di Riccardo Lamanna*
La digitalizzazione ridefinisce l’offerta di prodotto e i processi nelle istituzioni finanziarie. I nuovi player, non legati a eredità tecnologiche e regolamentazioni, introducono servizi privi dei costi e barriere tradizionali. Gli operatori di consolidata presenza sul mercato hanno tuttavia dalla loro la forza del brand e la reputazione. Questo potrebbe essere un vantaggio sulle start up del fintech. Ma come dovrebbero reagire le istituzioni finanziarie nei confronti dei concorrenti digitali? Saper gestire i dati in modo efficiente sarà determinante per il successo di qualsiasi istituzione finanziaria nei prossimi anni. Da un nostro recente studio, emerge che i leader di settore pongono intelligence e integrità dei dati al centro delle attività. Oggi molte aziende trasferiscono le informazioni in un «magazzino» di dati in cui sono analizzate. Processo molto complicato perché i dati vanno filtrati e convertiti in un formato standard. Il 52% dei leader digitali intervistati ha costruito un approccio integrato e omnicanale, in grado di semplificare i modelli operativi, e le maggiori istituzioni finanziarie raccolgono notevoli quantità di dati.
Semplificarne l’aggregazione sarà importante per essere in vantaggio sugli avversari del fintech. Inoltre, le nuove tecnologie di data warehousing rendono possibile l’analisi dei dati in tempo quasi reale, che questi siano strutturati o meno. Ciò può consentire alle imprese di verificarne l’accuratezza, l’integrità e la tempestività man mano che sono prodotti. In un contesto simile diventa possibile affrontare subito qualsiasi potenziale problema sui dati. Gli archivi digitali consentono alle imprese di integrare quelli di terze parti con i propri. Altri dati non strutturati, come i post dei social media, i file audio e video e i testi delle e-mail, potranno eventualmente essere incorporati nel processo. Le società potranno utilizzare l’intelligenza artificiale per produrre analisi di alta qualità sui propri dati, potendo così identificare tendenze o comportamenti in modo da introdurre sul mercato prodotti o servizi di qualità superiore.
Avere a disposizione un sistema di data intelligence sofisticato può aiutare le società a migliorare le prestazioni e ridurre i rischi. Molte aziende hanno acquisito questo concetto: il 63% dei digital leader coinvolti nella nostra ricerca ha affermato di sfruttare i dati e le analisi per migliorare i processi decisionali. Utilizzare le migliori tecnologie per ridurre il rischio è consigliato da molti investitori: il 39% degli intervistati si aspetta che le proprie organizzazioni facciano uso delle tecnologie più innovative per offrire strumenti di analisi dei dati sempre più sofisticati. Le società hanno preso coscienza di queste aspettative e molte stanno realizzando strumenti di analisi per identificare potenziali rischi e ottenere una visione in tempo reale di come le condizioni di mercato possano incidere sui portafogli. L’intelligence sui dati, più nota come advanced data analytics, può anche essere utilizzato per analisi predittive: per esempio scoprire nuovi trend d’investimento, capire le esigenze dei clienti e allineare le priorità delle società d’investimento a quelle dei clienti.
L’intelligence sui dati può essere utilizzata anche per ampliare la quota di mercato in nuovi segmenti o individuare potenziali clienti tramite un approccio molto personalizzato. In particolare può consentire di segmentare la base di clienti in modo più netto, come già fa il 63% dei digital leader intervistati. Per esempio, molte organizzazioni utilizzano solo il patrimonio netto per classificare i clienti, mentre l’analisi predittiva potrebbe indagare più in profondità i loro comportamenti, consentendo alle società di segmentare meglio gli stakeholder. Le imprese con presenza consolidata sul mercato godono di un vantaggio competitivo. Lo studio rileva che il 53% degli investitori nutre più fiducia nei brand consolidati dei servizi d’investimento rispetto ai nuovi player. E il 60% dichiara che le qualità più importanti per gli investitori nei prossimi anni saranno reputazione, brand ed esperienza. Non si può negare che la digital disruption si stia affacciando anche nella finanza e nessuna società possa restare indietro. Tuttavia un futuro roseo attende le istituzioni che avranno il coraggio di ripensare del tutto i modelli di business secondo il paradigma digitale, migliorando l’esperienza del cliente. (riproduzione riservata)
*country head for Italy,
State Street Global Services
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