LE GENERALI SONO TRA I CANDIDATI PER LE ATTIVITÀ BANCASSICURATIVE DI PIAZZA MEDA
di Luca Gualtieri
La corsa alle polizze di Banco Bpm potrebbe diventare piuttosto affollata. Il processo competitivo avviato da piazza Meda per individuare un nuovo alleato nella bancassurance sta suscitando vivo interesse tra gli operatori italiani e internazionali. Oltre al Crédit Agricole e ad Axa, che già ad aprile si erano affacciati sul dossier costringendo il Banco a rivedere la strategia di internalizzazione, e alla conferma di un interesse da parte delle Generali e di Allianz, nelle prossime settimane potrebbero farsi avanti altri due soggetti, probabilmente compagnie di medie dimensioni pronte a sfidare i big in campo. Il processo, gestito dagli advisor Lazard e Citi per conto di piazza Meda, potrebbe durare diversi mesi e sfociare in una trattativa in esclusiva solo dopo l’estate.
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’elemento di maggiore complessità che l’istituto milanese si troverà ad affrontare consiste nell’eterogeneità delle proposte formalizzate o in fase di formalizzazione (e, peraltro, ancora non vincolanti). Ognuno dei soggetti in pista infatti avrebbe tratteggiato deal molto diversi, sia per quanto riguarda l’impegno dell’equity delle compagnie che per la diversa durata temporale ma soprattutto per le condizioni commerciali e finanziarie. Generali, per esempio, avrebbe proposto un accordo che ha molti aspetti di continuità con quello ancora in essere tra il Banco e Cattolica (di cui Generali ha assunto il controllo con l’offerta pubblica lanciata lo scorso anno). Con l’aggiunta che, rispetto al contratto in essere fino al 2023 con Verona, il progetto delineato dal Leone risulterebbe più competitivo sia in termini di prezzo che di condizioni.
Il confronto, insomma, è aperto, sebbene l’Agricole parta da una posizione di vantaggio in qualità primo azionista del Banco. Nelle scorse settimane l’Agricole si è portato al 9,2% del gruppo guidato da Castagna attraverso una serie di acquisti compiuti sul mercato da Jp Morgan.
Il blitz è stato descritto da Parigi come il primo passo per cementare un’alleanza industriale con il Banco, che ha accolto positivamente la strategia. Almeno nel breve termine, comunque, Agricole non dovrebbe compiere altri passi nel capitale del Banco e, come comunicato ufficialmente al mercato, la richiesta per superare la partecipazione del 10% non è stata presentata alla Banca Centrale Europea. (riproduzione riservata)
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