Cesisp, il Centro di Economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico dell’Università di Milano-Bicocca, ha stilato una classifica delle città italiane più performanti in termini di sostenibilità ed economia circolare.
Al primo posto si piazza Milano, grazie all’offerta e all’utilizzo del trasporto pubblico e dei servizi di car sharing, all’efficienza della rete idrica, all’alto livello di raccolta differenziata e all’alto fatturato delle attività di vendita dell’usato.
Sul secondo gradino del podio sale Firenze, grazie alle politiche di responsabilizzazione del cittadino, il numero di colonnine pro capite di ricarica per le auto elettriche e i tanti cittadini impegnati nel volontariato, mentre in terza posizione troviamo Torino, soprattutto per la sua efficienza energetica e la qualità dei sistemi di depurazione. In entrambe le categoria è infatti risultata la migliore di tutto il Paese.
Il direttore scientifico di Cesisp Massimo Beccarello e il ricercatore Giacomo Di Foggia, spiegano che “la strategia comunitaria per l’economia circolare sarà un game changer della politica ambientale europea destinato a cambiare profondamente la struttura dei sistemi economici e sociali degli Stati dell’Unione. Nella nostra visione l’economia circolare, per l’ampiezza delle aree di intervento sul piano della sostenibilità e l’uso delle risorse naturali, deve essere ricondotta alla concretezza di azione. Per questo riteniamo che sia necessario avviare un percorso di ricerca per dotarsi di opportune metodologie di misurazione”.
Il Cesisp ha sviluppato un sistema di misurazione dell’economia circolare nelle prime 10 città italiane per popolazione, tutte superiori ai 300mila abitanti (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino), costruito sulla base delle performance raggiunte in 5 pilastri dell’economia circolare: riutilizzo delle risorse, condivisione sociale, sostenibilità ambientale, condivisione dei beni, uso efficiente di beni e risorse.
Milano è risultata prima in 3 cluster su 5 (riuso, condivisione dei beni, uso risorse), seconda nel livello di condivisione sociale, mostrando le principali criticità per input sostenibili (pilastro nel quale si posiziona quinta), in particolare in efficienza energetica, disponibilità di aree verdi sul totale della superficie comunale e produzione di energia elettrica da fotovoltaico. In quest’ultimo indicatore, al contrario, punteggio massimo per Catania seguita da Bari e poi Bologna.
Prendendo in considerazione alcuni degli altri parametri, Milano primeggia per i cittadini che scelgono di acquistare beni di seconda mano (poi Firenze, Genova), per percentuale di raccolta differenziata (quindi Firenze, Bologna), numero di passeggeri sui trasporti pubblici rispetto alla popolazione totale (a pari merito con Roma, poi Torino insieme a Bologna) e diffusione della sharing mobility (poi Firenze, poi Torino).
Più colonnine di ricarica per i mezzi elettrici si registrano a Firenze, seguita da Milano, poi Bari. Le città con più volontari in percentuale alla popolazione sono risultate, in ordine, Firenze, Bologna e Torino. Per aree verdi, Roma batte Palermo e Bologna. Per orti urbani sul totale del verde, Bologna, Napoli e Firenze formano il podio. Infine, Bologna domina per diffusione di auto elettriche e ibride sul totale del parco auto, seguita da Milano e Roma. Venendo alle piste ciclabili in cima Bologna, quindi Firenze e Torino.