UTILE A 495 MILIONI (+10,6%). E LE ASSICURAZIONI FANNO METÀ DEL RISULTATO OPERATIVO
di Anna Messia
Sono ancora le polizze a giocare un ruolo da protagoniste nei conti di Poste Italiane. Nella trimestrale presentata ieri emerge che dai servizi assicurativi è arrivato un risultato operativo di 329 milioni (+14%), che rappresenta quasi la metà del risultato complessivo ottenuto dall’intero gruppo, pari a 694 milioni (+11,8%), che ha fruttato un utile netto di 495 milioni (+10,6%). Del resto la raccolta netta del comparto assicurativo Vita è aumentata nei tre mesi a 2,6 miliardi, con una crescita del 32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anni e pure quella Danni è salita dell’11,7%, a 39 milioni. Ma anche PostePay, primo operatore in Italia per carte emesse e per volumi di transazioni digitali, ha contribuito di più in termini di fatturato incrementale in questo trimestre rispetto ai primi tre mesi del 2021 (+20,2% a 231 milioni).«A meno di due mesi di distanza dall’aggiornamento del piano strategico del gruppo questi risultati rappresentano il primo caposaldo di un 2022 di successo», ha dichiarato ieri l’amministratore delegato del gruppo, Matteo Del Fante confermando tutti gli obiettivi del piano che prevede un utile in crescita a 1,6 miliardi nel 2024, nonostante la nuova fase di incertezza che si è venuta a creare con la guerra in Ucraina. E il titolo è salito del 3,14% (9,47 euro) in un’altra giornata negativa per i mercati. La ripresa dei tassi di interesse, con l’aumento dei rendimenti, apre in effetti prospettive positive per Poste Italiane che investe prevalentemente in Btp e dopo anni di tassi rasoterra ha iniziato ad ottenere rendimenti più alti. Il Net interest income (Nii) è salito in particolare del 16% grazie anche agli introiti provenienti dall’acquisto dei crediti fiscali del super bonus che hanno garantito un rendimento del 4%. A rallentare sono stati invece i pacchi e il risparmio postale. I ricavi dei primi, in particolare, sono diminuiti del 9,5% attestandosi a 333 milioni, anche se sono rimasti superiori ai livelli precedente la pandemia. Mentre per quanto riguarda il risparmio postale i deflussi sono stati -4,6 miliardi, superiori ai -1,1 miliardi del primo trimestre 2021. Una sorpresa per il gruppo, come riconosciuto dallo stesso vertice di Poste e i deflussi sembrano proseguire ma al momento non mettono a rischio i piani di Poste che, secondo gli accordi sottoscritti con Cassa Depositi e Prestiti a fine 2021, per contro della quale distribuisce buoni e libretti postali, dal collocamento di questi prodotti incassa circa 1,7 miliardi l’anno. Nei primi tre mesi dell’anno l’apporto delle commissioni è stato di 434 milioni, in linea quindi con quanto previsto dall’accordo con Cdp. Ieri Del Fante ha anche annunciato che è stata avviata la sperimentazione dell’offerta di prodotti energetici rinnovabili sui propri dipendenti confermando il probabile ingresso nel settore nel 2022. (riproduzione riservata)
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