di Nicola Carosielli
App, social e banking online sono stati le prime vittime degli attacchi informatici in Italia nel primo trimestre. Secondo l’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, tra gennaio e marzo si sono registrati 349 eventi tra attacchi, incidenti e violazioni delle privacy, in crescita del 47% sul trimestre precedente e di sette volte rispetto a un anno prima. Tra i settori maggiormente colpiti è comparso per la prima volta quello software-hardware con 98 eventi, quasi quintuplicati rispetto allo scorso trimestre. Si tratta di fenomeni che colpiscono app di messaggistica istantanea, sistemi operativi, piattaforme di videoconferenza, social network e dispositivi utilizzati in ambito sia industriale sia privato. A seguire compare il settore finance (dalle banche alle assicurazioni fino alle piattaforme di criptovalute), che con 81 fenomeni segnalati ha raddoppiato gli eventi rispetto al trimestre 2020. In leggero calo la pubblica amministrazione (-6%), mentre è cresciuto l’interesse degli hacker per il settore healthcare, ancora sotto scacco con la terza ondata della pandemia. In generale, però, il maggior danno causato dagli hacker resta il furto dei dati, che riguarda il 70% dei casi, seguito dalla sottrazione di denaro (in crescita del 40% su base trimestrale) e dalla violazione dei dati personali, che, seppur in calo del 10% rispetto all’ultimo trimestre 2020, mantiene la terza posizione. Sta inoltre prendendo sempre più piede il cosiddetto defacement (cioè quelle pratiche che mirano a rendere un portale non disponibile) registrando una crescita del 40% sul trimestre precedente. Conferme anche riguardo le tecniche usate, con il phishing al 60%, seguito dal malware (specie nel caso delle banche). (riproduzione riservata)
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