Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Gli scontri per la governance di Generali che non accennano a placarsi non hanno avuto impatto sui risultati industriali della compagnia. Il gruppo assicurativo ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 727 milioni. Un dato che è in calo (-9,3%) rispetto agli 802 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, ma il rallentamento è dovuto esclusivamente alle svalutazioni delle attività in Russia che hanno pesato per 136 milioni
Pensione italiana per il personale di volo di Ryanair di Bergamo. I lavoratori non coperti da certificati E101, infatti, saranno soggetti alla legislazione previdenziale del paese dove effettivamente lavorano. A stabilirlo la Corte di giustizia Ue nella sentenza nella causa C-33/21 pubblicata ieri.
Il Covid come malattia professionale a livello europeo. È stato infatti raggiunto l’accordo in seno al comitato consultivo della Ue per la sicurezza e la salute sul lavoro (Acsh) per l’aumento delle tutele per i lavoratori che hanno contratto la malattia durante lo svolgimento della loro attività.
Il rapporto rileva, come da stime Euromonitor, la presenza nel 2021 in Italia di 64,7 milioni di animali d’affezione, di cui quasi 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli, 10 milioni di gatti, 8,7 milioni di cani e poco più di 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili.
- Generali, trimestre oltre le stime
enerali ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 727 milioni di euro, in calo del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Hanno pesato le svalutazioni sugli investimenti russi per 136 milioni. Senza questo impatto i profitti sono ammontati a 863 milioni. I premi lordi sono aumentati del 6,1% a 22,32 miliardi. La raccolta netta Vita è cresciuta del 19,3% a 3,9 miliardi. L’utile operativo si è attestato a 1,63 miliardi (+1,1%), con il segmento Vita a +7,2%. Positivo l’utile operativo del segmento Danni (+1,2%) anche grazie al contributo di Cattolica. Il combined ratio era al 90,4% (+2,4%). Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth management è sceso del 14,5% a 260 milioni, per via delle minori commissioni di performance di Banca Generali. Le masse gestite sono state pari a 680,5 miliardi (-4,1%). Quanto alle esposizioni verso la Russia, a seguito delle svalutazioni avvenute nel trimestre, la partecipazione in Ingosstrakh e i titoli a reddito fisso detenuti direttamente dal gruppo ammontano rispettivamente a 176 milioni (384 mln a fine 2021) e a 40 milioni (188 mln). In Russia e Ucraina Generali detiene anche investimenti indiretti e attività finanziarie collegate a contratti unit linked marginali, pari rispettivamente a 43 milioni (111 mln nel 2021) e a 34 milioni (117 mln). Il Solvency era al 237% (227% a fine 2021), mentre al 16 maggio, includendo l’acquisto della quota della società danni in India e il buyback, si è posizionato al 230%. Secondo gli analisti i conti hanno battuto le attese.
- Pmi, alleanza fra illimity e Italiana assicurazioni
Italiana assicurazioni e illimity hanno siglato una partnership per offrire soluzioni assicurative alle pmi target della piattaforma b-ilty, business store digitale di servizi finanziari e credito per le aziende con un fatturato tra 2 e 10 milioni di euro. L’offerta è sviluppata secondo un approccio open banking. Italiana assicurazioni coprirà due ambiti: la protezione dell’impresa e della sua attività e i servizi per l’impresa e i suoi dipendenti. Ci sono anche soluzioni di welfare aziendale. Le due società definiscono «una strategia condivisa» quella di raccogliere in un unico ecosistema prodotti e servizi erogati da partner qualificati, con l’obiettivo di integrare le migliori offerte e massimizzare la qualità del servizio al cliente. Italiana diviene partner di b-ilty per lo sviluppo protetto delle imprese, che potranno contare sugli agenti Next di Italiana assicurazioni.
- Generali, utili per 727 milioni. Più ricavi ma effetto Russia
In un contesto di alta volatilità, inflazione, tassi in rialzo e sullo sfondo il conflitto in Ucraina, Generali riesce a tenere la barra dritta verso gli obiettivi e supera le stime degli analisti. La compagnia ha affrontato il primo test con il mercato dopo l’assemblea del 29 aprile che ha affidato la maggioranza del board alla lista del cda, con Philippe Donnet al terzo mandato come group ceo e la presidenza affidata ad Andrea Sironi. La compagnia ha infatti presentato i conti del primo trimestre, chiusi con premi lordi saliti del 6,1% a 22,3 miliardi, con la spinta sia del settore danni (+6,4%) sia del comparto vita (+6%) a livelli superiori al consensus degli analisti. La presenza in Russia fa invece rallentare l’utile netto, in calo del 9,3% a 727 milioni, un livello che comunque è superiore dell’11,7% rispetto al consenso. Pesano infatti le svalutazioni il cui impatto, che sarà chiaro solo con la semestrale, «nello scenario peggiore sarà di 163 milioni, di cui 126 milioni legati alla partecipazione del 38,5% in Ingosstrack, congelata e considerata puramente finanziaria, mentre 37 milioni sono riconducibili ai titoli di Stato russi», ha spiegato agli analisti il cfo del gruppo Christiano Borean. E il mercato ha promosso il Leone che ha chiuso con +0,56% in una giornata di ribassi con il Ftse Mib a -0,09%.
- Mediobanca e quota 20%, le mosse di Del Vecchio e le condizioni della Bce
«Non ci sono limiti che riguardano la natura degli investitori. Ma ci sono regole che si applicano a tutte le banche», non solo a Mediobanca. Lo ha detto Andrea Enria, il capo della vigilanza europea durante la sua missione in Italia all’esecutivo dell’Abi a chi due giorni fa gli chiedeva un commento sulle indiscrezioni secondo le quali la Bce ha messo al corrente Leonardo Del Vecchio che non potrà salire oltre il 20% di Piazzetta Cuccia attraverso la sua cassaforte Delfin. Una quota che è frutto di acquisti avviati nel 2019 e proseguiti fino all’attuale 19,4%. Anche se sempre nelle vesti di investitore finanziario. L’impegno, ai corsi attuali di Borsa, vale circa 1,7 miliardi. Sullo sfondo, la volontà del fondatore di Luxottica di crescere ancora entro ottobre 2023 quando l’assemblea di Mediobanca sarà chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione e Del Vecchio a esercitare la sua influenza sul cambiamento. Ma quali sarebbero le criticità? La normativa bancaria europea, recepita nel 2010 dall’Italia, prevede che, nel caso in cui un azionista superi il 20% del capitale di una banca e ne acquisisca un’influenza rilevante, debba sottoporsi alla vigilanza della Bce. Cosa che per Delfin significherebbe avere requisiti di capitale, presidiare rischi, adottare sistemi di reporting e di governance adeguati per avere una quota di così grande rilievo in una banca.
- Si inabissa un rimorchiatore. Cinque morti nell’Adriatico
Il rimorchiatore, sul quale viaggiava un equipaggio di sei uomini, trainava un pontone con undici persone a bordo, le maestranze che avrebbero dovuto lavorare sulla stessa chiatta una volta giunti nella baia di Durazzo. Il mare forza 5 si abbatteva con onde alte anche tre metri sulle due imbarcazioni e il vento forte le sballottava in tutte le direzioni. Ma nessuno ha capito come mai all’improvviso il rimorchiatore abbia cominciato ad affondare rapidamente, trascinando con sé il pontone. Tutti gli uomini a bordo hanno, però, subito intuìto che per salvare la pelle dovevano immediatamente recidere i cavi che tenevano agganciate le due imbarcazioni.
- Del Vecchio si dà un anno per lo scacco a Mediobanca
Dopo che la Bce ha messo una zeppa, pur se ufficiosa, all’ascesa di Delfin in Mediobanca, la holding di Leonardo Del Vecchio e i consulenti studiano le mosse future. La soglia del 20%, oltre cui serve specifica autorizzazione di vigilanza, sarà superabile solo a patto di adeguati interventi tecnici e strategici, rispetto allo status della holding lussemburghese che, due anni fa, informò la Bce che sarebbe salita oltre il 10% dell’istituto solo come “investitore finanziario”. Sia Francoforte che Delfin hanno negato che sia stato chiesto alcunché. Ma è fuor di dubbio che da settimane approfondimenti informali sono in corso, un po’ come due anni fa, prima della richiesta di salire oltre il 10%, fatta il30 maggio e accolta il 26 agosto. Posto che alla Bce, per prassi, si chiede solo ciò che essa può autorizzare, il punto qui è proprio capire se nulla osti a che Del Vecchio salga fino al 25% in una banca vigilata, unico singolo imprenditore in Europa a farlo.
- FonSai, assolti tutti gli imputati per il crack della holding dei Ligresti
Tutti assolti i 12 imputati del crack Imco, una delle holding della famiglia Ligresti. Tra questi Piergiorgio Peluso, figlio dell’ex ministro Annamaria Cancellieri, imputato per concorso in bancarotta in relazione al fallimento della cassaforte un tempo azionista, assieme a Sinergia, di Fondiaria Sai. A deciderlo è stata la seconda sezione del Tribunale di Milano, presieduta da Nicola Clivio, con la formula «perchè il fatto non sussiste». La procura, nel dettaglio, aveva chiesto tre condanne dai cinque ai tre anni e mezzo di carcere e nove assoluzioni. «Dopo 12 anni di graticola, è stata ristabilita la verità», hanno detto alcuni difensori.
- Generali, conti oltre le attese ma pesano le attività in Russia
«Resiliente» alle recenti complesse dinamiche di corporate governance, con risultati superiori alle attese, soprattutto in termini di generazione del capitale e dunque di Solvency. È questa, in sintesi, la disanima di buona parte della case d’affari rispetto ai conti del primo trimestre 2022 presentati ieri da Generali. Numeri che hanno ricevuto anche l’ok del mercato, tanto che il titolo ha chiuso in progresso dello 0,97% a 18,17 euro.
- Ania, raccolti 516 milioni dal fondo infrastrutture