Nel I trimestre del 2016 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto) è stato pari a € 14,1 mld, in aumento del 3,4% rispetto ai primi tre mesi del 2015, quando ammontava a 13,6 mld ed era l’importo più alto mai realizzato in un trimestre.
Lo riporta l’ANIA in una statistica.
Tale risultato è determinato dalla diminuzione dell’ammontare delle prestazioni, principalmente grazie al contenimento degli importi riscattati o disinvestiti delle polizze di ramo I, che ha ampiamente compensato il decremento del volume dei premi, dovuto in gran parte alle polizze di ramo III. Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si nota come il flusso netto nel I trimestre 2016 sia tornato a crescere dopo che in ciascun trimestre del 2015 si era assistito a un progressivo calo della raccolta netta che, pur mantenendosi positiva, era scesa sotto i € 10 mld nell’ultimo trimestre dell’anno prededente.
Nel I trimestre 2016 il volume premi è stato pari a € 30,3 mld, in diminuzione del 5,2% rispetto all’analogo periodo del 2015 ma superiore alla raccolta degli ultimi tre trimestri. I primi tre mesi del 2016 risultano costituiti per l’84% da premi unici, in calo del 6,2% rispetto al I trimestre 2015 (cfr. Fig. 1), e per il restante 16% da premi periodici. Quest’ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità (-11,3% rispetto al 2015) e per l’11% da premi di annualità successive, in aumento del 7,8%.
Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – il decremento del volume premi rispetto al I trimestre 2015 passerebbe da -5,2% a -1,6%. Nel I trimestre 2016 l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 16,2 mld, l’11,5% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La quota prevalente delle uscite è stata rappresentata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 62% dei pagamenti complessivi, in diminuzione del 9,7% rispetto al I trimestre 2015; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione per somme da pagare, sono ammontate al 26% delle uscite totali (-24,4% rispetto al 2015), mentre il restante 12% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un aumento del 20,5% rispetto all’anno precedente. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 76% delle imprese, rappresentative del 94% del mercato in termini di premi contabilizzati 2015, ha registrato nel I trimestre 2016 un flusso netto positivo e che il 42% (per una quota premi pari al 44%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (2,43%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.
Le riserve tecniche vita nel I trimestre 2016 sono state pari a € 584,7 mld, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+1,9%) sia rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+8,0%), confermando la progressiva crescita degli impegni assunti dagli assicuratori a partire dal secondo semestre del 2012. Il 74% delle riserve deriva da impegni assunti da polizze di ramo I, in aumento di un punto percentuale rispetto a un valore pressoché costante fin dalla fine del 2014, mentre il 19% è afferente a polizze di ramo III, diminuite di un punto percentuale rispetto al trimestre precedente. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia al I trimestre 2016, si osserva che circa la metà dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque imprese si arriva a sfiorare il 70%.
Analisi di dettaglio per ramo
Nel I trimestre 2016 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo e pari a € 12,0 mld, importo trimestrale più alto degli ultimi cinque anni; tale risultato è dovuto alla significativa raccolta premi del valore di € 23,5 mld, l’ammontare più alto mai contabilizzato dal ramo, di cui € 20,0 mld unici e € 3,5 mld annui, e alle uscite contenute pari a € 11,5 mld, dovute soprattutto ai riscatti pari a € 6,7 mld, anch’essi in significativo calo rispetto al I trimestre 2015 (cfr. Fig. 2 e Allegato 2).
Nel primo trimestre 2016 i premi contabilizzati di ramo I sono aumentati del 7,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, confermando la ripresa del ramo già registrata nel trimestre precedente (+1,5%), dopo la contrazione dei premi osservata in tutti gli altri trimestri del 2015; gli oneri sono invece diminuiti del 9,4%. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 2,7% delle riserve. Relativamente al ramo III, la raccolta netta del I trimestre 2016 è stata pari a € 2,0 mld, in diminuzione rispetto al saldo dell’analogo trimestre del 2015 (pressoché dimezzato) ma ancor più rispetto al II trimestre 2015, quando aveva raggiunto € 4,9 mld, l’importo più alto mai registrato dal ramo. Tale risultato è dovuto principalmente al consistente calo del volume premi (-32,8% rispetto al I trimestre 2015), per un ammontare pari a € 5,5 mld (il più basso dell’ultimo anno e mezzo), affiancato dalla diminuzione del 18,9% del totale oneri per sinistri, che era pari nel I trimestre 2015 a € 3,5 mld. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 3,1% delle riserve. Il ramo V, con una raccolta di premi per € 843 mln (circa il 40% in meno rispetto al I trimestre 2015 ma superiore alla raccolta degli ultimi due trimestri) e con un ammontare di pagamenti per € 856 mln (principalmente riscatti e scadenze), ha registrato nei primi tre mesi del nuovo anno un saldo negativo di appena € -13 mln, in peggioramento rispetto a quanto contabilizzato nell’analogo periodo del 2015 (positivo per € 296 mln) ma in miglioramento rispetto agli ultimi due trimestri. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 3,1% delle riserve. Per i rami IV e VI, meno significativi in termini di flussi, si rinvia alla figura seguente e ai dati riportati in Allegato 1.
L’andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell’anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati. Nel I trimestre 2016 l’ammontare delle riserve tecniche afferente al ramo I è stato pari a € 431,7 mld, il 9,9% in più rispetto al I trimestre 2015, con una variazione dello stock rispetto alla fine dell’esercizio 2015 di € 12,3 mld, ossia oltre 300 milioni in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3). Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a € 2,0 mld, la variazione delle riserve è stata negativa e pari a € 1,5 mld, per effetto delle perdite registrate dalla gestione finanziaria che hanno portato le riserve tecniche a un ammontare di € 111,7 mld. Infine, il ramo V ha raggiunto nel I trimestre 2016 un ammontare di riserve pari a € 27,3 mld, in diminuzione di € 144 mln rispetto alla fine dell’esercizio 2015, dovuto in minima parte anche alla raccolta netta (premi – uscite) della gestione tecnica del ramo, anch’essa negativa e pari a € -13 mln.