MERCATI
Un anno positivo per gli assicuratori. La frequenza sinistri in lieve aumento, ma diminuiscono i costi. Timori per il futuro causati dall’inurbamento e dai mutamenti climatici
Autore: Fausto Panzeri
ASSINEWS 320 – giugno 2020
La drammatica emergenza che stiamo attraversando a causa dell’epidemia Covid-19 ci mette nelle condizioni di anteporre, ad ogni altra contingenza, l’esame della sua evoluzione e delle devastanti conseguenze che si stanno palesando nell’economia reale di tutte le nazioni. Le ricchezze, più o meno rilevanti, di ogni nazione stanno subendo pesanti riduzioni e non si intravedono ancora le possibili vie d’uscita da questa situazione emergenziale.
Esaminare, come da molti anni facciamo con cadenza biennale, l’andamento delle catastrofi naturali a livello mondiale potrebbe, quindi, apparire un esercizio, tutto sommato, sterile e poco significativo; ma è nostra opinione che debba essere comunque svolto per continuare a credere nell’analisi dei fenomeni assicurativi più rilevanti e, ampliando l’orizzonte, per rispettare il nostro dovere di informazione e di concreta speranza di ritornare a una “normalità”.
Per la nostra indagine ci siamo avvalsi dei preziosi contribuiti di Swiss Re tramite la prestigiosa pubblicazione denominata Sigma (n. 2/2020) e delle informazioni tempestive e aggiornate che vengono diramate da Munich Re. Nel 2019 si sono verificati danni catastrofali per 146 miliardi di dollari, equivalenti a circa 135 miliardi di euro. Queste perdite sono inferiori a quelle del biennio precedente, soprattutto per l’assenza dei grandi uragani che molto spesso devastano le coste statunitensi.
Anche le perdite subite dagli assicuratori, che hanno raggiunto i 60 miliardi di dollari, sono risultate inferiori ai 75 miliardi, che rappresentano la media del biennio precedente. A partire dal 1980 il trend delle perdite appare in crescita a causa, soprattutto, della maggiore esposizione ai rischi determinata dalla crescita economica e dal processo di rapida urbanizzazione.
La concentrazione di persone e di beni, accompagnata dallo spopolamento di altre aree, rende le nazioni più vulnerabili alle avverse condizioni climatiche. Secondo la rivista Sigma, che si è avvalsa dell’autorevole opinione del professor Adam Sobel della Columbia University, è certamente difficile stabilire quanto, attualmente, possa avere inciso il mutamento del clima sull’andamento delle catastrofi naturali, ma appare certo che, guardando al futuro, c’è da attendersi che l’innalzamento delle temperature, oltre alla crescita dei livelli dei mari, contribuirà a determinare il verificarsi di eventi atmosferici sempre più numerosi e di pericolosa entità.
Malgrado la indubbia complessità per la previsione degli eventi e alla valutazione economica del loro impatto gli assicuratori, e soprattutto i riassicuratori, ritengono comunque che i rischi connessi all’andamento del clima e del tempo più in generale, resteranno comunque assicurabili, a differenza di quanto sta avvenendo nell’ambito delle epidemie, per le quali la valutazione di potenziali danni resta tuttora assai problematica come si sta tristemente rilevando per gli effetti del Covid-19.
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