A preoccupare maggiormente le compagnie di assicurazione sono in particolare il rischio normativo (legato alla proliferazione di nuove e complesse regole), il rischio politico e la volatilità dei mercati.
E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato da Moody’s presso i direttori finanziari delle compagnie di assicurazione europee.
Lo spauracchio dei bassi tassi di interesse, che è stato in vetta alla classifica dei timori dei Cfo europei negli ultimi due anni, è ora finito in fondo alla classifica.
Nell’indagine annuale svolta dall’agenzia di rating, che ha visto la partecipazione di 22 gruppi assicurativi, il 27% dei Cfo intervistati ha citato il rischio normativo e quello politico come maggiore fonte d’inquietudine, in aumento dal 17% dello scorso anno.
La volatilità dei mercati si è classificata al secondo posto, con il 18% delle ‘preferenze’. I bassi tassi d’interesse, citati lo scorso anno dal 33% degli intervistati come principale assillo, ora sono tali solo per il 14%.
Non c’è da stupirsi vista la recente proliferazione di normative che impattano sull’industria assicurativa europea, dalla Mifid II che oltre ai gestori del risparmio impatta anche le attività degli assicuratori nel settore, alla normativa contabile IFRS 17, alla IDD, fino alle nuove norme sulla privacy introdotte con la General Data Protection Regulation.
Dal sondaggio emerge anche che l’M&A resta nei programmi degli assicuratori europei. Le compagnie non prevedono, d’altro canto, grosse emissioni di debito nei prossimi 12 mesi. Circa il 60% degli intervistati dichiara di non avere piani di questo tipo, sia perché non ci sono bisogni di rifinanziamento o perché pensano di rimborsare il debito senza rifinanziarlo.
Un 9%, in crescita dal 7% dello scorso anno, pensa però di emettere debito in eccesso rispetto alle proprie necessità di rifinanziamento, il che riflette le tuttora favorevoli condizioni di finanziamento.