Le novità più rilevanti della direttiva Iorp 2 riguardano il governo societario dei fondi pensione e l’informativa agli aderenti. La Covip interviene sul tema
di Carlo Giuro

E’ in consultazione pubblica fino al 13 maggio da parte della Covip lo schema delle direttive ai fondi pensione sulle modifiche recate dalla normativa europea Iorp 2 operativa in Italia dallo scorso 13 dicembre. In particolare vengono dettate istruzioni volte a chiarire i profili di novità della normativa primaria di settore, il loro impatto sull’attuale assetto delle forme pensionistiche, le modifiche da apportare sia sotto il profilo organizzativo sia sotto il profilo documentale. Inoltre il documento specifica le modalità e le tempistiche di adeguamento, così da meglio indirizzare le attività che i fondi sono chiamati a porre in essere. Va ricordato come la direttiva Iorp 2, muovendosi nel solco della precedente disciplina comunitaria, ha l’obiettivo di garantire un sistema di governance dei gestori basato sul rischio, introducendo, a loro carico, un obbligo di informativa verso aderenti, potenziali ed effettivi e beneficiari, più ampio rispetto al passato.

La norma detta anche regole per i fenomeni transfrontalieri per aumentare l’efficacia dei controlli e della vigilanza sui gestori, pur nel rispetto delle libertà fondamentali dell’Ue. L’obiettivo, pertanto, è il rafforzamento del mercato europeo attraverso la costituzione di un contesto normativo unico per lo sviluppo del settore dei fondi pensione, ancorchè nel rispetto della competenza dei singoli stati membri nella disciplina legislativa dei sistemi pensionistici nazionali. Quali sono i contenuti delle direttive in consultazione? Partendo dalla governance, vengono esaminati i requisiti generali in materia di sistema di governo previsti per i fondi pensione negoziali e preesistenti con soggettività giuridica. Viene specificato che non c’è un modello unico cui uniformarsi, perché spetta all’organo di amministrazione di ciascun fondo pensione definire, entro i margini di flessibilità consentiti dalla normativa, la propria organizzazione nel modo più adeguato alle sue caratteristiche. Per quel che riguarda i fondi pensione aperti, le nuove norme richiamano buona parte degli obblighi previsti in tema di governance per i negoziali e preesistenti. La finalità ultima è quella di assicurare, da un lato, l’assolvimento omogeneo degli obblighi contemplati da tali previsioni da parte di tutti i fondi pensione e dall’altro, quello di evitare eventuali duplicazioni rispetto agli assetti organizzativi e funzionali delle società che gestiscono fondi pensione aperti.
Al riguardo, si evidenzia, la commissione guidata da Mario Padula ha avviato un dialogo con le competenti autorità di vigilanza, per definire le modalità di adeguamento dei fondi pensione aperti alle nuove previsioni in tema di sistema di governo. Con riferimento agli obblighi informativi, la Covip rimarca che questi sono in linea di principio applicabili a tutte le forme pensionistiche complementari, compresi i fondi preesistenti interni. Con specifico riguardo agli obblighi di trasparenza nei confronti dei potenziali aderenti, è precisato che sono ora da intendersi estesi anche ai fondi pensione preesistenti a contribuzione definita, aperti alla raccolta di nuove adesioni, secondo il numero di iscritti attivi. Anche relativamente alle informazioni periodiche agli aderenti, gli adempimenti da porre in essere sono differenziati in base alla quantità degli aderenti, nonché secondo il regime che caratterizza il fondo.
Con riferimento alla nuove informazioni da fornire agli aderenti (almeno tre anni prima dell’età di pensionamento) riguardo alle opzioni di erogazione della prestazione pensionistica maturata, si prevede che questi dati debbano essere oggetto di un autonomo documento, in una apposita sezione della comunicazione periodica. (riproduzione riservata)
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