Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Pace fiscale e piena deducibilità degli aumenti di capitale. Benefici fiscali per le aziende che centrano gli obiettivi di crescita dimensionale. Creazione di un fondo di sviluppo pubblico e modifica delle procedure fallimentari. Sono solo alcuni dei punti al vaglio della Task force guidata da Vittorio Colao candidati a essere contenuti nel documento che verrà illustrato al governo entro i primi di giugno con le linee guida per il piano di rilancio dell’economia dell’Italia con proiezione al 2022. Si tratta di riflessioni per la ripresa e per la crescita, effettuate nella consapevolezza di alcuni elementi che caratterizzano il nostro Paese.
Lo scudo su Borsa spa arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri. I segnali erano nell’aria già da un po’. Lo stesso premier Giuseppe Conte, a colloquio con MF-Milano Finanza, ha ribadito la possibilità «di un diretto intervento pubblico che possa garantire a questo asset fondamentale del mercato finanziario di poter svolgere le sue funzioni in condizioni di massima sicurezza ed efficienza». Il dossier Piazza Affari rientra nel più ampio schema dei poteri speciali del governo per tutelare i settori strategici, al centro dell’informativa prevista nel corso del Cdm, riunitosi ieri in serata dopo la video conferenza del premier, che ha garantito ai comuni l’opportuna flessibilità per gli adempimenti di bilancio. Compito del sottosegretario Riccardo Fraccaro, che è quello che più sta lavorando ad un dossier cruciale per l’Italia e la sua piazza finanziaria, è stato lui a illustrare a tutti i componenti dell’esecutivo il piano del premier per Piazza Affari. Si tratta di un decreto attuativo delle norme sul golden power disposte nel decreto liquidità, con il quale è stata reinserita l’attivazione immediata dello scudo per nuovi settori, già previsto dal dl cybersicurezza e poi espunto in sede di conversione. Insomma, il governo fa sul serio su Borsa. Il decreto deve specificare quali settori rientrano esattamente sotto l’ombrello dei poteri speciali. Si parla di energia, trasporti, media.
Cattolica cerca compratori per Berica Vita. Si tratta della joint venture con la Banca Popolare di Vicenza, nel frattempo sottoposta a liquidazione coatta e i cui sportelli sono confluiti in Intesa Sanpaolo. Berica Vita, partecipata al 60% dalla compagnia di Verona e al 40% dalla liquidazione, ha riserve per circa 600 milioni e il suo portafoglio, fatto di polizze Vita prevalentemente tradizionali di ramo I, è destinato a ridursi man mano che i prodotti arrivano a scadenza. Non a caso tra i pretendenti che si sono fatti avanti, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza ci sarebbero operatori specializzati in run off, ovvero nella gestione di portafogli da portare a scadenza. Ma l’interesse maggiore sembra arrivare dal fondo di private equity Cinven, che in Italia controlla Eurovita e in cui ad aprile è approdato Enrico Mattioli, ex cfo di Cattolica che evidentemente conosce bene Berica Vita.
Svezia, Belgio e Danimarca hanno i migliori sistemi pensionistici del mondo. Il sistema italiano si posiziona al diciottesimo posto, battendo diversi paesi europei come la Germania e la Francia. L’Italia ha comunque un punteggio superiore alla media in termini sia di adeguatezza che di sostenibilità, posizionandosi nella top ten. È quanto emerge dalla prima edizione del Global pension report di Allianz, che ha analizzato la situazione dei sistemi previdenziali globali attraverso il nuovo indicatore pensionistico proprietario, l’Allianz Pension Indicator. Partendo dai prerequisiti demografici e fiscali, vengono esaminati i sistemi pensionistici nelle due direttrici più rilevanti: la sostenibilità e l’adeguatezza.
In arrivo i nuovi Pir 4.0 . Il dl. 34/2020 introduce nel nostro sistema una nuova categoria Pir (c.d. nuovi Pir), con vincoli di investimento e concentrazione ampliati, che affiancheranno i Pir ordinari già presenti sul mercato. La possibilità prevista dal legislatore di poter possedere contemporaneamente un Pir ordinario e un nuovo Pir mette in evidenza come l’obiettivo cardinale della disposizione normativa sia quello di affiancare ai Pir già presenti sul mercato un «nuovo» strumento caratterizzato da un orizzonte temporale d’investimento lungo e tipicamente illiquido.
- Golden power, via all’esame: ampliato lo scudo antiscalate
Nuova golden power in assetto variabile. Ieri al Consiglio dei ministri, in serata, il sottosegretario Lorenzo Fraccaro ha svolta un’informativa sul Dpcm attuativo delle norme del decreto legge liquidità per rafforzare lo scudo antiscalate. Il decreto del presidente del Consiglio, ancora in bozza, configura le procedure per difendere i settori economici italiani dalla minaccia di acquisizioni estere.
- Savona: «Mercati, servono regole nuove Il risparmio italiano è solido e regge alla crisi»
La Consob ha potuto contenere gli effetti speculativi sui titoli azionari italiani dopo l’esplosione della pandemia solo sollecitando e poi ottenendo da Esma un intervento coordinato tra vari paesi europei per la sospensione delle vendite allo scoperto sull’intero listino. Da sola l’Authority italiana avrebbe potuto fare ben poco. Secondo Savona il risparmio in Italia resta solido. Il risparmio delle famiglie a fine 2019 ammontava a 4.396 miliardi. «È ragionevole attendersi che l’importo abbia finora retto alla crisi e che l’impatto sia stato sulla composizione del portafoglio complessivo. Valga l’esempio del risparmio gestito che a fine aprile 2020 ammontava a 2.307 miliardi e si è ridotto di 129 miliardi rispetto a fine 2019, indirizzandosi verso i depositi bancari (95 miliardi) e i restanti 24 miliardi presumibilmente verso titoli esteri, riserve assicurative e altre forme minori», ha spiegato. Savona ha poi ribadito l’opportunità di estendere le garanzie pubbliche previste per i prestiti bancari anche «al capitale di rischio, per affrontare il tema del peggioramento della leva finanziaria dal lato del debito».
- L’export dimezzato: tonfo del 44% extra-Ue
La tempesta perfetta presenta il primo conto, che in termini di export, in un solo mese, ci costa più di otto miliardi di euro. È il prezzo che l’economia italiana paga in termini di riduzione delle vendite oltreconfine, solo guardando ai risultati realizzati nei mercati extra-Ue. Si tratta dei primi dati Istat che sono in grado di quantificare l’impatto sulle imprese del doppio shock di aprile, quando alle condizioni di debolezza della domanda internazionale si è aggiunto il lockdown produttivo dal lato dell’offerta, pienamente operativo in Italia a partire dal 25 marzo.
- Allianz e Generali riflettono sulla vendita di business vita