di Anna Messia
Sara Assicurazioni incassa il via libera dell’Ivass all’utilizzo dei parametri specifici di Solvency II, la via di mezzo dei nuovi requisiti di capitale europei tra la formula standard (uguale per tutti) e il modello interno, fatto su misura. Un disco verde che ha consentito alla compagnia controllata dall’Automobile club Italia (Aci) di vedersi innalzato il suo indice Solvency II dal 152 al 199%, che corrisponde a una riduzione del fabbisogno di capitale di circa 100 milioni di euro. Proprio nei giorni scorsi l’assicurazione guidata dal direttore generale, Alessandro Santoliquido, ha chiuso il primo trimestre del 2016 con premi in crescita dello 0,3%, a 151 milioni e un utile netto di 14 milioni (+13%). In questa prima parte dell’anno continua quindi la crescita di Sara Assicurazioni, anche perché sul primo trimestre 2015 aveva pesato un sinistro straordinario per una tromba d’aria in Toscana. Ma per il resto dell’anno non sarà facile replicare i risultati 2015, chiuso con il miglior combined ratio del mercato (81%) e un utile di gruppo di 89,5 milioni, avverte lo stesso Santoliquido. «La pressione al ribasso sui prezzi continua mentre i sinistri danno segni di ripresa», spiega il direttore generale della compagnia specializzata nel ramo auto, «fenomeni destinati inevitabilmente a comprimere i margini del settore». Ma i piani di sviluppo di Sara vanno avanti rapidamente. È appena partita un’unità speciale per il reclutamento di nuove agenzie. Oggi gli uffici che collocano le polizze della compagnia sono circa 400, ma si prevede di incrementarle di una trentina l’anno. Mentre prosegue anche il piano di dismissioni immobiliari che ha l’obiettivo di riequilibrare gli investimenti della compagnia, che quest’anno ha in programma di vendere immobili per 150-160 milioni arrivando a 300-350 milioni entro cinque anni. «Non abbiano nessuna urgenza per una vendita affrettata», conclude Santoliquido, «ma abbiamo già trattative avanzate per un primo pacchetto di circa 60 milioni». (riproduzione riservata)
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