NEL 2022-24 ATTESO UN UTILE CUMULATO DI 2,3 MILIARDI DI EURO E DIVIDENDI PER 750 MILIONI
di Giovanni Galli
Unipol ha presentato il nuovo piano Opening New Ways, che punta ad aprire nuove strade negli ecosistemi mobility, welfare e property e nella bancassicurazione. Gli obiettivi finanziari del triennio 2022-2024, in rialzo rispetto a quelli del precedente piano strategico, prevedono un utile cumulato di 2,3 miliardi di euro e dividendi cumulati per 750 milioni. La raccolta nel comparto Danni è stimata a 8,9 miliardi (+1,1 mld rispetto al 2021), di cui un miliardo nel comparto Salute, un combined ratio Danni al 92,6% (-2,7%) e una raccolta Vita a 5,8 miliardi (+400 milioni). La raccolta premi nel canale bancassicurativo è attesa a 3,1 miliardi (+14,8%).
Intanto Unipol ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato di 246 milioni, in calo dai 361 mln di dodici mesi prima. La raccolta diretta assicurativa si è attestata a 3,4 miliardi (+8,4%). Per quanto riguarda UnipolSai, il piano triennale punta a un utile cumulato per 2,3 miliardi e a dividendi cumulati per 1,4 miliardi.
Rispondendo a una domanda su Bper, partecipata al 19,90%, il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, ha detto che «la nostra cultura è di non fare il passo più lungo della gamba, per crescere c’è sempre tempo. Nel futuro prossimo il lavoro per Bper è portare a regime e far rendere gli asset che ha». Quanto alla partecipazione del 9,50% nella Popolare di Sondrio, «al momento siamo soddisfatti così e stiamo lavorando, come abbiamo lavorato con Bper, per fare lo stesso tipo di lavoro e auspichiamo che anche Sondrio faccia gli stessi investimenti di Bper per sviluppare più e meglio la bancassicurazione».
Al momento non c’è nessuna operazione straordinaria in vista per Unipol. Tuttavia, ha osservato il numero uno del gruppo bolognese, «le acquisizioni prima si fanno e poi si raccontano». Cimbri si è quindi soffermato sulle ultime vicende che hanno toccato Generali: «Mi limito a sottolineare che le situazioni di conflittualità non fanno mai bene alle aziende perché distolgono da quello che dovrebbe essere l’interesse dei dipendenti e degli azionisti. Non auspico una situazione di perdurante conflittualità ma di normalità, non penso che il settore si avvantaggi dal fatto che un operatore ha una situazione turbolenta».
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