Michele Damiani
Conferma del bonus di 600 euro per i professionisti che hanno già percepito l’indennità relativa al mese di marzo. Mille euro a maggio, invece, alle partite Iva che dimostreranno una riduzione dei redditi del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto al secondo bimestre 2019. Estensione della platea dei beneficiari del bonus, in cui saranno ricompresi anche i lavoratori intermittenti, gli stagionali oltre a quelli del turismo e degli stabilimenti termali, i lavoratori occasionali e gli incaricati delle vendite a domicilio con più di 5 mila euro di giro d’affari. Confermata anche l’indennità per i lavoratori sportivi e per quelli dello spettacolo. La bozza del decreto aprile completa il mosaico degli aiuti previsti per i liberi professionisti, sostegno partito con il decreto Cura Italia che ha stanziato 3 miliardi di euro per un bonus di 600 euro a favore di 5 milioni di partite Iva. Nel testo non c’è riferimento a limiti di reddito da rispettare, come previsto invece per i professionisti iscritti alle casse private. L’unico limite riguarda il sostegno di maggio: andrà ai professioni che, come detto, vedranno un calo dei redditi del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto al 2019 oppure a quelli che avranno chiuso la propria attività prima dell’entrata in vigore del decreto. Per aprile, invece, il bonus andrà a coloro che se lo sono visto erogare dall’Inps per il mese di marzo. Ci sarà tempo fino all’entrata in vigore del decreto per richiedere il bonus del Cura Italia. L’indennità non sarà cumulabile con pensioni, mentre potrà essere goduta in aggiunta al reddito di cittadinanza ma nel limite massimo complessivo di 600 euro. Per i lavoratori dello spettacolo, il bonus sarà di 600 per tutti e due i mesi e potranno goderne gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con 15 giorni di contribuzione nel 2019 e un reddito non superiore ai 35.000 euro.
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