“Ringrazio tutti coloro che hanno voluto riconfermare la mia nomina a presidente di Acb. Siamo nell’anno del venticinquesimo anniversario della fondazione e possiamo affermare che ormai siamo una realtà consolidata a dispetto di tutti coloro che sin dai primi anni di vita di questa Associazione, hanno tentato in ogni modo di ostacolare la possibilità di rappresentare gli intermediari Broker”. Sono queste le prime parole di Luigi Viganotti, riconfermato presidente di Acb – Associazione di Categoria Brokers di Assicurazione e Riassicurazione – che oggi rappresenta circa il 30% delle società di brokeraggio iscritte al Rui, tutte di proprietà italiana.
L’assemblea tenutasi lo scorso 5 maggio sulla piattaforma online SkyVote, che permette il voto a scrutinio segreto, si è aperta con la relazione di Viganotti che ha ripercorso gli ultimi tre anni di attività dell’associazione, prima di passare all’elezione del nuovo Consiglio Direttivo che, riunitosi in coda all’evento, ha ribadito ancora una volta l’apprezzamento unanime a Viganotti che, come ampiamente previsto rimarrà alla guida di Acb per il prossimo triennio. Confermati alla vicepresidenza pure Marisa Abbati e Luciano Lucca, mentre il collegio dei probiviri risulta composto da Massimo Migliorini (presidente), Matteo Berlingieri e Giancarlo Guidolin.
La grande novità ai vertici dell’associazione è l’ingresso di Francesco Giuseppe Paparella, uomo di grande esperienza e presidente di Aiba per una lunga stagione. Quando aveva lasciato il timone a Carlo Marietti nel 2013, dopo ben cinque mandati non consecutivi, si era congedato con poche parole che a distanza di anni sono di grandissima attualità: “I grandi broker internazionali continueranno ad acquisire e aggregare: il fenomeno è mondiale ma vista la peculiarità del tessuto industriale italiano, con una presenza predominante di Pmi, broker di piccole e medie dimensioni hanno ancora ragione di esistere”.
Sono passati otto anni da allora. Il mercato è sempre più ristretto, e tra pandemia e digitalizzazioni gli scenari futuri sono nebulosi.
Paparella si rimette in gioco mettendo a disposizione la sua grande esperienza e capacità di aggregazione. “Credo sia necessario aumentare la rappresentatività di Acb, specie ora che con le modifiche statutarie introdotte negli ultimi anni da Aiba, la rappresentanza delle aziende medio piccole è, nei fatti, venuta meno.”
Il nuovo Consiglio Direttivo di Acb risulta così composto: Luigi Viganotti,
Marisa Abbati, Luciano Lucca, Alessandra Silvestri, Flavio Manuel Alazraki, Demetrio Gironda, Luca Lambertini, Massimo Lietti, Gaspare Lo Presti, Graziano Pagani, Francesco G. Paparella e Davide Vacher.
A far parte della giunta esecutiva sono stati chiamati, oltre a Viganotti, Abbati e Lucca, anche Pagani, Vacher e Paparella.