Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Oggi, dopo quasi due mesi di lockdown, si apre la fase due anche per i tribunali italiani. Che potranno «riaprire» le porte delle proprie aule, seppure con il rispetto di rigorosi standard di sicurezza, e, comunque, cercando di proseguire il più possibile con lo svolgimento di una buona parte delle proprie udienze in teleconferenza. In questi due mesi di sospensione dei termini processuali si è parlato spesso di giustizia, soprattutto per cercare di capire come dovranno lavorare, nei prossimi mesi, magistrati e avvocati.
Oltre 120 mila imprese sono a rischio fallimento. Senza la moratoria sui debiti le iniezioni necessarie per evitare una grossa crisi di liquidità per le imprese oscillano tra 42 e 107 miliardi di euro. Mentre, con l’utilizzo della moratoria, servirebbero tra i 30 e gli 80 miliardi. Sono le cifre previste dal Cerved, per contrastate la caduta di ricavi causati dall’emergenza sanitaria, che secondo le stime, si prospetta del 18%, tra 2020 e 2019, con una perdita del fatturato per le imprese che potrebbe arrivare a 640 miliardi tra 2020 e 2021.
Nell’ipotesi in cui l’emergenza termini a giugno 2020 (c.d. soft), senza la moratoria sui debiti, potrebbero entrare in crisi di liquidità circa 124 mila imprese italiane, con perdite nei ricavi stimate a circa il 7,4% nel 2020, pari a circa 220 miliardi nel 2020 rispetto ad uno scenario senza epidemia.
Sulla prescrizione del diritto dei condomini al risarcimento dei danni da infiltrazione si possono dormire sonni tranquilli sino a che la causa del pregiudizio non sia stata rimossa. Infatti, quando l’illecito extracontrattuale ha natura permanente il termine da cui decorrono i cinque anni per agire a tutela dei propri interessi deve essere individuato non nel momento del suo manifestarsi ma in quello della sua definitiva cessazione. Per quanto riguarda, invece, i gravi difetti di costruzione dell’immobile, il momento dal quale conteggiare i termini di prescrizione e di decadenza si identifica con l’acquisizione da parte del danneggiato di una piena consapevolezza in merito alla natura e alle cause dei vizi e, quindi, secondo quello che normalmente accade in questo tipo di controversie, a partire dalla redazione della perizia con la quale il consulente tecnico di parte evidenzia le difformità dell’opera rispetto allo stato dell’arte. Questi i principi contenuti in due recenti e coeve sentenze della Corte di appello di Milano, n. 610 e n. 492, rispettivamente del 20 e del 12 febbraio 2020.
Il programma welfare di Sky si rinnova e si adegua all’emergenza Covid-19. La società ha infatti lanciato Well4You, il nuovo portale dedicato ai lavoratori, nato dall’ascolto delle esigenze dei collaboratori che, grazie a un’offerta diversificata e flessibile, vuole dare alle persone delle soluzioni per piccole e grandi necessità di natura personale, familiare e inerenti alla salute.
Occorrerà rivedere molti dei nostri istituti giuridici alla luce dello sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) per «una tecnologia al servizio dell’uomo e non a suo discapito validata dalla conoscibilità del software e dalla trasparenza dell’utilizzo dei criteri applicati». È uno scenario avvincente e sfidante quello prospettato a ItaliaOggi Sette da Fabio Pinelli, avvocato penalista specializzato in diritto dell’economia e componente del comitato scientifico della Fondazione Leonardo intervenuto nel recente Webinar su «Innovazione e settore legale» organizzato dallo studio di comunicazione The Skill. Suo il tema più importante della salvaguardia dei diritti fondamentali del processo penale oggetto di uno statuto etico-giuridico sull’impatto della IA nel nostro ordinamento al quale collabora in un panel di esperti del calibro di Alessandro Pajno, magistrato, Maria Chiara Carrozza docente dell’Istituto di Biorobotica della Scuola S. Anna di Pisa e Giuseppe Stefano Quintarelli, informatico e uno dei pionieri italiani di internet. Al telefono con ItaliaOggi Sette, Pinelli racconta l’inizio del suo viaggio in quello che definisce il nuovo «umanesimo digitale, un’evoluzione tecnologica che metta al centro l’uomo».
  • Il virus? Già da luglio gli effetti tenderanno a scemare
Gli effetti della pandemia da Covid-19 si affievoliranno già dalla seconda metà di luglio. Inoltre, se le tendenze rilevate finora si manterranno costanti, in Italia, e se non ci dovesse essere una seconda ondata di contagi, il numero di ricoveri in terapia intensiva tenderà allo zero già a partire dalla fine di maggio. A fornire una lettura statistica del fenomeno Covid-19, a due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sono gli attuari che intendono così dare un contributo alla previsione di uno scenario di medio termine. Gli attuari, infatti, valutano il rischio di un incidente o di una catastrofe nel tempo, determinano le tariffe assicurative vita, auto e danni. In generale valutano l’incertezza, quando quantificabile. In base a propri studi, l’Ordine degli attuari ha identificato alcune tendenze sufficientemente consolidate. Con una premessa: la certezza assoluta e l’omogeneità sui dati non sono scontate, in particolare sul numero dei casi e sul numero dei decessi. Infatti, quanto all’andamento della mortalità, in attesa dei dati Istat relativi a tutto il 2020 per le compensazioni, se il decesso di quanti soffrivano già di altre gravi patologie verrà attribuito al Covid-19, risulterà diminuito il numero di morti per tumori, malattie cardiovascolari. Allo stesso modo, quest’anno sarà inferiore, per le restrizioni alla mobilità e a molte attività, il bilancio delle vittime di incidenti stradali e infortuni. Entrando invece nello specifico della pandemia, elaborando i dati ufficiali (Oms e Iss-Istituto Superiore di Sanità), l’Ordine degli attuari ha rilevato che l’84% dei decessi riguarda persone dai 70 anni in su, oltre il 95% dai 60 in su. Maggiore incidenza dei decessi per gli uomini (circa il 65%) rispetto alle donne (circa il 35%). Dal punto di vista del numero di casi, invece, l’incidenza si ripartisce in misura quasi uguale tra maschi e femmine. Colpisce inoltre più facilmente coloro che sono affetti da altre patologie, soprattutto se anziani. Il numero dei decessi è comunque ancora alto; si è scesi lentamente a un livello compreso tra 350 e 450 decessi al giorno, con un trend in diminuzione, ora più chiaro e meno altalenante, che viaggia verso i 150/300

 


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Uno studio Nomisma rivela che durante il lockdown oltre il 60% degli italiani non ha perso reddito e ha speso meno del solito. Liquidità che si aggiunge ai 1.200 miliardi fermi da anni sui conti correnti bancari
L’istituto sorprende il mercato con la trattativa per comprare la cassa emiliana. Una mossa che, dopo dieci anni di crescita interna, potrebbe aprire ad altre acquisizioni
Ha raggiunto un livello impressionante la quantità di capitali che viene riversata sul settore. Ma il numero annuale delle operazioni rallenta. Segno che ora il mercato punta a società in fase avanzata di sviluppo.
Gli Investimenti sempre più orientati sulle startup in fase avanzata dl sviluppo. La difficoltà persistente dell’Europa nel creare dei campioni in grado di competere con i big americani o asiatici.

L’industria del private banking ha chiuso il 2019 con asset in gestione per 884 miliardi di euro (in crescita dell’11% rispetto al 2018) e adesso, sebbene indebolita per la situazione economica del Paese, si propone come leva per la ripresa, quando sarà finita l’emergenza sanitaria.
È quanto rivendica l’associazione di categoria Aipb che gestisce quasi un terzo delle attività finanziarie investibili delle famiglie italiane. «Con asset in gestione per oltre 880 miliardi di euro — ha commentato Antonella Massari, segretario dell’Associazione — riteniamo di poter dare un significativo sostegno all’economia reale, in particolare alle Pmi eccellenti del nostro Paese. Certo, nell’attuale fase critica, solo lo Stato può assicurare la liquidità necessaria alle imprese, garantendo crediti bancari e rendendo disponibili risorse a fondo perduto, ma superata l’emergenza, il contributo del risparmio privato sarà prezioso, non solo per finanziare progetti di crescita e ristrutturazioni industriali, soprattutto delle Pmi, ma anche per sovvenzionare il fabbisogno di infrastrutture pubbliche».
  • Mediobanca fa i conti della crisi
Con la pubblicazione delle trimestrali arrivano i primi dati reali sull’impatto del Covid-19 sull’economia globale. A presentarli il team di analisti dell’Area Studi Mediobanca che domani, 12 maggio, pubblicherà un report sugli effetti della pandemia sulle principali multinazionali industriali a livello mondiale. Un’analisi che toccherà i risultati del primo trimestre 2020 di oltre 150 multinazionali distribuite in circa 140 Paesi e che contribuirà a evidenziare gli impatti sui principali settori produttivi. Dai settori websoft, gdo, elettronico e farmaceutico trainanti in questi mesi di crisi, sino ai settori che hanno più sofferto come mezzi di trasporto, petrolifero e fashion.
  • Assimoco cresce
Le assemblee degli azionisti del gruppo Assimoco, riunite in via telematica, hanno approvato i dati di bilancio al 31 dicembre 2019. La raccolta totale è risultata pari a 667,357 milioni di euro (era di 586,774 milioni nel 2018), l’utile del ramo Danni è pari a 24,701 milioni (era 19,687 milioni a fine 2018) e l’utile del ramo Vita si attesta a 20,375 milioni di euro (era di 11,594 milioni nel 2018). Le attività finanziarie ammontano a 4,014 miliardi (erano 3,755 miliardi). «Sono estremamente orgoglioso dei risultati raggiunti – ha detto Ruggero Frecchiami, direttore generale del gruppo Assimoco – che testimoniano la capacità del nostro team e la validità delle scelte strategiche intraprese. Il 2019 ha segnato una tappa fondamentale in quanto siamo diventati la prima compagnia assicurativa Benefit. Con questo cambiamento dello stato giuridico abbiamo esplicitato la nostra volontà di generare un impatto positivo sulle persone, le comunità, i territori, seguendo al contempo un solido percorso di crescita profittevole».

  • Corte Ue: ecco perché il condominio può essere tutelato come consumatore
È ancora una volta la Corte di giustizia dell’Unione europea a intervenire per chiarire l’ambito di applicazione della normativa Ue a tutela dei consumatori e, in particolare, a sciogliere i nodi interpretativi sulla possibilità di includere il condominio tra i soggetti destinatari delle regole a tutela della parte debole del contratto. Con la sentenza “italiana” del 2 aprile, nella causa C-329/19 (Condominio di Milano), i giudici Ue hanno stabilito che il condominio, a differenza del singolo condomino, non è un consumatore in base alla direttiva 93/13 sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. Tuttavia, uno Stato membro può decidere di applicare le regole a tutela dei consumatori anche al condominio, allargando il perimetro di applicazione dell’atto Ue. Con una conseguenza: l’ampia protezione accordata ai singoli consumatori è estesa anche a un ente come il condominio, diverso da una persona fisica.