Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Tra auto connesse e digitalizzazione degli edifici, con contatori smart e telecamere interconnesse, l’Internet delle cose in Italia vale 6,2 miliardi di euro, in crescita del 24% in un anno, pari a 1,2 miliardi, secondo l’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano. «È un settore che continua a crescere a ritmi sostenuti», dice a MF il direttore dell’Osservatorio, Giulio Salvadori, «con incrementi particolarmente significativi nelle soluzioni per la casa intelligente, l’Industria 4.0 e la Smart City».
Una crescita che risulta allineata con quella del resto dell’Europa ed è trainata sia dalle applicazioni più consolidate che sfruttano la tradizionale connettività cellulare (3,2 miliardi di euro, +14%) sia da quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (3 miliardi, +36%). Una forte spinta viene anche dalla componente dei servizi abilitati dagli oggetti connessi, che registra un +28% e raggiunge un valore di 2,3 miliardi di euro, segno di una crescente maturità del mercato.
Gli italiani vedono nero anche dopo la riapertura del Paese. Il 52,8% si dice pessimista per la propria famiglia, ma la percentuale sale al 67,5% con riferimento alle prospettive del Paese. È quanto emerge del rapporto annuale Confcommercio-Censis dedicato a fiducia, consumi e impatto del Covid-19. A causa della crisi il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività, il 23,4% è finito in cig. Quasi 6 famiglie su 10 nutrono il timore di perdere il posto di lavoro. Il timore di perdere il posto di lavoro o il rischio di veder ridotta, se non compromessa, la propria posizione reddituale preoccupa il 57,4% degli italiani, con un 18,6% che si dichiara particolarmente preoccupato. A maggior ragione se dovesse delinearsi lo scenario estremo dipinto da Cerved Rating Agency secondo cui il rischio di insolvenza per le aziende italiane potrebbe arrivare al 15,5%, triplicando dall’attuale 4,9%, se nuovi picchi epidemici dovessero portare a ulteriori misure di contenimento di durata fino a sei mesi.
- A Kryalos e Allianz la sede di Agricole per 140 milioni
Cosa sta succedendo nel mercato dell’auto? «Un vero disastro, sia in Italia che in Europa. A fine febbraio il mercato italiano, che aveva chiuso il 2019 con un piccolissimo incremento (+0,3%) sul 2018, ha archiviato il consuntivo dei primi due mesi con un calo dell’8,8%. In marzo e aprile per effetto del coronavirus le immatricolazioni sono crollate praticamente a zero e il bilancio dei primi quattro mesi chiude con un calo del 50,7%. In Europa il bilancio dei primi quattro mesi chiude con un calo delle immatricolazioni del 39,1%. Il coronavirus ha dato il colpo finale a un quadro economico già in deterioramento. È il punto più basso dell’industria dell’auto nella sua storia». Gian Primo Quagliano insegna al Dipartimento di Scienze statistiche dell’università di Bologna ma è anche presidente di Econometrica e di Promotor, due società di studi economici e di mercato prevalentemente rivolti al settore dell’auto. Il suo monitoraggio della difficile situazione che il comparto sta attraversando è quindi assai ponderata.
- Stagnazione, inflazione e imprese senza liquidità tutti i rischi del dopo Covid
Il rischio di una nuova ondata di contagi, la disponibilità di un vaccino e un ritorno alla normalità nella mobilità e nei rapporti sociali sono gli elementi per capire quale sarà lo scenario economico per il prossimo futuro. Si dovrebbe però guardare oltre, cercando di individuare anche i cosiddetti tail risk : eventi poco probabili che, nel caso si verificassero, pregiudicherebbero una ripresa duratura. Ne vedo sei. Stagnazione, Inflazione, Renminbi, Corporate defaul, Riyad, Euro.
- Decreto Liquidità, voto di fiducia. Prestiti fino a 30 mila euro
Alla Camera passa la fiducia sul decreto Liquidità con 310 voti favorevoli, 228 contrari e un astenuto. Il governo incassa così il via libera al provvedimento predisposto con l’obiettivo di assicurare supporto, prestiti e risorse alle imprese, che ha avuto un percorso laborioso, con numerosi attacchi da parte dell’opposizione, forti ritardi e il corredo di oltre 2.800 emendamenti. Negli ultimi giorni la maggioranza ha peraltro introdotto alcune importanti modifiche all’impianto del decreto. Gli interventi principali, apportati durante i lavori in commissione Finanze e Attività produttive, riguardano l’autocertificazione sui dati aziendali per richiedere i prestiti garantiti dallo Stato (la novità include anche le società tra professionisti), la revisione dei tetti e dei tempi di restituzione dei finanziamenti e, infine, è stato predisposto un correttivo per escludere la responsabilità aziendale in caso di contagio da coronavirus di un lavoratore (a condizione che l’impresa abbia adottato correttamente il protocollo di sicurezza).
- Dl Liquidità, 310 sì oggi l’ok della Camera
Il Governo incassa la fiducia della Camera sul decreto liquidità. I sì sono stati 310, 228 i no con una sola asstensione. Il via libera di Montecitorio al provvedimento, che è stato varato dopo il decreto Marzo e prima del Dl Rilancio, è atteso oggi in tarda mattinata. Il testo, con una configurazione “omnibus” sempre più marcata, passerà poi al Senato, dove arriverà di fatto “blindato”, per il via libera definitivo. L’opera di rivisitazione dei deputati ha riguardato anche il tema della responsabilità aziendale in caso di contagio da Coronavirus. Responsabilità che viene esclusa a priori quando l’impresa recepisce e attua il protocollo di sicurezza condiviso con le parti sociali. Del pacchetto di modifiche extra-prestiti approvato dalla Camera fanno parte anche le novità fiscali sulla rivalutazione dei beni d’impresa, in versione gratuita per gli alberghi o di indennizzo per le spese sostenute per la partecipazione a eventi internazionali precedentemente annullati a causa dell’emergenza dovuta alla pandemia.
- Unipol sale in UnipolSai e supera l’83%
Unipol sale ancora nella controllata UnipolSai. Il ceo Carlo Cimbri lo aveva preannunciato in occasione della trimestrale: «Se il titolo scende ancora compriamo». E negli ultimi giorni così ha fatto. Dal 15 maggio le azioni del gruppo assicurativo hanno perso un altro 10% e la holding ha deciso di intervenire con piccole operazioni ma sufficienti per arrotondare ulteriormente il pacchetto dell’83% già detenuto nella compagnia. In particolare ha acquistato lo 0,15% della controllata. «Unipol potrebbe salire ancora in UnipolSai – ha spiegato il ceo agli analisti in occasione della presentazione dei dati dei tre mesi – qualora il mercato continui a sottovalutarla in modo significativo. In UnipolSai ci eravamo attestati a una soglia di partecipazione dell’80% perché la ritenevamo congrua per le nostre strategie e lì saremmo rimasti poi, in presenza di situazioni straordinarie di mercato, se il prezzo cala del 30% allora diventa un’opportunità di investimento che non ci lasciamo sfuggire. Se il mercato non crede in Unipolsai noi ci crediamo compriamo». E così ha fatto, senza alcuna intenzione, peraltro, di mettere in agenda un taglio della catena: «Non è alle viste e non è oggetto di discussione».
- Assicurazione danni da interruzioni d’esercizio: AXA cerca di trovare un compromesso
Dopo che AXA è stata condannata in Francia a pagare un indennizzo a un proprietario di un ristorante colpito duramente dal lockdown, diverse organizzazioni professionali stanno valutando la possibilità di intraprendere un’azione legale contro gli assicuratori, agendo collettivamente. Di fronte a questo rischio, AXA spera di giocare la carta del dialogo. Ieri Thomas Buberl ha detto che il gruppo vuole trovare un accordo con gli assicurati scontenti, consapevole che “meno del 10%” dei contratti di 20.000 ristoratori sono ambigui. Il gruppo ha inoltre annunciato un piano di investimento di 500 milioni di euro per rafforzare i fondi propri delle aziende.
- La raccolta vita di nuovo sotto pressione
Secondo le stime professionali, in aprile le assicurazioni sulla vita hanno registrato un nuovo deflusso di 2,1 miliardi di euro. I flussi di risparmio beneficiano principalmente di veicoli liquidi e accessibili come il Livret A e LDD.
- SCOR rinuncia al dividendo
SCOR ha annunciato lunedì sera che non pagherà un dividendo per l’esercizio 2019, seguendo le raccomandazioni del regolatore europeo (EIOPA) e del supervisore francese (ACPR) che si aspettano una deriva dei sinistri nel settore assicurativo dopo la pandemia di Covid-19. Il CEO, Denis Kessler, ha inoltre proposto una riduzione del 30% della sua retribuzione variabile annuale. “Il Consiglio di Amministrazione di SCOR SE, riunitosi il 25 maggio 2020, ha deciso di proporre all’Assemblea generale (AGM) del 16 giugno 2020 di non distribuire un dividendo per l’esercizio 2019 e di destinare l’intero risultato di questo esercizio a riserve distribuibili”, ha indicato il riassicuratore francese. La sua decisione dovrebbe mettere un po’ più di pressione sul gigante assicurativo francese AXA, che non ha ancora sospeso il pagamento dei dividendi per il 2019. Il gruppo presieduto da Thomas Buberl ha rinviato l’assemblea generale al 30 giugno “per favorire il dialogo con le autorità”.
- Axa vuole compensare i ristoratori con 500 milioni di euro