I danni economici complessivi relative all’attacco ransomware WannaCry sono stimati in circa 8 mld di dollari secondo Cyence.
Tuttavia, secondo A.M. Best la quota a carico del comparto assicurativo e riassicurativo sarebbe minima, data la cautela del settore nell’esporsi nel campo ancora poco conosciuto del rischio cyber.
Il recente attacco globale che ha colpito 150 paesi ha suscitato numerosi dibattiti e discussioni sulla necessità di soluzioni assicurative e riassicurative adeguate ed efficaci.
La velocità con cui l’attacco è avvenuto e la portata raggiunta ha messo in primo piano l’importanza di una valida copertura cyber per le aziende di ogni settore.
Le compagnie stanno cercando da tempo di sviluppare adeguate soluzioni, cosa non affatto facile in assenza di dati storici e la difficoltà di comprendere appieno l’esposizione.
L’agenzia di rating riconosce che ci sia una notevole evoluzione delle coperture cyber, un campo ritenuto sempre di più una grande opportunità di business pur con le dovute cautele. In qualche modo quindi, secondo A.M. Best, le compagnie possono al di là dei danni, trarre vantaggio da questo evento, che permette la costituzioni di dati storici sui cui basare le necessarie valutazioni per gli sviluppi futuri.