di Francesca Gerosa
La Commissione Europea vede l’Italia in profonda recessione. Quest’anno, a causa della crisi da Covid-19, la crescita del pil italiano sarà negativa a -9,5%, l’anno prossimo ci sarà una ripresa parziale a +6,5%. Questa la previsione della Commissione europea quando il governo italiano prevede un -8% e un +4,7%. L’anno scorso la crescita del pil è stata dello 0,3%. Anche il tasso di inflazione sarà negativo quest’anno a -0,3% e tornerà a +0,7% nel 2021 (+0,6% nel 2019). Mentre il tasso di disoccupazione salirà all’11,8% nel 2020 per scendere nel 2021 al 10,7% (10% nel 2019). Solo la Grecia avrà una caduta del prodotto annuo lordo più forte di quella italiana: -9,7% quest’anno. Segue la Spagna con un -9,4% e un recupero l’anno prossimo a +7%. In Germania il pil quest’anno è visto a -6,5% e in salita al 5,9% nel 2021; -8,2% e +7,4% in Francia.
Nel rapporto di previsione economica Bruxelles ha indicato che l’Italia è stata colpita in misura «particolarmente dura» dalla pandemia con il settore del turismo tra quelli più colpiti e che «la possibilità di un alto numero di chiamate per le garanzie pubbliche costituisce un rischio di peggioramento» della situazione delle finanze pubbliche. Così nella prima metà di quest’anno il prodotto si ridurrà del 18%: assumendo una ripresa graduale, l’economia italiana migliorerà sostenuta dall’azione del governo «senza però recuperare pienamente quanto perduto» nell’orizzonte fine 2021. La spesa per consumi è vista recuperare in misura più pronunciata nel secondo semestre, le imprese ridurranno gli investimenti. L’intervento pubblico per sostenere gli investimenti statali sosterrà l’attività. Si registrerà inoltre una caduta sostanziale dell’export, che recupererà in linea con l’andamento globale nel 2021. I rischi della previsione sono tutti spostati al ribasso. «L’alto e crescente indebitamento pubblico e il possibile aumento delle sofferenze bancarie possono avere un impatto sulle condizioni finanziarie», ha avvertito la Commissione Ue, aggiungendo che un cambio di comportamento dei consumatori verso maggiori risparmi precauzionali e una caduta più protratta del mercato del lavoro possono danneggiare la crescita potenziale minando le basi della ripresa.
Al contempo i redditi dei lavoratori dovrebbero essere difesi dalle misure anticrisi, tuttavia non tutti coloro che cercano un lavoro stagionale o a contratto parziale potranno essere coperti per cui è possibile si verifichino «uscite temporanee» dal mercato del lavoro. Quanto al deficit/pil quest’anno in Italia passerà dall’1,6% del 2019 all’11,1% per dimezzarsi nel 2021 al 5,6%. Il governo prevede 10,4% e 5,7%, rispettivamente. Il debito/pil passerà da quota 134,8% nel 2019 a 158,9% quest’anno per scendere nel 2021 a 153,6%. Il governo prevede 155,7% e 152,7%. Una recessione profonda e irregolare che interesserà tutta l’Europa e che avrà «conseguenze economiche e sociali gravi», ha avvertito la Commissione Ue. Quest’anno il pil nella zona euro avrà una crescita negativa: -7,7%. Nel 2021 risalirà a +6,3%. Nel 2019 si era attestato all’1,2%. E il tasso di disoccupazione che l’anno scorso era sceso al 7,5% aumenterà al 9,6% per ridursi nel 2021 all’8,6%.
Nonostante la risposta rapida e complessiva dell’Ue e dei governi, Eurolandia «sperimenterà una recessione di proporzioni storiche quest’anno», ha previsto Bruxelles. (riproduzione riservata)
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