di Anna Messia
Reale Mutua e Uniqa aprono il dialogo con l’intenzione di lavorare insieme e firmare parnership nel settore della salute. Il primo contatto tra i due gruppi assicurativi c’era stato alla fine del 2016, quando la mutua di Torino ha deciso di rilevare le attività italiane messe in vendita dalla compagnia austriaca mettendo sul piatto 295 milioni per acquisire circa 1 miliardo di premi. In questi mesi tutte le autorizzazioni necessarie per il passaggio di proprietà di Uniqa in Italia sono arrivate e la data del closing è stata fissata per il 16 maggio. Nel frattempo però i due gruppi assicurativi si sono conosciuti meglio e la relazione sembra destinata ad andare oltre una semplice compravendita societaria. «A giugno andrò in Austria per un incontro con la compagnia per ragionare insieme su potenziali accordi nel settore della salute», dice a MF-MilanoFinanza, il direttore generale di Reale Mutua, Luca Filippone, sottolineando la competenza del gruppo austriaco nel comparto sanitario, e il fatto che «tra di noi non ci sono sovrapposizioni geografiche». Uniqa è forte in Austria e nell’Est Europa mentre Reale Mutua, oltre che in Italia, ha raggiunto una posizione importante in Spagna e a giorni aprirà l’attività in Cile. «Il dialogo è aperto», continua Filippone, non resta che vedere quali saranno i frutti. Intanto a breve si apriranno i cantieri per l’integrazione delle attività italiane di Uniqa, composte da tre società che apporteranno complessivamente 1 miliardo di premi e faranno crescere Reale Mutua a ridosso del 5 miliardi. In particolare Uniqa Assicurazioni e Uniqa Previdenza saranno fuse e inglobate in Italiana assicurazioni, la società per azioni del gruppo Reale Mutua. «Vogliamo valorizzare le competenze che saranno apportate da Uniqa», aggiunge il direttore generale, e all’interno del nuovo aggregato ci saranno agenti mono e plurimandati, ma anche distribuzione tramite banche e con consulenti finanziari. Resta invece da capite cosa accadrà in Unica Life, la joint venture con Veneto Banca. L’accordo distributivo con l’istituto scade nel 2019 ma il destinato della società è legato a filo doppio a quello della banca e dalla sua Reale Mutua ha una put che potrebbe decide di esercitare. Si vedrà. Intanto Reale Mutua è pronta a partire anche in Cile, dove è attesa a giorni l’autorizzazione della autorità locali per operare nel ramo Danni. I piani sono ambiziosi, con la volontà di arrivare al break even entro 4-5 anni e in 5-10 piazzarsi tra le prime cinque compagnie del Paese. Mentre continuano a crescere anche Reale Seguros e Reale Vida in Spagna, dove se ci fosse occasioni «potremmo valutare acquisizioni», continua Filippone. Una diversificazione geografica che ha premiato il gruppo che continua a mantenere un rating di un notch superiore a quello assegnato da Fitch all’Italia (tripla B). Il bilancio 2016, appena approvato dall’assemblea, si è chiuso con un utile di 131 milioni e premi per 3,8 milioni. «Crescita che vogliamo confermare anche quest’anno nonostante il mercato sia diventato più difficile», conclude. (riproduzione riservata)
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