Scor ha archiviato il I trimestre 2016 con un utile netto di 170 mln €, in calo del 2,9% ma superiore tuttavia alle attese degli analisti, che prevedevano un risultato sui 162 mln.
L’utile è stato tuttavia raggiunto grazie alle attività vita e 74 mln di plusvalenze provenienti dal portafoglio immobiliare per lo più.
I premi lordi salgono a 3,283 mld €, in crescita del 5,1%, di cui 1,376 mld € (-1,6%) nei rami danni e 1,907 mld € (+10,5%) nel vita.
I fondi propri si sono stabiliti a 6,358 mld € mentre gli asset registrano un rendimento del 3,3%.
Il margine di solvibilità è al 202%, ovvero nella forchetta ottimale tra 185% e 220% mentre il ROE si attesta al 11,2%.
Nella riassicurazione danni il combined ratio è stato pari a 89,7%, grazie in particolare alla scarsità di eventi catastrofici rilevanti (se si esclude il terremoto di Taïwan a febbraio, che pesa per 8 mln €).
«In un mercato sempre più concorrenziale, il settore riassicurativo si confronta nel 2016 con le incertezze economiche, sociali e politiche. Terremo in considerazione tutti questi elementi nella preparazione del nuovo piano strategico (che sarà reso noto a settembre, ndr)», ha sottolineato il ceo Denis Kessler.