di Valerio Testi
Il gruppo Azimut ha chiuso il primo trimestre del 2017 con un utile netto di 73 milioni rispetto ai 63 del consensus degli analisti, più che triplicato rispetto ai 20 milioni dello stesso periodo del 2016. Il dato, informa una nota, è superiore anche alle stime fornite a inizio aprile dalla stessa società, in particolare per alcune componenti commissionali extra-Italia che non erano state conteggiate e per alcune voci di costo si è rivelate inferiori alle previsioni. I ricavi sono saliti del 61% a 215 milioni, il reddito operativo è aumentato da 24,1 a 83,5 milioni. A fine marzo il patrimonio si attestava a 45,6 miliardi, in crescita del 7% da inizio anno e nel trimestre la raccolta netta è stata di 2,2 miliardi (+28%). La posizione finanziaria netta a fine marzo era positiva per 236,2 milioni, in miglioramento rispetto ai 192,3 milioni di fine 2016. Il cda ha nominato per cooptazione Renata Ricotti come consigliere indipendente in sostituzione di Paola Mungo. Intanto Azimut distribuirà un dividendo di 1 euro per azione (per un payout del 77%) con stacco cedola il 22 maggio. Procede in maniera favorevole anche l’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker: nel primo trimestre il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 18 nuovi ingressi, portando il totale delle reti del gruppo Azimut a fine marzo a quota 1.636. In borsa il titolo ha reagito con un balzo del 3,2% a 18,48 euro.
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