di Paola Valentini
Aprile dalla raccolta robusta per Banca Mediolanum , il mese più ricco dell’anno con un incasso netto per 480 milioni. In dettaglio 614 milioni sono andati a fondi e gestioni (1,76 miliardi il totale nei quattro mesi), in forte crescita rispetto ai 1,1 miliardi dello stesso periodo del 2016. A compensare il dato, il deflusso di 66 milioni dagli strumenti del risparmio amministrato. «Una raccolta di oltre 600 milioni di euro in fondi e gestioni rende aprile il mese più ricco dell’anno fino a ora, mostrando un trend in costante crescita e con un mix di elevata qualità», ha detto l’ad Massimo Doris. Una spinta aggiuntiva è giunta dai due fondi Pir lanciati nei mesi scorsi dal gruppo milanese, la cui raccolta complessiva è già oltre 650 milioni di euro.
«È della testimonianza dello sforzo dei nostri family banker nel far comprendere e apprezzare ai nostri clienti, in modo tempestivo, questo strumento così vantaggioso per loro -anche per i benefici fiscali connessi- e importante per il rilancio dell’economia italiana». Doris ha poi confermato che prosegue il trasferimento di masse amministrate verso il risparmio gestito, confermando le attese del gruppo per il 2017. Sul listino il titolo è rimasto stabile, chiudendo a 7,17 euro. Da inizio anno ha corso poco, +5% in poco più di quattro mesi. Tra i fattori frenanti, la vicenda legata alla quota di Fininvest in Banca Mediolanum (30% del capitale): Bce ha chiesto alla holding dei Berlusconi la vendita forzosa di poco più del 20% ma lo stesso Silvio Berlusconi ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea dei diritti umani, ottenendo un rinvio. (riproduzione riservata)
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