di Paola Valentini
I flussi di sottoscrizione dei fondi segnalano che gli investitori restano guardinghi. «E’ tornata la caccia a rendimenti di qualità dal momento che si sta rafforzando la raccolta dei fondi obbligazionari high grade (ovvero ad alto merito di credito, ndr), e su quelli esposti ai titoli di Stato, mentre gli asset più rischiosi come gli high yield, cioè i bond ad alto rendimento, le azioni e il debito dei mercati emergenti sta mostrando segnali di fatica», afferma BofA in un report che analizza i flussi sui fondi retail in Europa (sulla base di dati Epfr Global) nella settimana terminata mercoledì 29 aprile. L’investment bank nota che sia i fondi azionari, sia quelli del debito dei mercati emergenti hanno visto riscatti la scorsa settimana, mentre i fondi sulle obbligazioni ad alto rendimento hanno avuto una drastica frenata. «Viste le incertezze sulla traiettorie economica mondiale, gli investitori si sentono meno fiduciosi nel comprare titoli di crescita e si focalizzano su quegli attivi che sono nel mirino della Bce», afferma BofA. I fondi obbligazionari high grade hanno segnato la quarta settimana di fila di flussi positivi, 5,5 miliardi di dollari per un totale di oltre 26 miliardi da inizio anno. Soprattutto agli Etf sui bond investment grade sono andati 2 miliardi di dollari (3,2 miliardi nei primi quattro mesi 2020), «perché i sottoscrittori sono andati in cerca di uno strumento per entrare velocemente nel mercato», dice BofA. Intanto i fondi obbligazionari high yield hanno registrato la quinta settimana di seguito di flussi positivi, 491 milioni di dollari, in netto calo, per un totale di 13,73 di dollari da inizio anno. Seconda settimana di seguito positiva per i fondi obbligazionari governativi (470 milioni di dollari, 2,77 miliardi da gennaio) e anche i fondi monetari hanno attirato interesse con 11 miliardi di dollari (70,6 miliardi da gennaio).
Sul fronte dei fondi azionari, questi comparti hanno chiuso, per la terza volta, una settimana in rosso (-2,68 miliardi, -24,15 miliardi di dollari nei quattro mesi) e con i deflussi in accelerazione confermando l’interesse degli investitori per le parti meno rischiose del mondo obbligazionario. Non a caso nemmeno i fondi obbligazionari globali sui mercati emergenti riescono a vincere la diffidenza degli investitori e hanno registrato un altro deflusso (-1,507 miliardi di dollari, pari a -42,39 miliardi da inizio anno), l’ottavo nelle ultime nove settimane. (riproduzione riservata)
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