L’ALLARME LANCIATO DALL’OSSERVATORIO CYBER DI CRIF: È BOOM DI ATTACCHI NEL 2021 (+48,7%)
di Roxy Tomasicchio
Indirizzi e-mail, numeri di telefono, password, o anche codici fiscali: sono i principali dati personali rubati agli utenti nel 2021 con lo scopo, per esempio, di estorcere denaro o mettere in atto frodi. E ad allarmare maggiormente è l’impennata subita da questi attacchi: sono cresciuti del +48,7% gli utenti italiani che hanno ricevuto un avviso di un crimine informatico ai danni dei propri dati personali. A rivelarlo è l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Cyber realizzato da Crif, tra i maggiori gruppi a livello internazionale nel settore dei sistemi di informazioni creditizie, con l’obiettivo di analizzare la vulnerabilità delle persone e delle aziende agli attacchi cyber e a interpretare i trend principali che riguardano i dati esposti sia nel web sia nel cosiddetto dark web, ossia l’insieme di luoghi virtuali che non appaiono attraverso le normali attività di navigazione in Internet e necessitano di browser specifici o di ricerche mirate. E a questo proposito, il numero degli alert riferiti a dati rubati rilevati sul dark web è stato di 1,8 milioni nel 2021, in crescita del +57,9% rispetto all’anno precedente. Mentre gli avvisi di attacchi inviati con riferimento a segnalazioni sull’open web, cioè la normale rete, sono stati oltre 150 mila (+16,4% rispetto al 2020).
Quello della criminalità informatica non è un rischio da sottovalutare, tanto che, per la cybersecurity, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede, nella Missione 1, investimenti pari a 623 milioni di euro (dal 2021 al 2024), mirati a rafforzare le difese del nostro paese, a partire dall’attuazione del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica (Psnc).
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