La società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 116,6 mln di euro e un margine da commissioni pari a 166,7 mln. Gli asset sono in crescita a 309,6 mld, nonostante deflussi netti per 3 mld. E Corcos è fiducioso in un’inversione del trend di raccolta
di Roberta Castellarin
Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nella gestione di prodotti e servizi per la clientela retail e istituzionale, ha chiuso il primo trimestre 2019 con un utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) di 116,6 milioni di euro e con un margine da commissioni è di 166,7 milioni di euro.
Anche Eurizon ha dovuto affrontare un primo trimestre dell’anno che non è stato facile per gli asset manager europei, che hanno dovuto vivere il paradosso di una raccolta netta negativa, nonostante le buone performance messe a segno dai fondi. “La raccolta netta nel periodo ha continuato a risentire del trend generalizzato dell’industria, con un calo per Eurizon di oltre 3 miliardi di euro. Dopo un 2018 di difficoltà, nonostante la ripresa sui mercati finanziari di inizio 2019, i risparmiatori italiani preferiscono mantenere un approccio prudente agli investimenti nei prodotti del risparmio gestito”, ha sottolineato la società. Dal punto di vista delle masse in gestione il valore del patrimonio gestito al 31 marzo 2019 è pari a 309,6 miliardi di euro, in crescita del 2% da fine 2018.
“Nel corso del trimestre l’attenzione alle performance e la ripresa dei mercati hanno permesso di ottenere risultati positivi anche a doppia cifra nei portafogli in gestione. Siamo fiduciosi che il proseguimento di questo trend possa portarci a conseguire gli obiettivi previsti per il 2019”, ha commentato l’ad, Tommaso Corcos, aggiungendo: “Per affrontare le difficoltà emerse già nel 2018, l’attività della nostra squadra è stata indirizzata a rafforzare l’impegno nell’offerta di nuovi prodotti e servizi ai diversi target di clientela”.
Tra i progetti realizzati nel 2019 Eurizon ricorda che a fine gennaio è stato lanciato Eurizon Italian Fund-Eltif, il primo fondo chiuso che risponde alla normativa europea sugli Eltif (European Long Term Investment Funds) volto a finanziare progetti di medio-lungo periodo di aziende appartenenti a segmenti a bassa capitalizzazione, come l’Aim, startup e imprese ad alto potenziale di innovazione.
E’ stata ridisegnata inoltre la gamma d’offerta dedicata a Banca dei Territori e sono state sviluppate iniziative territoriali a supporto della valorizzazione del modello di consulenza. Ampliata l’offerta dedicata alla divisione Private Banking con nuove soluzioni, tra cui Eurizon Private Allocation 20-60, un fondo flessibile che investe dinamicamente sui mercati azionari, obbligazionari e monetari combinando una componente strategica e una tattica.
Prosegue la stretta collaborazione con Poste Italiane . Ad aprile l’offerta di Eurizon all’interno della gamma BancoPosta Fondi è raddoppiata, con l’introduzione di BancoPosta Azionario Flessibile, un nuovo fondo che beneficia delle expertise maturate dalla sgr nell’ambito delle strategie di gestione sui mercati azionari. Il nuovo prodotto si affianca a BancoPosta Orizzonte Reddito, avviato ad aprile 2018, che in un anno ha raccolto 352 milioni di euro.
Per quanto riguarda uno dei trend chiave al momento dell’industria, ossia quello dei fondi che rispettano criteri di responsabilità ambientale, sociale e di governance Eurizon si conferma leader in Italia sugli investimenti Esg: secondo gli ultimi dati Assogestioni a dicembre 2018, Eurizon è la prima sgr in Italia sui fondi sostenibili e responsabili, con un patrimonio di 5,619 miliardi di euro e una raccolta di oltre 2 miliardi di euro nel 2018. A fine marzo 2019 il trend si conferma in salita con un’offerta dedicata che arriva a 25 prodotti e un incremento delle masse di quasi il 6% a 5,94 miliardi di euro.
Corcos ha precisato: “Continuiamo ad attenerci ai criteri Esg perché coerenti con i valori di Eurizon, proseguiremo nel nostro impegno in questa direzione in Italia e all’estero. Confermiamo la disponibilità a condividere le expertise della sgr a livello europeo nella definizione di regole comuni sui criteri di sostenibilità. Non a caso siamo interlocutori dell’Eba (European Banking Authority) e dell’Ebf (European Banking Federation) sui temi della finanza sostenibile e presiediamo il gruppo di lavoro sulla Dislocure della Ebf”.
Tornando ai conti, Eurizon si conferma una realtà efficiente, anche nelle fasi meno favorevoli, con un cost/income ratio al 20%, in linea con i livelli dello stesso periodo del 2018 e in diminuzione rispetto al 21% del 31 dicembre 2018. Favorevole anche il contributo dei mercati esteri. La diversificazione e l’apertura verso i mercati esteri si dimostrano ancora una volta una strategia di successo. Molto positivo il contributo della Cina, con Penghua Fund Management (partecipata al 49%) che nei tre mesi registra una raccolta in euro di 6,86 miliardi.
Il patrimonio gestito dalla società di Shenzen arriva a 88 miliardi di euro in crescita del 17% da inizio anno, portando il patrimonio complessivo gestito da Eurizon a 397 miliardi di euro. I risultati sono stati favoriti dalla combinazione dell’andamento positivo dei mercati finanziari e dalle dinamiche commerciali nel Paese. Il successo in Cina è riconosciuto dalla ricerca “The top 25 foreign firms in China” che evidenza come Eurizon sia l’unica società italiana tra i primi 25 asset manager esteri nel mercato. Nell’Est Europa si confermano complessivamente stabili le masse per le tre strutture che rientrano nell’HUB, VUB AM (Slovacchia), CIB IFM (Ungheria) e PBZ Invest (Croazia) che raggiungono un patrimonio di 3,77 miliardi di euro a fine marzo.
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