La professione del perito assicurativo è in crisi.
Dopo il boom iniziato con l’introduzione della legge 990 del 1969 (che rendeva obbligatoria la RCA) e cresciuto mano a mano che la motorizzazione del Paese aumentava, nel 1992 si pervenne alla regolamentazione di questa figura professionale. Il Presidente di Aicis Marco Mambretti ha spiegato in una intervista al settimanale Affari & Finanza (si legga sulla nostra rassegna stampa di lunedì l’articolo) le difficoltà della professione dopo il negoziato stretto dall’Ania con i carrozzieri e le successive convenzioni a seguito dell’intervento dell’Antitrust nel 2002, oltre che con l’introduzione del risarcimento diretto nel 2005.
«Lo sviluppo della professione passa per nuove attività – ha detto Mambretti – come il controllo dell’esecuzione delle riparazioni, e la verifica della funzionalità dei sistemi di sicurezza, in particolare delle nuove tipologie di auto, come le ibride, le elettriche, circostanza che richiede però l’acquisizione di nuove professionalità, utili sia alle assicurazioni, sia alla società civile».
Intanto la senatrice Gambaro del gruppo ALA ha presentato in Senato il DDL AS1502 sull’istituzione dell’Albo degli Esperti di Veicoli e Danni a Cose: “Occorre che i Periti Assicurativi abbiano un Ente che possa davvero tutelare l’autonomia del settore assicurativo e permettergli di svolgere la loro funzione a garanzia della sicurezza dei veicoli e della circolazione, investendoli delle responsabilità civili e penali degli incaricati di pubblico servizio. Se vogliamo che il cittadino venga tutelato insieme alla sicurezza della circolazione, dobbiamo poter rendere autonomi i periti dalle pressioni della committenza assicurativa”.