DOPO L’INCURSIONE DI AMUNDI, ACQUISTI SULL’ASSET MANAGER E SULL’ISTITUTO. IL MERCATO SCOMMETTE SU UN POLO FRANCESE
di Luca Gualtieri
Si riaccende la speculazione sulle mosse del Crédit Agricole nel mercato italiano. Il blitz di Amundi su Anima (di cui è passato di mano il 5,16%) ha messo in fibrillazione le azioni dell’asset manager milanese e del suo primo azionista Banco Bpm, di cui la banque verte detiene il 9% del capitale. Ieri, in una seduta negativa per la borsa di Milano, il titolo Anima si è mosso in controtendenza per quasi tutta la giornata chiudendo le negoziazioni quasi invariato a 4,39 euro. Piazza Meda poi è salita dell’1,16% a 3,14 euro con volumi sostenuti.
Fonti vicine dell’Agricole hanno cercato di ridimensionare la portata degli acquisti su Anima, riconducendoli a una banale operazione di trading fatta attraverso le gestioni dell’asset manager francese. Lo stesso Giampiero Maioli, ceo di Crédit Agricole Italia, ha sgombrato il campo dalle speculazioni: «Nessuna questione che ci riguardi su Anima, noi in questo momento siamo esclusivamente concentrati sulla bancassurance di Banco Bpm», ha spiegato il banchiere nella mattinata di lunedì 23, solo poche ore prima che Consob alzasse il velo sugli acquisti di Amundi.
Il mercato però non sembra del tutto persuaso. Già nei mesi scorsi il blitz dell’Agricole sul Banco ha alimentato molte speculazioni sul futuro di Anima, aprendo scenari come un’opa da parte dei francesi. Attorno ad Anima potrebbero poi svilupparsi anche altre partite. Acquisendo il 3,2% dell’asset manager, per esempio, Francesco Gaetano Caltagirone ha creato un inedito punto di contatto con la Galassia del Nord e con Mediobanca (di cui è secondo socio al 5,5%). Qualcuno ha letto la mossa dell’imprenditore romano alla luce delle mire acquisitive di piazzetta Cuccia nel mondo del risparmio gestito. Da ultimo, l’accordo commerciale con Mps lega Anima alla partita senese: c’è chi ritiene che nei prossimi mesi l’asset manager possa giocare un ruolo attivo anche su questo fronte, sottoscrivendo una tranche dell’aumento di capitale in arrivo. (riproduzione riservata)
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