Nel mese di marzo la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 8,3 mld, in ulteriore crescita rispetto al mese precedente ma ancora in lieve diminuzione (-1,3%) rispetto allo stesso mese del 2016; nel I trimestre dell’anno i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 21,8 mld, in diminuzione del 17,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Secondo la statistica mensile dell’ANIA, il 34% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 21% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2016 e che il 55% delle imprese (per una quota premi pari al 58%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E..
Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 1,8 mld, in diminuzione del 20,6% rispetto a quanto raccolto nel mese di marzo 2016, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 10,1 mld (-5,4% rispetto allo stesso mese del 2016), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 26,2 mld, il 13,6% in meno rispetto all’analogo periodo del 2016.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di marzo i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 5,1 mld, in linea con il mese precedente e pari al 62% dell’intera nuova produzione vita (circa i tre quarti nel corrispondente mese del 2016), con un calo del 17,7% rispetto a marzo 2016. Nel I trimestre dell’anno i premi di ramo I hanno raggiunto un ammontare pari a € 14,3 mld, in diminuzione del 30,6% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Di trend opposto risulta invece la raccolta dei nuovi premi di polizze di ramo V che nel mese di marzo, per la prima volta da inizio anno, registra un incremento (+15,4%) rispetto all’analogo mese del 2016, per un ammontare pari a € 227 mln (il 3%
dell’intera nuova produzione), mentre da inizio anno, pur risultando in diminuzione, la contrazione si attesta a -16,4% rispetto al I trimestre 2016, a fronte di un volume premi pari a € 448 mln (era -34,8% a fine febbraio).
La restante quota della nuova produzione vita ha riguardato quasi esclusivamente il ramo III (nella forma unit-linked) che nel mese di marzo, con un volume di nuovi premi pari a € 2,9 mld, registra l’importo mensile più alto da giugno 2015 e, quindi, in significativo aumento (+47,9%) rispetto allo stesso mese del 2016; nel I trimestre dell’anno il volume di nuovi affari è ammontato a € 7,0 mld, in crescita del 38,7% rispetto all’analogo periodo del 2016.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 110 mln, sono risultati ancora in aumento rispetto a marzo 2016, raggiungendo nei primi tre mesi dell’anno un ammontare pari a € 325 mln, il 16,5% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Nel mese di marzo i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 68 mln, in ulteriore aumento rispetto sia ai primi due mesi dell’anno sia all’analogo mese del 2016. Da inizio anno tali polizze hanno raggiunto un importo di € 173 mln, il 13,1% in più rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente; il 28% di questo ammontare, pari a € 48 mln, è costituito da polizze non abbinate a mutui e credito al consumo, in aumento del 15,2% rispetto al I trimestre 2016.
Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente superiore a 1 milione, in diminuzione del 3,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
La modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 92% del totale in termini di premi e al 60% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 32.050 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di € 2.100 e € 5.100.
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno passerebbe da -17,0% a -12,2%.
Nei primi tre mesi dell’anno la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’85% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie,
postali e finanziarie passa dall’85% all’80% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 14% al 19%.