Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
È fissata per lunedì, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la riunione del comitato nomine di Generali che dovrà affrontare la questione della governance della compagnia dopo la spaccatura che si è venuta a creare nelle scorse settimane. Come anticipato ieri da questo giornale la soluzione appare ormai vicina con l’obiettivo di arrivare ad un compromesso che sia gradito a Francesco Caltagirone, azionista con il 9,95%.
Se in queste settimane il cda di Montepaschi ha iniziato a lavorare sul nuovo aumento di capitale, l’operazione da almeno 2,5 miliardi prevista per ottobre sarebbe già finita nel radar di alcuni partner storici di Siena. A partire da Anima Holding, l’alleato della banca sul fronte del risparmio gestito.
Il rischio zero non esiste, l’Italia si sta quindi dotando di un sistema quanto più efficiente per far fronte alle minacce cibernetiche. Cardine della strategia al 2026 approvata dal governo è delineare un percorso che porti ad affrancarsi dalla tecnologia extra Ue per favorire un’autonomia nazionale ed europea. Si tratta di una delle cinque sfida da affrontare delineate dal direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, e dal sottosegretario alla Sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli.
Il tassello della cybersicurezza è ormai centrale nella strategia complessiva di protezione dei nostri asset economici e finanziari, ma direi anche dei gangli istituzionali, sociali e culturali della nazione. La pandemia prima e il conflitto in Ucraina poi hanno dimostrato quanto sia vitale la difesa delle interfacce digitali della nostra democrazia. Si tratta di un obiettivo cruciale anche per le Nazioni Unite che, attraverso un organismo dedicato come l’Internet governance forum (Igf), puntano a rafforzare la cooperazione digitale globale.
Piero Montani vuole chiudere il dossier Carige entro l’estate. Se a giorni sono attese tutte le autorizzazioni per l’acquisto della quota di maggioranza nella banca genovese, l’opa sul flottante dovrebbe partire all’inizio di luglio per chiudersi tra la fine del mese e i primi giorni di agosto.
I due anni di vita del superbonus sono stati sicuramente movimentati. Il testo originale del 19 maggio 2020 è stato infatti modificato 14 volte, per precisare meglio gli ambiti e i tempi di applicazione e per ridurre il rischio di frodi. La questione più spinosa è sempre stata la possibilità di cessione dei crediti d’imposta, che, stando all’ultima rettifica, è possibile sempre verso clienti qualificati con un conto corrente nell’istituto o nella capogruppo, senza possibilità di un ulteriore passaggio. Per eliminare tale incertezza, che scoraggia i proprietari degli immobili e blocca i cantieri, e arrivare a stabilizzare tutti i bonus edilizi (compreso il superbonus) per altri cinque anni, il M5S sta mettendo in atto una serie di iniziative parlamentari. Tra queste l’interrogazione di ieri, con cui Emiliano Fenu e altri senatori pentastellati hanno chiesto l’esatto volume dei crediti d’imposta edilizi ceduti dai contribuenti, soprattutto imprese ma non ancora accettati dai cessionari dopo un mese. Nel cassetto fiscale risultano 5,1 miliardi di crediti non ancora accettati, di cui quattro relativi alla prima cessione e 3,7 al superbonus
Una Quota 100 o 102 veramente flessibile, che combini anzianità contributiva e vecchiaia, invece della formula rigida finora prevista dalla normativa, per dare un input al mercato del lavoro, favorendo il ricambio generazionale. Una soluzione per riformare il cantiere delle pensioni potrebbe essere l’introduzione di formule più elastiche di pensionamento, secondo un’analisi di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro riassunta in un approfondimento dal titolo «Alla ricerca della vera flessibilità: una nuova quota».
- Generali, convocato lunedì il comitato per le nomine. Si cerca l’accordo tra azionisti
Nuovo passaggio chiave per completare i comitati consiliari delle Generali. È stato convocato per lunedì 30 maggio il comitato per le nomine e la corporate governance di cui è presidente Andrea Sironi (foto), al vertice del Leone. È la prima riunione dopo il board del 12 maggio che aveva visto le minoranze, Francesco Gaetano Caltagirone, Marina Brogi, e Flavio Cattaneo, rinunciare a far parte di tutti e cinque i comitati. Motivo del contendere, l’abolizione del comitato operazioni strategiche decisa dal board delle Generali, convinto che questo organismo non sia considerato una best practice, con la proposta invece che alle operazioni strategiche partecipi tutto il cda. Le minoranze insistono sulla necessità che le funzioni di quell’organismo vengano salvaguardate e inserite nel comitato investimenti, come lo erano fino al 2019. Il cda del Leone aveva offerto loro una presenza in tutti i comitati, a Cattaneo la presidenza delle parti correlate. E il comitato per gli investimenti non è stato ancora costituito. Sironi cercherà un punto di equilibrio.
- L’inferno degli infermieri “Botte e insulti in corsia aggredito uno su tre”
Una ricerca appena pubblicata fa comprendere la portata del fenomeno. Il 32,3% degli infermieri, cioè quasi 130 mila persone, dichiara di aver subito un episodio di violenza solo nell’ultimo anno. I reparti più colpiti sono stati le medicine, i pronto soccorso e le rianimazioni. Il dato di coloro che ogni dodici mesi segnalano all’Inail un infortunio sul lavoro legato appunto a una violenza è molto più basso, cioè circa 5 mila.
Tre quarti delle vittime sono donne e nel 70% dei casi si tratta di violenza verbale. Il 30% delle volte invece c’è stato anche il contatto fisico. A realizzare lo studio promosso dall’Università di Genova sono stati otto atenei. Ed è stato impiegato un ampio campione di infermieri, quasi 6 mila persone.
- Generali, il caso comitati entra in agenda
La convocazione sarebbe partita nelle ultime ore. La riunione del comitato nomine, funzionale a superare l’impasse che si è venuta a creare al consiglio di amministrazione del 12 maggio scorso quando la decisione di non procedere alla definizione di un comitato per le operazioni strategiche ha fatto saltare gli equilibri con le minoranze, sarebbe stata prevista per lunedì prossimo. In quella sede si cercherà di trovare una soluzione che possa ricomporre la frattura. Al momento sono diverse le ipotesi sul tavolo ma replicare pedissequamente lo schema applicato in altri contesti non sembra essere tra le opzioni plausibili. L’assetto va tagliato su misura per le esigenze di Generali che deve trovare il proprio equilibrio. Al momento fondato sul principio che il ceo Philippe Donnet ha ampia libertà di manovra fino a un massimo di 100 milioni di euro
- Nel primo trimestre 2022 +42% di attacchi rispetto all’anno scorso