Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Nelle scorse ore Ca’ de Sass ha inviato alle autorità irlandesi e italiane la richiesta di procedere alla fusione per incorporazione cross border della controllata con sede a Dublino nella capogruppo italiana. A seguito dell’operazione, la compagnia italiana manterrà una presenza internazionale, specializzata nelle polizze unit linked, attraverso un propria sede secondaria nella capitale irlandese. L’operazione non prevede impatti sul personale e porterà a una semplificazione organizzativa delle due compagnie vita, riunite in una sola fabbrica prodotto.
Meno cash e più investimenti in tutte le asset class, ad eccezione delle criptovalute. E’ quanto emerge dall’ultimo Family Office Investment Insight Report 2023 di Goldman Sachs dal titolo Eyes on the Horizon, ed è basato su interviste condotte dal 17 gennaio al 23 febbraio 2023 a 166 family office istituzionali in tutto il mondo con un patrimonio netto di almeno 500 milioni di dollari, il 72% addirittura oltre il miliardo di dollari. Ebbene, il responso delle interviste è che nei prossimi 12 mesi molti family office saranno più propensi al rischio e quindi a tagliare la quota di liquidità in favore dell’esposizione in azioni (quotate e non) e, in misura minore, del reddito fisso così da approfittare dei tassi più elevati.
I salari sono fermi e quindi anche i contributi versati all’Inps. Le pensioni, invece, indicizzate all’inflazione, solo per questo costano oltre 20 miliardi in più all’anno. Se a questo si somma il trend demografico che vede la generazione del baby boom cominciare ad andare in pensione mentre si riduce la fascia di potenziali lavoratori (entro il 2030 la popolazione tra 15 e 64 anni si ridurrà di due milioni), si capisce l’allarme lanciato ieri da Pasquale Tridico, il presidente dell’Inps uscente dopo il commissariamento deciso dal governo. Tridico ha lanciato l’allarme sulla sostenibilità dei conti del sistema ieri nel corso di un convegno sulle disuguaglianze salariali, nel quale ha ribadito la necessità di introdurre in Italia un salario minimo, proprio per sostenere le fasce di lavoratori con le retribuzioni più basse.
Le spese aumentano, le entrate rallentano. E lo squilibrio ricade sui conti dell’Inps, messi sotto pressione. Eccolo il cortocircuito che sta generando l’inflazione. Perché le pensioni sono state rivalutate, seppure non tutte in modo pieno, facendo lievitare la spesa prevista per il 2023 di 22 miliardi. I salari, invece, sono rimasti indietro: gli ultimi dati dell’Istat dicono che il divario tra i prezzi e le retribuzioni è ancora sopra i sette punti percentuali nella media del primo trimestre. Stipendi al palo e quindi meno contributi versati.
Il drastico calo dell’utilizzo dei medici legali nelle indagini di polizia giudiziaria (-30% negli ultimi 10 anni, a Milano solo un cadavere da morte sospetta ogni sei viene esaminato) rischia di avere gravi ripercussioni sia sulle finalità di giustizia ma anche per la prevenzione epidemiologica. La Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni, all’esito di una ricerca coordinata da Cristina Cattaneo e Carlo Campobasso. lancia un appello al Governo per standardizzare le procedure di ingaggio delle indagini necroscopiche (oggi rimesse alle prassi locali) e per investire in un segmento sanitario in fase di rapida, inspiegabile e pericolosa dismissione. Emblematico il caso del Pronto soccorso del Policlinico di Milano, dove sono state esaminate 991 cartelle cliniche con 53 parametri: di queste, solo il 4,1% presenta una descrizione esaustiva della malattia (sede, dimensioni, natura) ma in nessun caso sono state effettuate analisi per datare le lesioni. Nel 99,3% dei casi non sono stati conservati indumenti appartenenti alla vittima o all’aggressore e solo nel 2,8% dei casi sono state scattate fotografie delle ferite. In sostanza, non è stata compiuta alcuna attività medico legale per risalire alle dinamiche e tracciare responsabilità e rischi per il paziente.
«La condotta imprudente o negligente del lavoratore, in presenza di evidenti criticità del sistema di sicurezza approntato dal datore di lavoro, non potrà mai spiegare alcuna efficacia esimente in favore dei soggetti destinatari degli obblighi di sicurezza. Ciò in quanto, tali disposizioni, secondo orientamento conforme della giurisprudenza di questa Corte, sono dirette a tutelare il lavoratore anche in ordine ad incidenti che possano derivare
da sua colpa». Corte di cassazione, sentenza 17617/202
A proposito di malattia professionale la Cassazione afferma che «in base all’articolo 41 del Codice penale, va data rilevanza ad ogni concausa che abbia contribuito alla produzione dell’evento lesivo, quand’anche la sua incidenza in termini di efficienza eziologica non sia stata preponderante, ma abbia contributo in maniera indiretta e remota». Corte di cassazione, ordinanza 11488/2023
Per imputare un caso di malattia professionale asbesto-correlata a un datore di lavoro l’Inail deve acquisire le informazioni sul rischio presso tutti i datori in dipendenza dei quali il lavoratore sia stato presumibilmente esposto ad amianto. A quel punto l’Istituto imputerà il caso di malattia alla posizione assicurativa del datore presso il quale è da ritenersi che essa sia insorta. Se l’Inail non può giungere a una conclusione certa, il caso di malattia professionale e i relativi oneri economici saranno in linea di principio sopportati dallo stesso Istituto. E lo stesso avviene per i casi in cui, in ragione dei mutamenti intervenuti nel ciclo lavorativo nel corso degli anni o della cessazione di alcune attività, la classifica delle lavorazioni attribuita al datore al momento della denuncia di malattia risulti differente: in questo caso la patologia non verrà imputata alla sua posizione assicurativa, anche se insorta presso di lui. L’azienda, dunque, non sempre sarà tenuta a pagare per le malattie da amianto.