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“Ciao Bing, cosa ne pensi del blocco di ChatGPT in Italia?”
ChatGPT è stato bloccato in Italia dal Garante della privacy italiano. Tuttavia, utilizzando una VPN è possibile superare il blocco e accedere a ChatGPT anche gratuitamente. Inoltre, OpenAI ha creato un clone di ChatGPT chiamato PizzaGPT che tenta di aggirare il blocco di ChatGPT in Italia.
“E cosa mi dici della lettera contro l’IA firmata, tra gli altri, da Elon Musk?”
Elon Musk ha firmato una lettera aperta insieme ad altri 1800 leader della tecnologia e della società chiedendo di fermare gli esperimenti di intelligenza artificiale per almeno sei mesi perché l’intelligenza artificiale pone “profondi rischi per la società e l’umanità”.
“E quali sarebbero questi rischi?”
I rischi dell’intelligenza artificiale sono molteplici e vanno dalla privacy e alla sicurezza dei dati, dalla discriminazione alla perdita di posti di lavo- Informazione aziendale ro, dall’impatto ambientale, all’automazione della guerra, fino alle super intelligenze. L’intelligenza artificiale potrebbe anche minacciare la libertà di riunione e di protesta, perché potrebbe permettere di rintracciare e profilare individui legati a determinati gruppi o opinioni.
C’è un gran movimento in questi ultimi mesi attorno a ChatGPT, Bing e all’Intelligenza Artificiale applicata ai chatbot e ai motori di ricerca in generale. A noi esperti del mestiere pare, però, che tanto nuovi questi argomenti non siano.
Gabriele Rossi, CEO Diagramma, ci aiuta a capire meglio qual è la situazione reale e prova a contribuire a sciogliere i principali dubbi sollevati sulla questione dell’IA.
“Ciao Gabriele, hai letto la lettera aperta agli esperti di IA che hanno firmato Musk & Co.?”
E chi non l’ha letta? Non si parla di altro. In sintesi, chiedono agli sviluppatori di tutto il mondo un periodo di pausa di sei mesi per bloccare lo sviluppo dell’IA, pena uno scenario a là Terminator. Non sono d’accordo, anche se la questione è chiara e, se posso permettermi, sempre la stessa.
L’unica differenza col passato è che quando abbiamo cominciato eravamo 5000 al mondo ad occuparci di questi argomenti ed eravamo tutti impegnati a fare, più che a discutere.
“Spiegaci meglio!”
Dopo 50 anni che mi occupo dell’argomento posso dire di aver modulato la mia opinione su un paio di aspetti, ma non ho mai cambiato idea sulla questione nell’essenza: la tecnologia è semplicemente uno strumento e l’Intelligenza Artificiale fa sempre parte della cosiddetta tecnologia buona.
“Cosa intendi per tecnologia buona?”
Semplice: una tecnologia buona è un tipo di tecnologia che porterà sempre dei vantaggi all’uomo. In sé la tecnologia dell’IA è solo positiva, se poi le persone (quelle sì che sono buone o cattive!) la vogliono utilizzare per scopi fraudolenti o comunque “cattivi” allora ok.
Questo discorso però può applicarsi a qualsiasi cosa, no? E dubito che Musk non lo sappia 😊
“E per tecnologia cattiva?”
Senza dubbio i social network, che ci allontanano sempre di più dal potenziamento. Tirano fuori il peggio dell’umanità, appiattiscono e – decisamente – instupidiscono.
“Hai detto che hai modulato la tua opinione iniziale. In che senso?”
Sono decisamente cambiato sul concetto di riduzionismo. Da “fiero” esponente dell’IA forte quale ero, mi sono ritrovato – non solo ad ipotizzare – ma a credere in una componente irriducibile dell’esistenza.
Anima, coscienza, Io, dimensione della Volontà, chiamatela come volete, la sostanza non cambia. Anche per questo motivo mi viene davvero difficile ipotizzare uno scenario a là Terminator.
A mio avviso si stanno scaldando per niente, non sono lì i pericoli che vedo.
“E quali pericoli ipotizzi, invece?”
La prossima versione di ChatGPT potrebbe cominciare ad avere caratteristiche particolari come la capacità nativa di interagire col mondo, di compiere azioni. Potrei chiederle di prenotarmi un viaggio a Londra o una pizza per tre.
Quindi, nelle mani sbagliate, potrebbe fare cose discutibili come spegnere i semafori di Viale Certosa o rubare dal conto corrente di Paolo. Uno dei peggiori scenari al là Gibson, insomma.
“Scusa ma quale sarebbe la soluzione?”
Impedirne l’accesso ai “cattivi” o ipotizzare un sistema etico e giuridico davvero funzionale. Cosa che cerco di proporre da decenni, per altro! Certo è che più l’IA diventa sofisticata, maggiormente complicata sarà la gestione dei confini, sia a livello di realtà sia a livello etico. In ogni caso, siamo davanti ad una pietra miliare.
“Addirittura una pietra miliare?”
Io misuro le pietre miliari in base alla qualità dell’impatto sociale. Se i microprocessori ci hanno permesso di avere i PC (l’era di Microsoft) e l’avvento di Internet ci ha permesso di stare interconnessi in tempo reale (l’era di Google), ChatGPT rivoluziona il modo di sapere e di conoscere.
Il prossimo step sarà – penso e spero! – l’era delle nanotecnologie: anche in quel caso ipotizzeranno scenari terribili, ma la mia speranza resta il prolungamento indefinito della vita umana.