di Riccardo Fioramonti
Azimut ha avviato il 2021 con un trimestre molto positivo per i conti della società, con un utile netto di 97 milioni che non tiene conto delle performance fees, raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2020. Il gruppo segnala di aver registrato i migliori risultati della sua storia per alcuni aspetti: commissioni ricorrenti (219 milioni, +13%), raccolta netta a fine aprile a 10,3 miliardi (3,4 miliardi se si esclude l’acquisizione dell’americana Sanctuary Wealth) e patrimonio complessivo (72,9 miliardi, +36% rispetto a fine aprile 2020). La pfn consolidata a fine marzo era positiva per 147,8 milioni (30,5 milioni a fine 2020). L’assemblea dei soci ha approvato la distribuzione di un dividendo di 1 euro per azione (yield ai prezzi attuali del 5%), come lo scorso anno, con stacco cedola il 24 maggio. È proseguita l’attività di reclutamento in Italia di consulenti finanziari e private banker: nei primi quattro mesi del 2021 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 64 nuovi ingressi, portando il totale a fine marzo a 1.833 unità.
«L’anno si è aperto con un utile trimestrale che, ancorché non includa le commissioni di performance maturate e che saranno contabilizzate a fine anno, è tra i migliori della nostra storia, raddoppiando l’utile dello stesso periodo del 2020», osserva il presidente Pietro Giuliani. «La raccolta netta di 10,3 miliardi nei primi quattro mesi porta il patrimonio totale a superare 72 miliardi. La solidità dei risultati finanziari conseguiti è supportata da un’accelerazione delle commissioni ricorrenti, che rende la nostra crescita ancora più sostenibile. In questi primi mesi abbiamo posto solide basi per proseguire nel nostro percorso di crescita e centrare l’obiettivo di 350 milioni di utile che ci siamo posti per fine anno». Mentre l’ad Gabriele Blei rileva l’importante accelerazione della raccolta nel risparmio gestito, che ha raggiunto 1,8 miliardi rispetto ai 320 milioni nello stesso periodo 2020. (riproduzione riservata)
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