“Sono aumentati gli indici di solvibilità delle assicurazioni italiane” che “restano esposte ai rischi connessi con l’eventuale acuirsi di tensioni sui mercati del debito sovrano”.
Lo sostiene Bankitalia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria aggiungendo che gli indici di solvibilità delle compagnie italiane sono in crescita: nel 2017 hanno raggiunto in media il 240%, un valore in linea con quello delle compagnie europee e ampiamente al di sopra di quello minimo regolamentare del 100%. La quota del capitale di migliore qualità (tier 1) sul totale dei fondi propri idonei ad assolvere al requisito di capitale è pari al 91%, a fronte di un valore minimo di un terzo previsto dalla normativa Solvency II.
L’incremento degli indici di solvibilità deriva soprattutto da un aumento del valore dei fondi propri, su cui si sono riflessi favorevolmente la riduzione degli spread sui titoli pubblici italiani e l’innalzamento della curva dei tassi di interesse privi di rischio, a fronte di un requisito patrimoniale sostanzialmente costante. Le risorse patrimoniali delle compagnie sono alimentate da una redditività stabile ed elevata. Le attese per l’anno in corso di un incremento degli utili delle principali compagnie si sono tradotte in un rialzo dei corsi azionari.
Le compagnie continuano ad accrescere la diversificazione degli investimenti finanziari. Nel 2017 hanno ridotto la quota di titoli obbligazionari pubblici e privati e aumentato quella di azioni e fondi comuni di investimento; i titoli di Stato italiani restano tuttavia il principale investimento (43% del totale). La quasi totalità delle obbligazioni societarie ha un merito di credito pari o superiore a BBB.
Infine, conclude Bankitalia, l’impatto del prolungato periodo di bassi tassi di interesse sulla solvibilità delle compagnie italiane è stato meno pronunciato che in altri paesi; resterebbe contenuto anche se i rendimenti di mercato dovessero rimanere a lungo sui livelli attuali.