IL GRUPPO COOPERATIVO VALUTA PARTNERSHIP NELLA BANCASSURANCE E NEL LEASING
di Luca Gualtieri
Il prossimo 16 giugno Iccrea alzerà il velo sull’ultimo piano industriale bancario di questa prima del 2022. Il gruppo cooperativo guidato dal dg Mauro Pastore punterà sulla diversificazione dei ricavi, Esg e partnership strategiche.

Domanda. Che bilancio si può fare di questa fase congiunturale?

Risposta. Il gruppo Iccrea ha appena concluso un triennio di intensa operatività, da cui è uscito molto rafforzato. Oggi abbiamo una maggiore solidità e rischi più bassi, a partire da quelli di credito. Questo ci fa guardare con maggiore serenità alle problematiche del momento che pure non vogliamo sottovalutare. Le tensioni che si stanno registrando in termini di costi di energia e delle materie prime avranno ripercussioni sulla crescita del pil, sui redditi medi e sulla capacità di spesa.

D. Che impatto avrà l’instabilità macroeconomica di questi mesi sull’asset quality di Iccrea?

R. Oggi nessuno è in grado di fare previsioni attendibili. È bene però ricordare che finora Iccrea ha ridotto in maniera importante il credito anomalo, passando da un npe ratio dell’11% nel 2019 al 6,5% del 31 marzo scorso. Abbiamo aumentato molto anche le coperture dei crediti anomali che oggi sono del 64%. Anche se si dovesse verificare un aumento dei crediti anomali in ingresso, la situazione dovrebbe insomma restare stabile anche grazie alle cessioni con o senza gacs. Anzi, per fine anno confidiamo di ridurre ulteriormente il rato portandolo sotto il 6%.

D. A proposito di obiettivi, quali saranno quelli del piano industriale che presenterete il prossimo 17 giugno?

R. La strategia triennale sarà all’insegna della continuità. Vogliamo infatti confermare le direttrici seguite sinora: abbassare il cost-income, diversificare i ricavi rendendoli più dipendenti dai servizi, migliorare la qualità dell’attivo, accrescere il patrimonio arrivando a oltre il 17% di cet1. Il nostro obiettivo è che il gruppo sia sempre performante e possa dare un contributo decisivo all’economia dei territori. Il tutto con una forte attenzione alle metriche Esg a cui vogliamo dare una declinazione quantitativa oltre che qualitativa.

D. Sul fronte delle partnership industriali come vi muoverete?

R. Sia nella bancassurance che nel leasing stiamo facendo degli approfondimenti. Sulle polizze stiamo valutando se confermare l’alleanza con Cattolica o cercare un altro partner. Nel leasing invece siamo al bivio tra la prosecuzione di un percorso in autonomia e l’opzione di una partnership.

D. Che evoluzione prevede sul fronte della governance?

R. Il rapporto tra banche e capogruppo è migliorato, con convenienza reciproca. Abbiamo completato oltre 20 processi aggregativi che hanno semplificato notevolmente la struttura del gruppo, permettendo alle realtà più deboli di confluire in istituti più strutturati. Come ogni anno l’assemblea del prossimo 16 giugno (che delibererà anche un parziale rinnovo del consiglio di amministrazione) sarà un momento di bilancio ma, alla luce dei risultati conseguiti, mi aspetto una confermo della strategia seguita sinora. (riproduzione riservata)
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