di Anna Messia
I dipendenti del gruppo Generali avranno forse qualche attenzione in più nello spegnere computer o luci inutilizzate. Perché il nuovo piano azionario riservato a loro, che varrà in tutti i Paesi dove opera il gruppo, li coinvolge direttamente nell’obiettivo di ridurre del 25% le emissioni di co2. Un piano su cui l’assemblea del 29 aprile, scenario di scontri tra gli azionisti su altre questioni di governance, ha ritrovato a sorpresa l’unanimità con il 99% dei voti positivi incassati dal Piano We Share. Del resto che ai dipendenti del gruppo piaccia investire sulle azioni del gruppo lo ha dimostrato il tasso di adesione al piano precedente che era stato lanciato nel 2019, per la prima volta nella storia della compagnia. «È importante avere a bordo tutti i colleghi per il successo del piano», aveva detto il group ceo Philippe Donnet. In quel caso all’iniziativa vennero riservate 6 milioni di azioni per il piano a cui hanno aderito oltre 21 mila persone che lavorano per Generali in 35 Paesi, con Italia, Germania e Francia in prima linea. A ogni dipendente della compagnia è stato consentito di investire da un minimo di 540 euro ad un massimo di 18 mila euro e, vista la rete protettiva previste in caso di flessione del titolo (con la restituzione dell’intero investimento in caso di valore inferiore al prezzo minimo), le adesioni sono state decisamente alte con l’utilizzo dell’intero plafond delle 6 milioni di azioni. Se sarà stato un successo di performance si vedrà ad ottobre: l’assegnazione delle azioni scatterà solo se il valore del titolo Generali, a quella data, sarà di almeno15,88 euro (considerando la media del mese). Una soglia che sembra a portata di mano visto che oggi il titolo, nonostante le tensioni sui mercati, continua a muoversi oltre i 17,8 euro. E se ad ottobre le azioni continueranno a valere di almeno 15,88 euro i dipendenti non solo riceveranno i titoli corrispondenti a quel prezzo (beneficiando della plusvalenza implicita sul valore di mercato) ma otterranno dalla compagnia anche un’azione gratuita ogni tre acquistate, oltre ai dividendi pagati da Generali nei tre anni (3,04 euro) divisi per il prezzo iniziale e moltiplicati per il numero di azioni sottostanti. In pratica, ipotizzando un investimento nei tre anni di 3 mila euro, un dipendente avrebbe diritto ad acquistare 188 azioni (al prezzo di 15,88 euro) e dalla società otterrebbe gratuitamente 62 titoli (uno ogni tre) più altri 35 titoli legati ai dividendi (pari a 188 per 3,04 euro diviso per 15,88 euro). In tasca avrebbe quindi 285 titoli e una plusvalenza implicita sul prezzo di Borsa. Nel nuovo piano che partirà a inizio 2023 le azioni accantonate, vista la precedente richiesta, sono salite a 9 milioni e la dinamica sarà la stessa anche se è stata ridotta la soglia massima di investimento, da 18 mila a 10.800 euro, con l’obiettivo di coinvolgere un numero maggiore di dipendenti. Le azioni gratuite saranno 2 ogni 10 (meno del vecchio piano) ma se ne potranno aggiungere altre due (per un totale di 4 su 10, quindi più del vecchio piano) se la co2 emessa da Generali sarà tagliata di almeno il 25% rispetto al 2019. Quindi luci spente. (riproduzione riservata)
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