Per Unipol non ci saranno piani di crescita all’estero e nessun accorciamento della catena è all’orizzonte. Sistemato il capitolo Unipol Banca (ceduta a Bper di cui ora controlla il 15%), il gruppo di Bologna potrà invece concentrarsi sul core business assicurativo. Il velo sul nuovo piano industriale 2019-2021 si alzerà il 10 maggio a Milano quando il group ceo, Carlo Cimbri, riconfermato al timone, illustrerà agli analisti gli obiettivi per il prossimo triennio.
Ci ha pensato Francesco Gaetano Caltagirone a portare un po’ di suspense nella prossima assemblea di Generali Assicurazioni che si terrà 07 maggio a Trieste e destinata a tenersi nel segno della totale continuità. I vertici della compagnia, come noto, saranno tutti confermati per i prossimi tre anni. Non solo l’amministratore delegato Philippe Donnet, ma pure il presidente Gabriele Galateri di Genola, dopo le modifiche allo statuto della compagnia che hanno eliminato il tetto dei 70 anni. Un limite che era stato introdotto in passato per evitare che un presidente potesse mantenere la carica fino ad oltre 80 anni, come era avvenuto ai tempi di Antoine Bernheini. Un po’ a sorpresa, e anche con qualche voto contrario il consiglio ha preferito però tornare al passato per mantenere inalterato, almeno per un altro mandato, l’equilibrio di potere che regna al vertice della prima compagnia d’assicurazione italiana.
Le immatricolazioni di auto nuove crescono un po’ in tutto il mondo, Italia compresa, soprattutto trainate dalle motorizzazioni ibride ed elettriche, oltre che dai primi parziali dispositivi di guida autonoma, ma questa rivoluzione potrebbe rappresentare l’ultima fase di vera crescita per il settore automotoristico. Perché? Non è facile spiegarlo, se non si riesce a inquadrare dall’alto i fenomeni in corso.
Il taxi arriverà dal cielo. E sorvolerà Torino per portare i passeggeri a destinazione. Il capoluogo piemontese sarà capofila del progetto europeo Urban air mobility, che prevede l’utilizzo di droni per il trasporto pubblico. L’intesa è stata sottoscritta la scorsa settimana da un pool di aziende e dell’amministrazione del sindaco M5s, Chiara Appendino. Torino, nei prossimi mesi, sarà alla guida di un gruppo di testing di mobilità aerea con le prima sperimentazioni che si terranno entro il 2021.
Le compagnie di assicurazione in Italia sono molto solide e potrebbero resistere anche a shock molto forti: lo spiega la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. «Gli indici di solvibilità si sono stabilizzati su livelli ampiamente superiori ai minimi regolamentari e le prove di stress confermano che i principali gruppi assicurativi italiani sarebbero in grado di resistere all’impatto di shock particolarmente severi». D’altro canto, aggiunge via Nazionale, «gli indicatori di solvibilità e la redditività delle compagnie restano esposti alle variazioni di valore dei titoli pubblici».
Via libera alla revisione dell’indennizzo del danno biologico in capitale (menomazioni tra il 6 e il 15%). Da gennaio, l’importo dell’indennizzo è mediamente più alto di circa il 40% rispetto al passato e non c’è più differenza tra infortunati uomini e donne. A stabilirlo è la delibera del presidente Inail n. 2/2019 che approva l’unica e nuova «tabella indennizzo danno biologico in capitale», in attuazione della riforma dalla legge di bilancio del 2019 (legge n. 145/2018), con miglioramenti delle prestazioni a favore di infortunati e affetti da malattia professionale per circa 110 mln di euro annui. L’indennizzo in capitale del danno biologico è una prestazione, economica ed esente da Irpef, riconosciuta per gli infortuni occorsi a partire dal 25 luglio 2000 e le malattie professionali denunciate dalla stessa data.
- Bankitalia: crescita frenata da spread e stress finanziari
C’è una cifra: 4 miliardi. È questo l’extra costo dello spread nel biennio 2019-2020 rispetto ad un anno fa se i rendimenti all’emissione dei titoli di Stato dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati. Un fardello che andrebbe a sommarsi ai 64 miliardi di costo del debito previsto nel Def. La stima è contenuta nel primo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2019 della Banca d’Italia, dove si avverte che «i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalla congiuntura economica internazionale sono in aumento» e che «le previsioni di crescita per il 2019 sono state riviste al ribasso e l’incertezza è aumentata». Insomma, «l’indicatore di stress macrofinanziario dell’Italia si mantiene su livelli elevati». In questo contesto difficile gli impegni nell’agenda del debito pubblico sono ingenti: i collocamenti lordi a medio e lungo termine previsti tra maggio e dicembre ammontano a 141 miliardi, un valore decisamente superiore a quello dello stesso periodo del 2018 (129 miliardi), cui si aggiungono altri 205 miliardi che scadranno nel 2020.
- Fondi, performance a due cifre
La tempesta perfetta che si è abbattuta sui mercati nel 2018 (tutte le asset class sono andate male) ha sicuramente inibito lo spirito di iniziativa dei risparmiatori (e non solo). Il 2018, però, ormai è finito e nei primi mesi del 2019 i listini hanno invertito la rotta, spinto sull’acceleratore e recuperato buona parte del terreno perduto. A fare da battistrada, Piazza Affari che, grazie a una rivalutazione del 18,8% è stata la Borsa che da gennaio ha corso più di tutte. Poco importa che questo primato derivi non tanto da meriti particolari rispetto agli altri mercati, quanto dal fatto che la piazza milanese avesse perso più degli altri in precedenza. Quello che conta è il risultato finale.
- Darag rilancia sull’Italia con Danau
Parla Tom Booth, amministratore delegato di Darag Group, all’indomani dell’annuncio del completamento dell’acquisizione del portafoglio danni di Danau in Italia. Dopo l’ok dell’austriaca Fma e il consenso Ivass la transazione, annunciata a gennaio, è andata a buon fine. Con il trasferimento di portafoglio, la viennese Danau chiude la filiale italiana: gli attuali dipendenti e intermediari del gruppo austriaco verranno ricollocati nella branch milanese di Darag che già gestisce un portafoglio di prodotti non-vita. Si tratta della seconda grande operazione in Italia (dopo quella di Ergo del 2016) del gruppo con forti radici tedesche che dal 2009 è pioniere in Europa continentale nelle soluzioni assicurative per il cosiddetto inactive business o run off, dove la gestione dei portafogli viene limitata ai contratti in corso.
- I Lloyd’s si reinventano con sei nuove idee