di Giacomo Berbenni
«Siamo tra le banche europee meglio posizionate per poter distribuire dividendi lauti e sostenibili, Intesa Sanpaolo è una macchina per risultati inarrestabile»: lo ha affermato l’a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, commentando i dati del primo trimestre. L’istituto, ha proseguito Messina, «ha conseguito un inizio d’anno eccellente con un risultato netto di 1,5 miliardi di euro: il miglior risultato netto del trimestre dal 2008. Per risultato corrente lordo, pari a 2,6 miliardi di euro, è stato il miglior trimestre di sempre e anche per le commissioni. I risultati non beneficiano ancora dell’oltre un miliardo di euro di sinergie annuali con Ubi. Anche sotto lo stress dovuto alla pandemia e mentre abbiamo completato con successo la fusione con Ubi e realizzato la più grande cessione di sportelli mai effettuata in Italia, il nostro modello solido e redditizio ha consentito di conseguire ottimi risultati».

Il profitto netto è salito del 37,1% su base annua a 1,516 miliardi. Le commissioni nette sono aumentate dell’8,9% e il cost-income si è posizionato al 46,5%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee. In miglioramento la qualità del credito, con la riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 44 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 32 mld da dicembre 2017 superando con un anno di anticipo, per circa 6 miliardi, l’obiettivo di riduzione del piano di impresa 2018-2021. Il livello di copertura dei crediti deteriorati era al 49,4%, con una copertura delle sofferenze al 59,4%. Il Cet1 con i criteri transitori è risultato pari al 14,9% e il coefficiente pro-forma a regime al 15,7%, livello top fra le maggiori banche europee. I finanziamenti verso la clientela erano pari a 463 miliardi di euro.

Sul fronte della cedola Messina ha spiegato che Intesa Sanpaolo pagherà il dividendo per il 2021, con un payout cash al 70%, «parzialmente sotto forma di interim dividend nel corso di quest’anno, previa autorizzazione della Bce. Penso che la più importante correlazione sarà in termini di recupero del pil: questo significa che dovremmo avere le persone vaccinate e una pandemia meno significativa. La mia attesa è che non appena il pil tornerà in positivo, potrà esserci un diverso atteggiamento da parte della Bce. Poi, ovviamente, dipenderà caso per caso, ma probabilmente potremo muoverci in uno scenario da normal life dopo settembre. Ovviamente ogni banca sarà analizzata dalla Bce. Una parte importante della storia è legata anche agli stress test e questa parte sarà considerata per rimuovere il bando. alla fine di quest’anno e sono fiducioso per Intesa Sanpaolo, ma dobbiamo vedere quale sarà la decisione finale della Bce».

Per l’a.d. della Ca’ de Sass «la forza del nostro bilancio ci consente di assicurare un impatto concreto sull’economia e sulla società: dal 2014 sono circa 126 mila le imprese italiane che abbiamo sostenuto nel percorso di rientro in bonis (circa 2.900 nel solo primo trimestre dell’anno), le sospensioni su finanziamenti a famiglie e imprese sono state pari a un valore di 101 miliardi, i prestiti erogati con garanzia statale sono stati pari a 28 miliardi, mentre quelli concessi con garanzia Sace a circa 10 miliardi. Proseguiremo negli interventi volti alla riduzione del disagio socio-economico causato dalla pandemia destinando 150 milioni, ovvero il 50% del nostro Fund for impact, a nuovi progetti e iniziative».

A piazza Affari il titoloIntesa Sanpaolo ha guadagnato l’1,43% a 2,34 euro. Gli analisti hann parlato di conti trimestrali superiori alle attese.

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