Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Qualunque scenario dovesse mai aprirsi, da un’operazione con Amundi a una con Mediobanca (entrambe ventilate nei giorni scorsi dal mercato), Anima ha un modello vincente «destinato a portare valore a chiunque». Per ora non c’è nulla sul tavolo, ma le parole dell’ad Alessandro Melzi d’Eril lasciano emergere il valore della società «un gioiellino nel mercato del gestito». Ieri l’amministratore delegato della sgr ha presentato i dati del primo trimestre.
Prove tecniche di previdenza europea. È in arrivo «Pepp» (prodotto pensionistico individuale paneuropeo), un piano di previdenza individuale caratterizzato dalla piena portabilità tra tutti i paesi europei. Sarà un prodotto previdenziale ad adesione e contribuzione volontaria (cioè appartenente al pilastro delle pensioni integrative), al quale però non sarà consentito versare il trattamento di fine rapporto lavoro (tfr). Lo prevede la bozza di dlgs che recepisce la direttiva Ue n. 1238/2019, all’esame del preconsiglio dei ministri.
Superbonus, anche ad aprile crescita costante. Nell’ultimo mese, registrati oltre 27,4 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione con un aumento di circa 3 miliardi rispetto a quanto registrato dai dati dello scorso marzo. Una escalation di contributi approvati, che confermerebbe il trend del +14% registrato nel corso dei primi mesi del nuovo anno (si veda ItaliaOggi del 5 aprile 2022). A dirlo sono i nuovi dati Enea
- Assoreti.
In marzo la raccolta netta realizzata dalle reti di consulenza è ammontata a 4,8 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% su base annua. Il bilancio trimestrale è positivo per 13,9 miliardi (+7,2%).
- Banche.
Nel 2021 i canali postale e bancario italiani hanno raccolto il 7,8% dei premi assicurativi danni, pari a 39,1 miliardi di euro, contro il 6,8% dell’anno precedente: è quanto emerge da una ricerca di Excellence Consulting. Le banche italiane sono pronte a sostenere la domanda delle coperture danni.
- Superbonus, salgono tempi e costi
Tempi delle pratiche raddoppiati; costi di cessione del credito che possono arrivare al 15-20% dell’importo; banche, non solo quelle piccole ma anche le grandi, che ormai non accettano più la cessione o frappongono mille ostacoli. E così, dicono imprese e associazioni professionali, la proroga appena decisa col decreto «aiuti» del termine per l’esecuzione del 30% dei lavori (come condizione per ottenere il Superbonus del 110%) rischia di essere inutile. Non basta cioè concedere tre mesi in più, dal 30 giugno a 30 settembre, per raggiungere la soglia minima di lavori. E non basta neppure aver concesso flessibilità, stabilendo, nello stesso decreto, che il 30% si misurerà sull’«intervento complessivo», compresi «anche i lavori non agevolati». Tutto questo non risolve la situazione, dicono gli operatori, se non si sblocca la cessione dei crediti.
- L’ecommerce guadagna 3,5 milioni di nuovi clienti in due anni
Come sta l’ecommerce in Italia? Due numeri aiutano a fotografare la situazione del commercio elettronico nel Paese: gli oltre tre milioni e mezzo di nuovi clienti che da due anni a questa parte hanno cominciato ad acquistare online. E poi, la percentuale di crescita del comparto, che è pari al 33% nel 2021. Vuole dire un totale di oltre 64 miliardi di euro in un solo anno. Numeri da grande exploit. Tutto bene, dunque? «C’è un’accelerazione importante di questa nuova domanda, che si somma a quella di coloro che acquistavano già online — spiega Davide Casaleggio, ceo e partner di Casaleggio Associati, la società di consulenza digitale che oggi alle 15 presenta il suo XVI rapporto «E-commerce in Italia» (a Milano e in diretta streaming su casaleggio.it) —. Questo mercato si espanderà, ma il problema principale rimane il fatto che in Italia non si investe ancora a sufficienza sull’ecommerce. Così, ad approfittare del nuovo canale sono soprattutto gli operatori esteri che si stanno espandendo sul nostro mercato».
- Monito di Aon: più rischi, le aziende rivedano i valori delle polizze
«Controllate i valori assicurativi delle vostre polizze». È il consiglio che arriva direttamente da Andrea Parisi, ceo di Aon in Italia, primo broker del Paese. Ed è un’esortazione frutto di un’analisi specifica del nuovo contesto economico e geopolitico in cui grandi e piccole imprese sono costrette a muoversi. «L’inflazione, il costo di energia e materie prime e in generale i tempi dilatati delle catene di approvvigionamento hanno inciso sui profili di rischio», ha sottolineato il manager a Il Sole 24 Ore. Per chiarire, se prima un’azienda a cui si rompeva un macchinario impiegava al massimo due mesi per sostituirlo o ripararlo ora potrebbe dover fare i conti anche con sei mesi di stop. E se non ha aggiornato la polizza potrebbe ritrovarsi con un indennizzo ben inferiore al danno subito. Ecco perché Aon ha avviato una campagna di forte sensibilizzazione tra i suoi clienti denominata “Articulating value”. «L’obiettivo è spingere le imprese a verificare che le esposizioni siano corrette rispetto all’attuale situazione di rischio, per evitare che l’importo dei risarcimenti sia lontano dal danno reale», ha aggiunto ancora Parisi.
- Gli azionisti criticano aspramente Allianz