Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Era un anno fa quando gli agenti delle Generali raccolti in Anagina avevano annunciato la volontà di investire somme importanti sul titolo della compagnia. L’intenzione era di stringere ancora più forte il legame con il Leone e magari, in prospettiva, ambire ad avere voce nella governance come era stato ai tempi di Ina-Assitalia, quando gli agenti sedevano in consiglio. Ci sono voluti quasi 12 mesi perché quel progetto prendesse forma, come ha raccontato a MF-Milano Finanza il presidente di Anagina, Davide Nicolao. E ora sta diventando realtà.
Era un anno fa quando gli agenti delle Generali raccolti in Anagina avevano annunciato la volontà di investire somme importanti sul titolo della compagnia. L’intenzione era di stringere ancora più forte il legame con il Leone e magari, in prospettiva, ambire ad avere voce nella governance come era stato ai tempi di Ina-Assitalia, quando gli agenti sedevano in consiglio. Ci sono voluti quasi 12 mesi perché quel progetto prendesse forma, come ha raccontato a MF-Milano Finanza il presidente di Anagina, Davide Nicolao. E ora sta diventando realtà.
Oltre alla mazzata Covid inferta all’intero settore auto, Volkswagen deve fare i conti anche con il caso dieselgate. Il colosso guidato dal ceo Herbert Diess offrirà un risarcimento una tantum ad alcuni clienti che hanno acquistato auto diesel dotate di un sistema di rilevazione delle emissioni truccato, dopo che la Corte di giustizia federale tedesca ha emesso una sentenza contro la società che la obbliga a risarcire gli acquirenti.
Hertz Global Holdings, la seconda più grande compagnia di autonoleggio per dimensioni della flotta, ha presentato venerdì scorso istanza di fallimento, dopo aver accumulato circa 19 miliardi di dollari di debiti e una flotta di oltre 700 mila veicoli rimasta ferma a causa della pandemia di coronavirus. La società con sede a Estero, in Florida, ha richiesto il Chapter 11 presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti di Wilmington, Delaware, nel tentativo di sopravvivere al calo del traffico su strada causato dal Covid-19 ed evitare la liquidazione dei propri veicoli. Già prima del Covid-19 la società di autonoleggio aveva dovuto far fronte alla concorrenza delle rivali Enterprise Holdings e Avis Budget Group, nonché dei nuovi servizi di ride sharing come Uber Technologies e Lyft, contabilizzando un rosso di 58 milioni di dollari soltanto lo scorso anno, la quarta perdita netta annuale consecutiva.

Ci vuole più sicurezza privacy per il super Fascicolo sanitario elettronico (Fse). Va bene la semplificazione di eliminare l’obbligo del consenso per caricare la storia clinica del paziente. Ma bisogna fare in modo che questa enorme banca dati sia superprotetta. È la sintesi dell’audizione del 25 maggio 2020 di Antonello Soro, presidente del Garante per la protezione dei dati personali, avanti alla commissione parlamentare per la semplificazione. La materia trattata è compresa nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di semplificazione dell’accesso dei cittadini ai servizi del Servizio sanitario nazionale (Ssn) ed ha un diretto aggancio con l’attualità: l’articolo 11 del decreto legge «Rilancio» (n. 34/2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19/5/2020) apporta ampia modifiche all’articolo 12 del decreto legge 179/2012
I governi spenderanno 13 mila dollari a cittadino per combattere le conseguenze economiche della pandemia. Lo dice l’Ocse che stima in 17 mila miliardi di dollari la spesa minima totale che i 37 paesi dell’organizzazione dovranno affrontare a seguito dell’emergenza. L’Ocse stima che il debito pubblico medio dei governi dovrebbe passare dall’attuale 109% del prodotto interno lordo a più del 137%, e molti paesi giungeranno a un debito pubblico molto simile a quello dell’Italia prima dell’emergenza. Secondo queste stime, il livello del debito ammonterebbe a un minimo di 13 mila dollari a persona su una popolazione di 1,3 miliardi che vive nei paesi membri Ocse.

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  • Aereo cade nel Tevere “Ho detto al mio allievo salta giù o è la fine”
Sono decollati dalle piste dell’aeroporto dell’Urbe alle 14.55. L’istruttore e primo ufficiale della RyanAir, Vito Gianandrea, 30 anni, e il suo allievo Daniele Papa, di 23, a bordo del monomotore con elica, hanno fatto due touch and go, ovvero un esercizio che consiste nel far provare all’allievo, per due volte di seguito la manovra di atterraggio e decollo e poi sono partiti sui cieli di Roma.  Alle 15.06, a tre minuti quindi di volo effettivo, qualcosa è andato storto e il pilota ha subito lanciato l’sos alla torre di controllo dello scalo dove insiste la scuola di volo in cui insegna – la “Urbe Aero”. Mentre attendeva la risposta – era già sopra il tratto del Tevere all’altezza di via Vitorchiano – l’aereo ha iniziato ad andare giù.L’agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha già aperto un’inchiesta e inviato gli ispettori sia sul luogo dell’incidente, dove qualche rottame è stato recuperato, sia all’aeroporto di Roma Urbe per avere il carteggio sul velivolo in dotazione alla scuola dell’Urbe, un Diamond Aircraft DA20-C1 che aveva ancora poche ore di volo (circa 1.080), immatricolato nell’ottobre 2019 ed equipaggiato anche per poter svolgere il ruolo di aereo scuola.
  • Scandalo Dieselgate Volkswagen pagherà i clienti “traditi”
Una sentenza storica, una batosta per Volkswagen ma in prospettiva per tutte le aziende coinvolte nel “dieselgate”, nella sistematica manipolazione delle emissioni dei gas di scarico. L’Alta corte federale di Karlsruhe giudica «immorale» la manomissione dei motori da parte del colosso di Wolfsburg, e la fa risalire esplicitamente a «una decisione strategica dell’azienda». I vertici di VW, sostiene, sapevano. E il gruppo è stato condannato per la prima volta a risarcire un cliente. Al netto dei chilometri percorsi, ma non degli interessi accumulati da allora, a Herbert Gilbert, che aveva comprato nel 2014 una Vw Shazan usata per circa 31.500 euro, è stato riconosciuto un rimborso di 26.500 euro.

  • Imprese e infortuni Covid, responsabilità limitata
Il Dl liquidità imbarca lai norma che limita la responsabiltà delle imprese per il contagio da Covid-19 dei dipendenti. Con uno degli ultimi emendamenti approvati si stabilisce che l’obbligo di tutela delle condizioni di lavoro fissate dal Codice civile viene assolto, sia nel privato sia nel pubblico, con «l’applicazione delle prescrizioni» del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro, condiviso dal Governo e sottoscritto dalle parti sociali il 24 aprile a integrazione del precedente firmato il 14 marzo. Dove non trovino applicazione tali prescrizioni valgono «le misure contenute nei protocolli o accordi di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali» più rappresentative sul piano nazionale». Ad anticipare i contenuti della disposizione varata da Montecitorio l’Inail con la circolare n. 22 del 20 maggio che aveva sottolineato come «il riconoscimento del diritto alle prestazioni da parte dell’Istituto» per il contagio da Coronavirus non può assumere rilievo per sostenere l’accusa in sede penale. Né «l’ammissione a tutela assicurativa di un evento di contagio potrebbe rilevare ai fini del riconoscimento della responsabilità civile del datore di lavoro, tenuto conto che è sempre necessario» accertare la colpa «di quest’ultimo nella determinazione dell’evento».
  • Le garanzie allargate alle cessioni di crediti
  • Alberghi, ristoranti e costruttori: uno su cinque è a rischio default
Un caso su cinque nelle costruzioni. Valori non distanti per alberghi, ristoranti o per la filiera dell’auto. Con il passare del tempo le stime di impatto del Covid sull’economia italiana si fanno sempre più cupe, spingendo verso l’alto le probabilità di default per le singole aziende. Rispetto a due mesi fa, quando il lockdown produttivo era ancora di là da venire, le ipotesi di Cerved rating agency si modificano in peggio, aumentando la dose di rischio insita nel sistema. Probabilità di fallimento che nella media rispetto a inizio marzo si alzano di un punto al 7,7% nello scenario soft, quello ritenuto più ottimistico (nessuno stop oltre il mese di maggio), e che invece balzano di cinque punti al 15,5% nel caso in cui l’evoluzione della crisi richieda fino a sei mesi di lockdown. Medie, tuttavia. Che presentano un’ampia dispersione tra i diversi settori presi in esame, con l’impatto più pesante anzitutto per le costruzioni, tra le vittime più immediate di uno stop prolungato che paralizzi nuovi investimenti così come l’attività nei cantieri esistenti.
  • Non solo Hertz: 323 miliardi i debiti societari ad alto rischio