L’inosservanza dell’obbligo d’informazione e consulenza è all’origine del 22% dei sinistri di responsabilità civile degli intermediari assicurativi e pesa il 35% sul totale delle richieste di risarcimento pervenute in Italia nel periodo 2014-2017 a CGPA Europe, la compagnia assicurativa specializzata nella responsabilità civile degli intermediari assicurativi.
E’ un peso ancora inferiore a quello del mercato francese, dove nel 2017 il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza è stata la causa del 57,7% dei sinistri registrati da CGPA, ma segnala una direzione inequivocabile. L’evoluzione del rischio di responsabilità civile, con particolare riferimento alle evoluzioni della dottrina e alle recenti pronunce della magistratura, è stata discussa in occasione della presentazione del Rapporto Annuale 2017 del CESIA (Centro Studi Intermediazione Assicurativa) tenutasi oggi a Roma (Hotel Parco dei Principi).
Alla presentazione, di fronte a una platea di agenti, broker, legali e istituzioni del mercato assicurativo, sono intervenuti Massimo Michaud, Coordinatore del CESIA e Sara Landini, Docente di diritto privato e di diritto delle assicurazioni all’Università di Firenze e componente del Comitato Scientifico del CESIA.
Alla tavola rotonda, moderata dall’avvocato Alessandro Calzavara, hanno partecipato: Giovanna Volpe Putzolu, Professore emerito di diritto delle assicurazioni all’Università di Roma “La Sapienza” e Presidente del Comitato Scientifico del CESIA; Paola D’Ovidio, Magistrato presso il Massimario della Corte di Cassazione; Patrizia Pompei, Presidente della quinta Sezione Civile del Tribunale di Firenze; Lorenzo Sapigni, Rappresentante generale per l’Italia di CGPA Europe.
Il confronto con il mercato francese, dove il ruolo di consulenza esercitato dagli intermediari assicurativi è codificato da lungo tempo, è di particolare interesse perché fornisce indicazioni sull’evoluzione in Italia, dove il ruolo di consulenza attribuito agli intermediari sta consolidandosi ed è chiaramente recepito negli orientamenti della giurisprudenza con relativi effetti sul profilo di rischio di responsabilità civile.
In Francia, nel 2017, il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza dell’intermediario si è collocato al primo posto tra le cause di sinistro (57,7%) seguìto a lunga distanza dagli errori amministrativi (9,6%). Soprattutto, il difetto d’informazione e consulenza risulta essere l’unica causa di sinistro in decisa crescita (+5,8% rispetto all’anno precedente) una tendenza che testimonia le aspettative degli assicurati verso gli intermediari (vedere la tabella allegata al comunicato).
I dati sui sinistri denunciati e le richieste di risarcimento raccolti in Italia da CGPA Europe nel quadriennio 2014-2017 indicano il primato degli errori amministrativi e di gestione (59,5%) seguiti dal mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza (22%) e dall’infedeltà dei collaboratori con danni all’agenzia (12,7%). Se però l’analisi si estende alle richieste di risarcimento, il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza pesa per il 35% precedendo gli errori amministrativi e di gestione (34%) e l’infedeltà dei collaboratori con danni a terzi (24%) (vedere la tabella allegata al comunicato).
“Stiamo assistendo, anche in Italia, a un’evidente evoluzione del ruolo esercitato dagli intermediari e a una crescita delle attese degli assicurati”, ha dichiarato Lorenzo Sapigni, Rappresentante Generale per l’Italia di CGPA Europe. “Agli intermediari si chiedono capacità di leggere i bisogni individuali, proporre soluzioni coerenti e, soprattutto, affiancamento al cliente lungo la durata del contratto. E’ un ruolo di consulente a tutto tondo che implica un attento lavoro di prevenzione del rischio di responsabilità civile”.