di Francesca Gerosa
Il gruppo Credem ha colto di sorpresa il mercato con un utile netto consolidato pari a 76,9 milioni di euro nel primo trimestre, in crescita del 24% rispetto a fine marzo 2021, dopo aver spesato 29,1 milioni di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficoltà. Il dato è stato nettamente superiore alle stime del consenso FactSet a 44 milioni. E la borsa ha premiato il titolo, che in un venerdì negativo per il mercato è riuscito a chiudere al rialzo dello 0,5% a 5,78 euro per azione. Non solo i prestiti alla clientela hanno raggiunto quota 32,8 miliardi, in progresso del 10,5% rispetto al primo trimestre del 2021, con una crescita di oltre cinque volte superiore rispetto alla media di sistema (+2% nello stesso periodo), ma sono stati acquisiti circa 21mila clienti e la raccolta complessiva è migliorata del 7% rispetto a marzo 2021 a 87,3 miliardi. Mentre quella assicurativa è balzata a 8,6 miliardi (+7,4% rispetto al primo trimestre del 2021).

Se la qualità dell’attivo si è mantenuta ai massimi livelli del sistema con il rapporto tra impieghi problematici lordi e impieghi lordi che si è ridotto al 2,45%, rispetto al 3,13% della media delle banche significative italiane, con livelli di copertura tra i più elevati del sistema, al 62,1% sui crediti problematici e al 82,9% sulle sofferenze, il costo del credito è risultato pari a zero. Elevati sia la solidità patrimoniale del gruppo con un Cet1 ratio al 15,1% sia la redditività con un Rote (rendimento del capitale netto tangibile) annualizzato pari al 10,8%.

Al contempo, il margine di intermediazione è salito del 5,8% a 355,3 milioni con le commissioni nette a 168,8 milioni (+9,1%) e il trading in titoli, cambi e derivati pari a 39,1 milioni (-3,9%). In aumento i costi operativi a 201,6 milioni dai 194,6 milioni del primo trimestre del 2021 (+3,6%), ma il cost-income, grazie alle iniziative di efficientamento poste in atto, ha spiegato la banca, è calato al 56,7% rispetto al 58% del primo trimestre 2021. Infine, il risultato lordo di gestione è migliorato dell’8,9% a 153,7 milioni, stesso trend per il risultato operativo pari a 129 milioni (+8,2%) con accantonamenti per rischi e oneri in netto calo a -0,9 milioni rispetto ai 2,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche le rettifiche nette di valore sui crediti sono scese del 95,3% a 0,3 milioni. «I risultati del trimestre confermano la nostra capacità di affrontare efficacemente la complessità di un contesto economico e sociale in continuo mutamento», ha dichiarato il direttore generale, Nazzareno Gregori. Il gruppo per il 2022 mira a confermare le linee guida della propria gestione: il mantenimento di ritmi di sviluppo commerciale superiori alla media mercato, l’elevata qualità del credito, l’integrazione di Caricento, il rafforzamento del servizio in ottica omnicanale e digitale, il potenziamento del wealth management, lo sviluppo di prodotti sostenibili (Esg), la conferma della solidità del profilo di rischio e dei livelli patrimoniali. Il titolo è salito dello 0,5% venerdì 6 a quota 5,78. (riproduzione riservata)
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