Fa ancora discutere l’ipotesi di riforma delle Authority europee di settore, prospettata dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas, in occasione della relazione annuale al mercato tenuta lunedì 8 a Milano. Vegas ha prospettato la trasformazione di Esma (riguardante i mercati), Eba (per le banche) ed Eiopa (per le assicurazioni) in due Autorità, rispettivamente per la vigilanza microprudenziale e per la trasparenza e correttezza. Sulla revisione dell’architettura istituzionale delle Autorità la Commissione Ue ha aperto una consultazione pubblica. Ciò poi è avvenuto quasi in coincidenza con Brexit e con la necessità che l’Eba, insediata a Londra, si trasferisca ora nell’Unione. E’ da ritenere che la Consob parteciperà o abbia già partecipato a tale consultazione con una adeguata documentazione e con più analitiche e organiche considerazioni rispetto a quelle che, per l’economia della relazione al mercato, sono state pubblicamente esplicitate. Indubbiamente, come Vegas ha detto, una tale revisione costituirebbe un consistente passo in avanti. Tuttavia, essa lascia irrisolto il problema del rapporto con la Vigilanza unica coesistente con la Bce, a meno che non si ritenga – ma ciò non è affatto chiaro – che nella prima delle due Autorità (quella sui controlli microprudenziali) debbano essere ricondotti tutti i compiti della Vigilanza.
Una tale soluzione, che sarebbe logica e corrisponderebbe a un assetto razionale dei controlli, si allontanerebbe, però, dal Trattato Ue che prevede lo svolgimento di queste funzioni dalla Bce: previsione già violata perché essa avrebbe consentito l’accentramento a Francoforte, con una complessa procedura, solo di compiti specifici di Vigilanza prudenziale e non un trasferimento in blocco della funzione, come è avvenuto attraverso un accordo intergovernativo stipulato senza troppo andare per il sottile quanto al rispetto del Trattato. La riunificazione in un solo organo di tutte le forme possibili di Vigilanza, ad eccezione di quelle in tema di correttezza e trasparenza, resta un obiettivo da perseguire, anche in una più ampia prospettiva. Per ora con la proposta Vegas rimane una duplicità di Autorità dai compiti che potrebbero risultare non ben distinti e, dunque, con rischi di sovrapposizione e di confusione. L’aspetto positivo è che essa prevede il superamento dell’Eba, che finora ha dato pessima prova, anche se poi il problema si porrebbe a livello, come si è detto, di compiti, di governance e di qualità del collegio di vertice della nuova istituzione, cercando di evitare il rischio che, sotto mentite spoglie, poi risorga l’Eba.
Il presidente della Consob ha poi aggiunto che, simmetricamente, si potrebbe affrontare la revisione dell’architettura di Vigilanza in Italia, superando la frammentazione delle competenze tra cinque Autorità con adeguamento al modello europeo e portando a compimento il tipo dei controlli per finalità: stabilità da un lato, trasparenza e correttezza dall’altro. Naturalmente a ciò bisognerebbe aggiungere l’altra finalità, la concorrenza, che porterebbe a individuare un sistema a tre pilastri che dovrebbe prevedere l’accorpamento, a seconda delle funzioni esercitate, di soggetti quali l’Ivass e la Covip e la migliore definizione dei compiti riguardanti banche e intermediari finanziari. E’ la riforma sollecitata su questo giornale. Dopo i tentativi effettuati negli ultimi anni, molto criticabili, il tema di una buona riforma resta.
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