Alla fine del I trimestre 2021 i premi totali danni erano pari a 9,6 miliardi in aumento dell’1,3% rispetto alla fine del I trimestre del 2020, quando cominciavano a registrarsi i primi effetti delle misure restrittive dovute alla situazione emergenziale legata al diffondersi della Pandemia e che hanno pesantemente condizionato i processi di vendita e l’operatività delle imprese di assicurazione.
E’ quanto emerge dalla statistica pubblicata dall’ANIA.
L’aumento del totale dei premi danni registrato alla fine del primo trimestre 2021 è ascrivibile, in particolare, alla ripresa del settore non-Auto (+3,5%) e ad una più contenuta diminuzione (-1,4%) dei premi del settore Auto.
Più specificatamente, nel comparto Auto si è rilevata una diminuzione dei premi nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi (-3,6%) mentre si conferma l’andamento positivo (+6,9%) del ramo Corpi veicoli terrestri. Il calo del ramo R.C. Auto è l’effetto combinato di un ulteriore e progressivo calo dei premi medi che in base alle stime associative diminuiscono a marzo di oltre il 6% e di un aumento del parco di veicoli assicurati di quasi l’1%.
La diminuzione del premio medio è coerente anche con quanto viene rilevato dall’’ISTAT anche se in questo caso i valori sono assimilabili ai cosiddetti prezzi di listino e non corrispondono ai premi effettivamente pagati dagli assicurati. A marzo 2021 la variazione tendenziale dell’ISTAT a 12 mesi relativa ai premi R.C. Auto risultava in ulteriore riduzione e pari a -0,8%. Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con oltre 0,9 miliardi di raccolta premi a fine marzo 2021, è cresciuto del 6,9% rispetto all’anno precedente.
Dopo la brusca frenata registrata fra marzo e giugno 2020 (-10,4%) dovuta al periodo di lockdown che ha visto diminuire di oltre i due terzi le nuove immatricolazioni e fortemente ridursi i passaggi di proprietà, il ramo ha ripreso progressivamente la sua crescita registrando una variazione positiva pari a +8,5% nel terzo trimestre 2020, +4,7% nel quarto trimestre 2020 e sfiorando il 7% a fine marzo 2021.
Gli altri rami Danni sono stati positivamente influenzati dall’allentarsi delle misure restrittive introdotte per arginare il diffondersi della pandemia e dai primi segnali di un lieve recupero del ciclo economico generale. La crescita complessiva di questo comparto, sebbene influenzata da ciò che è avvenuto a fine marzo 2020, è stata del 3,5%, in linea con la tendenza del settore prima della pandemia.
Hanno contribuito alla ripresa tutti i principali rami assicurativi: il ramo Malattia, con un volume premi di 911 mln, è cresciuto dell’1,5%, il ramo Infortuni con 947 mln del 2,8%, il ramo Altri danni ai beni con 795 mln del 3,1%, il ramo R.C. generale con 1.148 mln del 6,4% ed infine il ramo Incendio con una crescita dell’8% e un volume di 674 milioni.
Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 1,3 miliardi, in aumento del 4,2% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2020. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato di circa il 14% in aumento rispetto ai trimestri precedenti in cui la stessa quota era stata mediamente del 12%: in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 6,5% mentre negli altri rami danni del 19,7%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%, come Merci trasportate (47,2%), Corpi veicoli aerei (55,2%) e Credito, per il quale l’incidenza di tali imprese arriva a quasi l’88%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel Malattia (4,5%), nella R.C. Auto (6,0%), nei Corpi veicoli terrestri (8,2%) e nel ramo Assistenza (8,6%). Il settore Auto è risultato in aumento di oltre il 20%. Sono cresciuti i premi della R.C. Auto (+22,0%) e quelli del ramo Corpi veicoli Terrestri (+18,8%) in controtendenza con quanto avvenuto per le imprese italiane che nel complesso dei due rami diminuivano a fine marzo del 2,7%. I premi del comparto non auto sono aumentati dello 0,8%. In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di queste imprese rappresenta poco meno di un terzo del totale (386 milioni), ha registrato alla fine del primo trimestre 2021 una crescita del 2,2%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 130 milioni si è registrato l’aumento del ramo Infortuni (138 mln, +5,5%) e del ramo Credito (138 mln, +3,3%).
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (71,7%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del I trimestre del 2020 (72,3%). In particolare, i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (90,4%), R.C. Auto (84,2%), Altri danni ai beni (82,2%), Tutela legale (76,3%), Cauzione (75,5%), R.C. Generale (74,8%) eAssistenza (74,7%).Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (7,2%), R.C. Aeromobili (10,9%), Corpi veicoli marittimi (12,0%) e Corpi veicoli ferroviari (28,2%)nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 87,3%, 86,7%, 87,8% e 47,4%. S
I broker si confermanoil secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,7%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (45,5%), Corpi veicoli ferroviari (47,4%), Credito (27,5%), Malattia (20,4%) e Cauzione (19,9%). Va evidenziato, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2019, in 20,9 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il primo trimestre 2021, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 50,4% mentre quella dei broker salirebbe a 30,6%.
Gli sportelli bancari con una quota dimercato dell’8% (7,8% alla fine di marzo 2020), continua a rappresentare un canale di distribuzione in crescita; sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi del ramo Perdite pecuniarie (37,7%) e Credito (22,0%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (12,5%), Infortuni (17,7%), Incendio (13,2%) e Tutela legale (12,1%). La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine marzo 2021 registra un’incidenza del 10,2% (9,8% a fine marzo 2020).
Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesavano per il 5,8% (5,2% un anno prima), mentre per il 3,2% il canale internet (3,5% nello stesso periodo del 2020); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari all’1,4%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,7% mentre più bassa e pari allo 0,3% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,1%), la Tutela legale (1,5%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,3%).