Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Ci sono anche i Pir Alternativi, come anticipato da MF-Milano Finanza, nel decreto economico andato in pre-Consiglio dei ministri ieri a tarda sera. Nel dl omnibus il rinnovo delle misure emergenziali, dalla cig al bonus babysitter, e il fondo Cdp per le grandi imprese. Ma anche la sterilizzazione di 20 miliardi di clausole Iva che sarebbero dovute scattare dal prossimo anno e il rinvio di plastic e sugar tax.
Intanto non tutte le tensioni interne alla maggioranza sono state neutralizzate, tanto che il pre-Consiglio dei ministri, previsto per ieri mattina, è slittato al primo pomeriggio. La misura si inserisce nella attuale normativa sui Piani Individuali di Risparmio, prevedendo che accanto ai Pir attuali un investitore possa sottoscrivere anche un nuovo Pir, che prevede esplicitamente la possibilità di investire in aziende non quotate, e strumenti di debito o credito per le piccole e medie imprese italiane o europee.
Il paracadute statale è pronto ad aprirsi anche sopra l’assicurazione del credito italiana con una manovra complessiva da 2 miliardi volta a evitare il blocco del credito commerciale. La novità è contenuta nelle bozze del decreto Rilancio anche se non è escluso che possa invece essere veicolata nella conversione del decreto Liquidità. In ogni caso l’intenzione, come anticipato da MF- Milano Finanza, è replicare quanto fatto in altri Paesi europei, come Germania e Francia, con un correttivo pubblico per evitare che le compagnie del credito, vista la crisi, smettano di assicurare i pagamenti delle imprese, specie le più fragili, con un effetto a catena sulla fiducia e sulla stabilità del sistema. L’intenzione è creare una sezione speciale del fondo detenuto presso il ministero dell’Economia, istituito con il decreto Liquidità dello scorso aprile, da 1,7 miliardi, che potrà essere utilizzato a copertura delle garanzie relative alle imprese di assicurazione. Un argomento cruciale in questa fase economica. Durante la crisi del 2008 le assicurazioni del credito che operano in Italia pagarono sinistri per circa 1 miliardo e la nuova crisi creata dal coronavirus rischia di essere decisamente più profonda, bloccando il mercato italiano dell’assicurazione del credito a breve termine e di conseguenza il credito commerciale.
Altro che rallentamento. La crisi economica e la volatilità dei mercati non scalfirà i piani di crescita di Fineco. Anzi, l’accelerazione all’utilizzo delle nuove tecnologie e di internet impressa dal lockdown potrà addirittura essere premiante per la banca guidata da Alessandro Foti. Che intanto, come racconta a MF-Milano Finanza, sta mettendo a punto il piano di crescita in Inghilterra. Nel Paese «sarà replicato il modello di Fineco in Italia, operando nel brokerage, pagamenti e investimenti», spiega Foti, annunciando che in programma c’è un piano di investimenti in marketing fino a 6,5 milioni di euro e nel mirino della banca potrebbero presto finire altri mercati, come la Francia o la Germania, dove replicare l’operazione.
In mobiliare che risente in maniera importante dell’impatto della pandemia da Covid-19, fanno eccezione alcuni operatori pronti a sfruttare le opportunità del momento. Così, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da più fonti del settore real estate, c’è un’operazione, avviata in gennaio, che si è definita proprio in questi giorni di riapertura rispetto al lockdown. InvestiRe sgr, la società immobiliare controllata al 50,2% da Banca Finnat e partecipata al 17,9% dal gruppo italo-francese Covivio di Leonardo Del Vecchio, all’11,6% dalla Regia di Sabrina Benetton (la figlia dello scomparso Gilberto) e all’8,6% dalla Fondazione Cariplo, è in dirittura d’arrivo per rilevare il portafoglio del valore di quasi 200 milioni messo in vendita a gennaio da Reale Mutua. La compagnia assicurativa fondata a Torino nel 1828, guidata da Luca Filippone, come già anticipato a fine gennaio da questo giornale, aveva affidato all’advisor Colliers la gestione della dismissione di un pacchetto di strutture residenziali distribuite in diversi capoluoghi italiani. Ora InvestiRe, affiancata a sua volta dai consulenti internazionali di Partners Group, ha vinto la corsa per l’acquisto del portafoglio e si appresta a definire l’affare, uno dei più importanti di inizio d’anno.

Dopo il potenziamento delle garanzie pubbliche sul credito bancario arriva anche in Italia la «riassicurazione» di stato dei crediti commerciali. In sostanza, si tratta di una nuova «garanzia statale per l’assicurazione a breve termine», che lo stato rilascerà per evitare la paralisi del mercato assicurativo, che oggi copre nello Stivale qualcosa come 250 mld di euro di transazioni commerciali business-to-business l’anno, due terzi delle quali su clienti italiani e un terzo su controparti estere. La dotazione finanziaria, che il governo dovrebbe destinare a questo nuovo strumento balla tra 1,7 e 2 miliardi di euro.
Il tutto è contenuto nella bozza di decreto legge per il rilancio del paese; il governo, però, nelle ultime ore avrebbe deciso di dirottare il varo del nuovo strumento in sede di conversione in legge del decreto Liquidità (n. 23/2020).
Il meccanismo in questione, peraltro, è stato già adottato o è in fase di adozione presso altri stati dell’Unione (si veda ItaliaOggi del 30 aprile 2020). E questo, anche a seguito della comunicazione Ue sul quadro temporaneo per gli aiuti di stato, legato all’emergenza da Covid-19.
Asili e scuole tra i settori professionali più esposti al rischio Covid-19 nella Fase 2. Lo aveva indicato l’Inapp in un’apposita analisi su un paniere di 800 professioni, ad aprile. L’ha confermato l’Inail, alla vigilia del 1 maggio, pubblicando il primo report sulle infezioni di origine professionale dovute al nuovo coronavirus. Dei 28.381 contagi sul lavoro denunciati all’Inail tra la fine febbraio e il 21 aprile, infatti, il 4,6% riguarda l’istruzione.
In particolare il personale non qualificato del settore, come gli ausiliari e i bidelli. Una percentuale significativa se si considera che il 45,7% riguarda la categoria dei tecnici della salute (infermieri e fisioterapisti), seguita dagli operatori sociosanitari (18,9%), dai medici (14,2%) e dagli operatori socio-assistenziali (6,2%).

corsera

  • Esplode villetta. Muore 21enne
Un ragazzo di 21 anni è morto nell’esplo-sione di una villetta a schiera a Fino Mornasco (Como). Il giovane, Alessandro Fino, aveva un piccolo laboratorio chimico in cantina, dove pare vi fossero anche sostanze potenzialmente esplosive. Dopo i primi scoppi si è sviluppato un incendio, poi l’esplosione più forte. La Procura di Como ha aperto un’inchiesta.
  • Chiuderanno 270 mila negozi
Circa 270 mila imprese che rischiano la chiusura definitiva, crollo della produzione industriale (-29,3%) e tegola sulle partite Iva (-50% a marzo). Una stima definita persino prudenziale perché, oltre agli effetti economici derivanti dalla sospensione delle attività, va considerato anche il rischio dell’azzeramento dei ricavi a causa della mancanza di domanda e dell’elevata incidenza dei costi fissi sui costi di esercizio totali che, per alcune imprese, arriva a sfiorare il 54%. Diversi i settori più colpiti: dagli ambulanti ai negozi di abbigliamento fino ad arrivare agli alberghi, bar, ristoranti e imprese legate alle attività di intrattenimento e cura della persona dove, a scontare gli effetti peggiori, saranno le micro imprese per le quali basta solo una riduzione del 10% dei ricavi per determinarne la cessazione dell’attività. Soglia per molti, da tempo superata. Non va meglio all’industria, come ha fatto sapere l’Istat: «A marzo le condizioni della domanda e le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 determinano un crollo della produzione industriale italiana». O un tracollo, come l’hanno definito alcune associazioni di consumatori: -28,4% rispetto a febbraio, ha fatto sapere l’Istat e -29,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma la caduta congiunturale e tendenziale supera ampiamente il 50% nella fabbricazione di mezzi di trasporto e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori.

  • Cattolica, in cda la nuova governance Manager e soci ribelli verso un’intesa
Sul tavolo del consiglio di amministrazione di Cattolica, convocato per oggi, dovrebbe arrivare una nuova proposta di modifica della governance della compagnia. Aggiornata sulla base delle osservazioni ricevute dall’Ivass ma soprattutto capace di rappresentare una sintesi tra quanto proposto dal cda e quanto richiesto dai soci dissenzienti. Nelle ultime settimane, a quanto risulta, i legali del fronte del Buon Governo e quelli della compagnia, in primis l’avvocato Mario Cera, avrebbero infatti lavorato per trovare un punto d’incontro. Intesa che, allo stato, non sarebbe ancora stata raggiunta del tutto ma che avrebbe già incontrato il favore di una parte dei soci dissidenti, ossia quelli guidati da Luigi Frascino e Giuseppe Lovati Cottini, espressione della corrente veronese dei dissenzienti. Il fronte più “milanese” del partito del Buon Governo, ossia Francesco Brioschi e Massimiliano Cagliero, non avrebbe invece ancora sciolto la riserva. Punterebbero a ottenere ancora qualche aggiustamento al documento finale e soprattutto ad avere tempi meno stretti per emettere il proprio verdetto in modo tale da poter completare un’approfondita riflessione sul tema.
  • «Passata la paura, è ora di ripensare agli investimenti»
«Nonostante i mercati siano scesi molto, non abbiamo avuto grandi reazioni da parte dei clienti. Erano talmente preoccupati per la salute e a organizzarsi la vita durante il lockdown che il pensiero dei soldi è finito al terzo posto». Così, Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, sintetizza il momento clou della crisi pandemica e, oltre a fare il punto su Azimut, spiega anche quale sarà la strategia che seguirà per i prossimi mesi.
  • Fideuram, nei tre mesi a +163%
Nel primo trimestre Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking ha registrato 2,7 miliardi di raccolta netta, in crescita del 163% rispetto al dato dei primi tre mesi del 2019 (un miliardo) nonostante il significativo deterioramento del contesto di mercato a partire dalla seconda metà del trimestre: alla fine di marzo, infatti, le masse amministrate erano pari a 223 miliardi, in flessione dell’8% rispetto al 31 dicembre 2019. Al 31 marzo 2020 il numero complessivo dei private banker delle reti risultava pari a 5.811, con un portafoglio medio pro-capite pari a oltre 38 milioni.
  • «Fineco, arriva nuova clientela per il Covid»
FinecoBank ha chiuso il primo trimestre 2020 con un utile rettificato in rialzo del 45,4% a 92,2 milioni. I ricavi, in progresso del 27,2% a 201,3 milioni, sono stati trainati dal Brokerage, che ha più che raddoppiato le entrate (+101%) per l’effetto combinato dell’alta volatilità di mercato e alla rivisitazione dell’offerta. «Da marzo – ha sottolineato l’a.d. Alessandro Foti a proposito della pandemia – sono arrivati numerosi nuovi clienti di buona qualità. Si tratta di clienti delusi dalle proprie banche di origine, meno aperte al dialogo e alle tecnologie digitali».

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  • Eiopa: i governi nazionali devono contribuire a fornire un’assicurazione per i futuri lockdown
Il settore privato non può permettersi di fornire una copertura così ampia da solo. Le imprese stanno lottando per far sì che gli assicuratori paghino le richieste di indennizzo per l’interruzione dell’attività.
Alcuni stati americani potrebbero modificare retroattivamente i contratti assicurativi per pagare tali richieste di risarcimento, e l’Authority britannica sta chiedendo ai tribunali di chiarire i contenuti delle polizze aziendali.
Gabriel Bernardino, presidente della European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA), ha affermato che sarebbe sbagliato cambiare retroattivamente le polizze. È anche impossibile per gli assicuratori controllare rischi come l’interruzione dell’attività che non siano dovuti a danni come inondazioni o incendi, ha detto.
“Se vogliamo davvero costruire una maggiore resilienza nelle nostre società contro situazioni come questa pandemia, c’è chiaramente la necessità di avere in atto meccanismi per coprirla”, ha detto Bernardino a Reuters. “Ad essere onesti, penso che sia possibile solo combinando elementi pubblici e privati”. Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti stanno già valutando il ruolo che lo Stato potrebbe svolgere in futuro nella copertura di una pandemia.

  • Interruzione dell’attività: settimana cruciale per gli assicuratori
Gli assicuratori hanno un appuntamento questo martedì con Bruno Le Maire e i rappresentanti di alberghi, caffè e ristoranti duramente colpiti dal contenimento. Alcuni di loro vorrebbero che le loro perdite fossero coperte da contratti assicurativi. Giovedì, il settore sarà atteso anche sul suo contributo al piano di rilancio turistico. “Spero che una parte del denaro che gli assicuratori hanno annunciato di voler investire nelle PMI sia direttamente destinato ad alberghi, ristoranti e attività turistiche”, ha detto lunedì Bruno Le Maire. Un riferimento al programma di investimenti da 1,5 miliardi di euro annunciato dagli assicuratori in aprile per “sostenere la ripresa economica”.

Handelsblatt

 

  • Gli assicuratori non vogliono risarcire gli albergatori – gli esperti si aspettano un’ondata di cause legali
I ristoranti e le compagnie di assicurazione discutono sulle clausole delle polizze per la interruzione delle attività. Un compromesso in Baviera non può frenare la rabbia dei gestori.