle clausole nei contratti conclusi dai consumatori, ma il giudice nazionale è tenuto a disapplicare il diritto interno se è di impedimento all’accertamento d’ufficio del carattere abusivo della clausola. È quanto stabilito dalla Corte di giustizia Ue con la sentenza del 4 maggio (C-200/21).
Non si arriverà forse alla dura recessione che molti temevano qualche mese fa, in Europa come così come in Italia, ma qualche nodo è destinato a venire comunque al pettine per le imprese. Complice il rallentamento della crescita, l’aumento dei tassi di interesse e il livello dei costi dei fattori produttivi ancora elevati, molte di esse, le più vulnerabili, potrebbero infatti essere costrette a chiudere i battenti nell’arco dei prossimi dodici mesi. L’avvertimento arriva dagli analisti di S&P Global Ratings, che indicano come il tasso di insolvenza delle società europee con rating di grado speculativo (high yield) possa entro marzo 2024 raggiungere il 3,6% rispetto al 2,8% registrato nel marzo 2023. Non si tratta per la verità di un vero e proprio allarme perché i livelli in questione, se realizzati, sarebbero di gran lunga inferiori al 6% superato post-Covid e soprattutto al 10% sfiorato in occasione della grande crisi finanziaria del 2007-2008.
Sanità sempre di più sotto attacco. L’ultima, in ordine di tempo, a essere stata presa di mira dagli hacker è quella abruzzese, che da 10 giorni è sotto scacco. Nelle settimane scorse, invece, a Milano il server del gruppo MultiMedica è stato hackerato due volte, il 21 e il 25 aprile, mandando in tilt visite, controlli, esami ed interventi, fino a sabato scorso, quando l’ospedale ha annuncia un sostanziale ritorno alla normalità. I cyberattacchi non sono certo un fenomeno solo italiano. Secondo il report della società di sicurezza informatica Check Point nel 2022 ci sono stati in media 1463 cyberattacchi alla settimana nel settore healthcare, una media di 209 tentativi al giorno. A livello di data breach, il dipartimento della salute e dei servizi umani americano evidenzia come nel 2022 ci siano state 707 violazioni per un totale di quasi 52 milioni di record di dati sottratti. In Italia l’unico dato disponibile afferisce al Rapporto Clusit 2023 dove si legge che i cyberattacchi negli ultimi quattro anni sono triplicati passando dai 3 del 2018 ai 9 del 2021 e 2022, con una severity che nell’ultimo anno è critica nel 78% dei casi e alta nel restante 22%.
In Italia, il mercato della Sanità digitale, nel 2022, è di 1,8 miliardi di euro, +7% rispetto al 2021. Il tanto atteso cambio di passo che la Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) avrebbe dovuto imprimere agli investimenti in questo ambito non è quindi tangibile, anche perchè le gare più rilevanti sui fondi regionali non sono ancora uscite. E se gli investimenti in telemedicina e sul fascicolo sanitario si vedranno nei prossimi mesi, possiamo già anticipare che per i decisori delle strutture sanitarie, sono due gli ostacoli sull’utilizzo delle risorse del Pnrr: la difficoltà di comprendere come “mettere a terra” questa opportunità (49%) e le limitate risorse economiche (58%).
La tecnologia non basta. Affinché il servizio di telemedicina sia correttamente integrato nel percorso di cura del paziente occorre identificare in anticipo gli ambiti strategici e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. A questo scopo l’Osservatorio Sanità digitale del Politecnico rispetto a quella che sarà l’architettura della telemedicina, ha sviluppato un modello che, oltre a mappare il livello di sviluppo di specifici servizi, fornisce una chiave di lettura utile a identificare le aree di intervento necessarie a dare impulso a questa innovazione. Il modello si compone di 4 macro-ambiti (tecnologie e applicazioni abilitanti; raccolta e valorizzazione dei dati; ruoli, processi e organizzazione; cultura e competenze) che devono essere sviluppati in modo coerente tra di loro.