di Cristina Bartelli

Finanza islamica con regole certe e con controlli antiriciclaggio. È questo il doppio binario in cui si muove la proposta di legge presentata in Parlamento dal presidente della commissione finanze della camera Maurizio Bernardo che ha l’obiettivo di regolamentare, per la prima volta in Italia, il fenomeno degli strumenti finanziari legati al mondo islamico. «Le dimensioni della finanza islamica» si legge nel documento «veicolata dalle istituzioni finanziarie tradizionali è stimata in circa 2 mila miliardi di euro (dati 2015), con tassi di crescita annui finora a doppia cifra. Ma aggiungendo a questo l’ammontare dello zakat (imposta coranica, ndr) effettuato nel mondo dai musulmani credenti, e la finanza informale costituita dal microcredito e l’hawala, è ragionevole pensare ad una dimensione almeno doppia». La proposta di legge si propone di individuare alcune tra le principali operazioni previste dalla finanza islamica e normarle all’interno dell’ordinamento italiano affiancando i controlli antiriciclaggio.
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